“Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.”
(Mt 5, 17-19)
La legge è l’insieme delle norme che si trovano nel Pentateuco (i cinque rotoli: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio), quali il Decalogo (le dieci parole, cioè i dieci comandamenti), il codice dell’alleanza, la legge di santità. Queste norme da osservare erano il segno della fedeltà al patto tra Dio e il suo popolo, e sono attribuite a Mosè, fondatore dell’alleanza tra Dio e il suo popolo. Purtroppo queste norme furono interpretate da specialisti quali gli scribi. Queste parole sussurrate da Dio al cuore del suo popolo diventarono 613 precetti soffocanti. 248 erano positivi, come 248 sono le ossa del corpo umano, secondo la cultura rabbinica antica. Il che significa che ad ogni osso corrisponda l’adempimento di uno di questi precetti. 365 erano in negativo, così come sono 365 i giorni dell’anno. Ciò per dire: tutti i giorni dell’anno non si infrangano questi 365 precetti. Si era fatta confusione tra precetti di Dio e precetti di uomini.
La Torah divenne un groviglio di norme impossibili a praticarsi e molte norme non corrispondevano ai precetti di Dio. Alcune norme riguardavano solo gli uomini, altre solo le donne; altre ancora riguardavano la classe sacerdotale della tribù di Levi – dove non mancavano i problemi, perché esse avrebbero dovuto essere vissute solo nel Tempio di Gerusalemme, che fu distrutto dai Romani – altre ancora riguardavano solo gli agricoltori. Dio mandò il suo figlio a togliere tutto ciò che veniva dagli uomini e a riprendere ciò che veniva da Dio per portarlo a compimento, alla perfezione. In Gesù si è attuata così la nuova ed eterna alleanza, firmata con il suo sangue sulla croce. A noi ora, battezzati in acqua e spirito, è dato un cuore che ascolta e che sa esprimere giudizi ricchi dello stesso “buon senso spirituale”, legge della grazia, pienamente compiuta nel Salvatore.