Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”.
Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: “Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Allora Gesù gli rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. (Mt 4, 1-11)
L’Antico Testamento come il Nuovo, incominciano con una tentazione da parte del demonio. Si tratta di un’osservazione tutt’altro che trascurabile. Ciò sta a sottolineare non solo la presenza della tentazione nel corso della vita umana, ma anche l’attività estremamente pericolosa di colui che ne è il malizioso artefice, cioè satana. L’esistenza del maligno e la sua presenza malefica sulla terra sono state messe in dubbio, in questi ultimi decenni, da una vasta schiera di intellettuali, fra cui non mancano anche dei supposti teologi, che lo hanno declassato a simbolo del male, negandone però l’esistenza reale e personale. Per questo già il Papa Paolo VI, aveva sentito il bisogno di ribadire l’esistenza di questo misterioso essere personale, perverso e pervertitore che, per odio contro Dio, tenta l’uomo al male. Si tratta di un insegnamento che appartiene alla rivelazione biblica e che è stato costantemente affermato dal Magistero della Chiesa.
Negarlo significa uscire dall’ambito della fede cattolica. D’altra parte ciò consentirebbe a satana di agire ancora più indisturbato e a suo piacimento. Satana non è un “povero diavolo”. La sua arte d’inganno è riuscita ad accreditarlo presso l’opinione pubblica come un essere grottesco e caricaturale. Spesso più che timore, si direbbe susciti curiosità. La luce della fede ci rende consapevoli degli abissi sconfinati di malvagità che covano in seno a questo angelo ribelle ed ai suoi seguaci. Eppure quella del maligno è una falsa forza. Dio abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili, canta l’umilissima Ancella del Signore. La fortezza degli uomini di Dio è irresistibile. Il potere non ha forse messo in croce Gesù Cristo? Eppure è proprio il crocifisso il vero vincitore.
(cfr. L. Fanzaga – Pietre vive – Ed Paoline – Anno A – p. 82-85)