“Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!” (Mt 6, 19-23)
Colui che accumula ricchezze senza un retto uso, alla fine pone in esse il suo cuore. E la ricchezza inganna sempre il cuore dell’uomo in quanto è “disonesta” (Lc 16, 9-11) poiché illude: la vita che promette di possedere, alla fine non può assicurarla. È lo stesso stato d’animo – sempre timoroso che gli venga sottratto qualcosa – manifesto nel turbamento di Erode, quando vide una carovana gaudiosa invadere Gerusalemme, con i Re Magi in testa. Uomini facoltosi, ma poveri in spirito; la cui agiatezza era anzitutto rivolta alla ricerca della verità eterna, che trovarono ed adorarono a Betlemme. Un cuore che custodisce in sé il fascino della disonesta ricchezza a poco a poco si identificherà con gli idoli che essa adora. Essi diventeranno il suo tesoro: il nostro cuore è sempre attratto da ciò che, nella nostra vita, diventa tesoro. Lì ritorna e lì mette radici: dov’è il tuo tesoro, là sarà il tuo cuore”. L’unica garanzia per un cuore libero dall’idolo della ricchezza è il desiderio e la ricerca dei veri tesori che hanno la qualità della libertà e dell’affidabilità:
“Accumulate invece per voi tesori in cielo” (6, 20).
È necessaria una vigilanza che custodisca sempre libero il cuore, sempre in ricerca di ciò che è veramente prezioso, sempre pronto ad accogliere e a custodire il tesoro del Regno di Dio. Ognuno sperimenta come la vita stessa obblighi, prima o poi, a un distacco dalle cose accumulate. E allora, perché non educarsi a questa libertà giorno dopo giorno? Magari – con un po’ di radicalità evangelica – usando l’esercizio della buona morte. Questa libertà ci aiuta a scoprire che c’è un solo tesoro a cui dobbiamo attaccare il nostro cuore e che ci permette di essere liberi: esso ha la forza della roccia che dà stabilità alla nostra vita, e nello stesso tempo, ci pone in cammino accrescendo il nostro desiderio e proiettandolo verso l’infinito: è il tesoro del campo, la perla preziosa, l’amore di Cristo.