Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: “Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. Udito questo, disse: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori”. (Mt 9, 19-13)
Mentre Gesù stava passando lungo la strada, vide un uomo seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: “Seguimi”. Nella semplicità e incisività di questa presa di posizione, Gesù ci pone qualche interrogativo. A prima vista sembra che Egli passi per puro caso. Matteo apre il cuore alla chiamata del Salvatore e tutto si compie in bene. Agli occhi solo materiali, tutto potrebbe apparire pura coincidenza. In realtà quell’incontro era stato preparato dal governo divino fin dall’eternità. Quell’uomo che rubava riscuotendo le tasse, non era altro che l’evangelista Matteo, di cui possiamo, da venti secoli, leggere gli scritti. Vediamo nel tempo quale influsso può avere, nella storia del mondo, il nostro rispondere alla grazia! Nella nostra vita come in quella di ogni uomo, ogni tanto Gesù irrompe, senza preavviso.
Progettiamo un pomeriggio in modo garbato e coscienzioso, poi qualcuno bussa alla porta, e ci propone di fare tutt’altro. Questa proposta, lì per lì, ci mette in difficoltà, ma è tutt’altro che malvagia, e ci tocca nel cuore. Acconsentendo, strada facendo, si rivela benedetta e piena di grazia. Si tratta di essere pronti a rispondere quando avvertiamo certi sentimenti profondi che vengono dallo Spirito di Dio e invitano a seguirlo, buttando all’aria tutti i nostri progetti, che pure avevamo scelto offrendoli al Padre. Ma Gesù è una persona vivente. Le persone non sono mai calcolabili in modo matematico. Esperiamo l’irruzione del Messia nella nostra vita, quando meno ce lo aspettiamo; essa porta esperienze spesso memorabili di comunione col Signore. Egli non cessa di percorrere le strade del mondo per incrociare il nostro sguardo, e comunicare la sua grazia che scuote e salva.