« “Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò » (Gv 14,7-14).
Filippo, dicendo « mostraci il Padre e ci basta », ha certamente in mente una grandiosa teofania, come quella che chiedeva Mosè nel libro dell’Esodo: « Mostrami la tua gloria! » (Es 33,18). Per questo Filippo fatica a capire: la gloria di Dio ci è mostrata attraverso Gesù, mediante la sua vita e – soprattutto – mediante la sua “ora”, mediante il sacrificio della Croce che rivela definitivamente l’Amore di Dio. Ma, se ci pensiamo bene, anche noi fatichiamo a capire… Per entrare in questo mistero ci vuole lo Spirito Santo; acquistare lo Spirito Santo è la chiave di tutto.
È difficile? « È semplice per i semplici ». « […] noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore » (2Cor 3,18). Contemplare la vita di Gesù è dunque contemplare la Gloria di Dio; la contemplazione però non è qualcosa di distaccato e soltanto “estetico”, vuol dire rivivere la sua stessa Vita ed essere trasformati, per opera dello Spirito Santo, in Lui. Naturalmente non si tratta di una trasformazione “costretta”, tutto avviene nell’amore e dunque nella libertà. « In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre ». Quali sono le opere più grandi che noi possiamo compiere? Gesù, andando al Padre, entra con la sua umanità in quella “nuova creazione” che abbraccia l’universalità del tempo e della storia. Stando con noi sulla terra ha raggiunto un numero limitato di persone e ha abbracciato con la sua azione un tempo molto limitato (uno o tre anni di ministero pubblico): il Risorto, mediante la Chiesa, raggiunge ogni uomo e opera in ogni tempo. Credendo in Lui, uniti a Lui, possiamo compiere opere più grandi! Con la preghiera, se fatta con il cuore, possiamo cambiare il corso della storia.