Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”. Ed egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”. (Mc 2, 23-28)
Il sabato è stato fatto per l’uomo
La vita umana tende all’istituzionalizzazione. Due persone che vivono insieme si mettono d’accordo per non intralciarsi reciprocamente, e a maggior ragione una regola di vita è necessaria, se si vive in una comunità composta da più persone. Si stabiliscono i luoghi e le modalità degli incontri, il tempo del lavoro e quello del riposo, gli orari dei pasti. Anche la religione ha delle regole istituzionali. Che valore hanno, e in che misura possono essere scambiate? Nell’Antico Testamento una delle regole sacre era il riposo nel giorno del sabato, che i cristiani sostituiscono con il riposo della domenica. È una legge ecclesiale, ma la Chiesa non impone sanzioni se c’è qualcosa di superiore che ci impedisce di osservarla. Per i rabbini invece la legge era l’alleanza stretta con Dio, il suggello del patto con Lui. Di sabato non si potevano percorre più di 2000 cubiti pari a circa 1 Km.
Nel giorno di sabato erano proibite, secondo i rabbini, 39 attività, tra le quali rientrava anche la raccolta di spighe per stropicciarle e mangiarle, azione assimilata alla trebbiatura e alla preparazione dei pasti. Due cose vietate. Gesù era la guida e il capo responsabile dei discepoli. Perciò toccava a lui impedire l’azione illecita. La violazione deliberata del sabato veniva punita con la morte, dopo che il colpevole era stato avvertito dinanzi a dei testimoni. La situazione diventava pericolosa per Gesù. Anche noi dobbiamo restare fedeli alla legge ecclesiale, ma senza prendere le parole alla lettera, separate dal contesto e da Dio stesso. Dio è amore. Al primo posto, Dio mette sempre la persona, non la legge. Tanti medici che lavorano nella medicina d’urgenza, sanno bene che spesso devono rinunciare alle ore di libertà e prolungare il loro servizio anche in domenica, per salvare tante vite, a causa di incidenti stradali legati agli svaghi del sabato sera. Tutti i comandamenti servono per realizzare l’amore di Dio nel mondo e sono tutti “per l’uomo”.