“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”. (Gv 15, 18-21)
La fede dei credenti spesso genera profonda incomprensione e scatena aggressività che diviene anche persecuzione organizzata. Questo brano del vangelo ci mette in guardia perché la persecuzione non solo esiste, ora, ma continuerà ad esistere. Ma alla fine di questa breve ammonizione esortativa, sta la spiegazione di fondo di tante situazioni che si risolvono in un breve spazio di tempo. Quando, accettando il prossimo con le sue convinzioni e i suoi condizionamenti, diamo un certo spazio al contatto umano, diciamo pre-evangelizzante, abbiamo mille occasioni per far emergere nel prossimo e fargli gustare la dolcissima presenza del salvatore in quell’umanesimo cristiano che sa velare Cristo e mostrarlo in una squisita presenza relazionale, che scioglie tutti i ghiacci culturali e religiosi di questo mondo. Spesso il prossimo ignora l’esistenza della dimensione spirituale umana e divina o ne ha una visione oscura e ingovernabile.
Tante volte non porta veramente odio verso la fede, ma ha un’idea di Dio come di una forza giustiziera che limita la libertà umana. Un Dio che ti butta a terra in modo terroristico. Hanno pienamente ragione nel voler distaccarsi da una tale riduzione miserrima del Dio, Padre di Gesù Cristo, padre Nostro. Il problema di fondo è la riduzione a un “minimal morale”, che subisce la fede cattolica oggi, appunto ridotta ad un minimo di osservanza ad una legge comportamentale, per cui è sufficiente attingere anche a diversi altri antichi saggi orientali. Così non può certo emergere la vicinanza di Dio che muore in croce, che mostra un umanesimo che si libera dal peccato, che manda il suo Spirito a dare ottimi consigli per cogliere un quotidiano e riposante aiuto, mentre raccogli più di quanto hai seminato.
E soprattutto che ti guida a leggere il cuore del prossimo, per spendere una parola che libera e sa consolare, verso una pace misteriosa che salverà sempre il mondo.