“Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle”. (Mt 5, 38-42)
Mentre l’amore verso il prossimo è prescritto nel libro del Levitico 19,18, in nessun passo dell’Antico Testamento è prescritto di odiare il nemico. Ma nella realtà le cose non andavano così in Israele. Esistevano diverse prescrizioni prudenziali, per non avere contatto con i pagani, allo scopo di non contaminarsi; inoltre erano d’uso “le invettive”, rivolte a tutti gli stranieri, perché considerati nemici di Dio. Questo complesso di atteggiamenti, costituiva lo stato di segregazione di Israele, verso ogni altro popolo, che finì col favorire una mentalità razzistica. Lo spazio umano a cui riservare il termine “prossimo”, finiva con l’essere riservato ai soli correligionari. Anche nei documenti recentemente scoperti dagli archeologi a Qumran, viene detto di amare i “figli della luce”, che sarebbero i soli appartenenti alla setta, e di odiare “tutti i figli delle tenebre”. Gesù prende sulle sue spalle tutta questa moralità scadente e conduce Israele al vero senso della Legge.
È stato detto non uccidere. È vero! Ma se tu insulti tuo fratello, stai uccidendo. Se non vivi di cuore, coscienza, discernimento e combattimento spirituale, rimani passivo a stati d’animo dovuti al maligno, all’ignoranza, ai sentimenti instabili del cuore umano e sei spesso un triste cristiano, che allontana dalla fede. Gesù chiede sempre qualcosa di “più generoso”, perché l’amore è più generoso della lettera, della lettera della legge. Questo non è solo compimento della legge, ma anche guarigione del cuore. L’ultimo gradino di questa scala è il più difficile. In questa strada non c’è posto per l’odio. L’asticella si alza sempre più: Gesù ci porta a dare di più ai nostri fratelli, ai nostri “amici”, adesso anche ai nostri “nemici”. Infatti “l’ultimo gradino di questa scala verso la guarigione porta alla raccomandazione: Pregate per quelli che vi perseguitano, così i problemi e i ghiacci legati alle difficoltà di comunicazione, crolleranno ai vostri piedi.