Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo (Mt 10, 16-23).
Gesù sa bene che i suoi apostoli incontreranno prove e persecuzioni nell’opera missionaria loro affidata. Pertanto non li manda allo sbaraglio. Li avverte e li premunisce con franchezza e amorevole incoraggiamento. Si troveranno di fronte a lupi sanguinari e dovranno conservare la mitezza delle pecore. Nelle varie occasioni in cui i potenti del mondo li perseguiteranno, dovranno confessare il nome di Cristo per dargli testimonianza davanti ai pagani. La predicazione del Vangelo sarà occasione di divisione anche nelle famiglie, ma nel contempo offrirà loro l’opportunità di essere perseveranti fino alla fine e ottenere la salvezza eterna. Gli apostoli di Cristo saranno fatti segno dell’odio universale e non avranno pace definitiva in questo mondo. Ma saranno continuamente consolati dalla certezza che Gesù li ha mandati. Il Padre suo non li lascerà mai soli, anzi donerà loro lo Spirito Santo per illuminarli e istruirli con una sapienza cui nessuno potrà resistere o controbattere (Lc 21, 14s). E Gesù li rassicura ancora promettendo di confermare la loro predicazione con la gloria della sua risurrezione. Ecco, noi cristiani di oggi troviamo ancora una volta nel vangelo tutti gli insegnamenti utili per non deflettere in questo secolo in cui l’umanità è spinta all’autodistruzione della solitudine, dell’isolamento da Dio e dell’angoscia provocata dallo smarrimento degli ideali che danno senso e forza alla vita su questa terra.
Attenti alla sapienza ispirata con cui Papa Francesco ci esorta ad essere cristiani maturi nella fede in Gesù Cristo, ci esercitiamo con umiltà e decisione nella cura delle tante ferite, nostre e del nostro prossimo, per non farci sbranare dai lupi famelici a tutt’oggi ancora ululanti. Così poniamo ogni impegno a formare ambienti sani in cui fede e vita camminano insieme e non ci facciamo condizionare da chi pretenderebbe appiattire giovani e meno giovani nella colonizzazione ideologica di chi ancora si contenta del vuoto di un’esistenza effimera, senza meta e senza ideali, all’insegna della frivolezza e della vanità. Vediamo purtroppo quotidianamente, nella nostra società attuale, l’esito fallimentare del rifiuto del Vangelo di Gesù e perciò non ci lasciamo più ingannare e paralizzare dagli illusionisti che ancora vagheggiano, contro ogni evidenza, facile benessere e felicità anche contro il rispetto della dignità umana dal concepimento alla bara. L’abbiamo capito e finalmente rigettiamo questo tunnel diabolico di morte quotidiana, anticamera di quella eterna nell’inferno. Noi sappiamo che Gesù è l’unico Salvatore dell’uomo! Lo impariamo e celebriamo in ogni S. Messa. Lì Gesù Cristo ci raccoglie se abbiamo fede in Lui e ci rende partecipi della sua vera umanità, cioè della sua santità di uomo-Dio che abilita a vivere come Lui alla cui immagine e somiglianza siamo stati creati. La beata Vergine Maria, Madre dell’Unigenito Figlio di Dio, Lei stessa primogenita del Padre e nostra Madre, si compiace di sostenerci comunicandoci l’amore del Cuore di suo Figlio e del suo Cuore Immacolato per l’edificazione della nuova umanità cristiana con la Nuova Evangelizzazione già intrapresa nel Terzo Millennio.