« Diceva dunque: “A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami “. E disse ancora: “A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” » (Lc 13,18-21).
Le cose veramente grandi, quelle che durano, hanno dei piccoli impercettibili inizi. Il granello di senape era il più piccolo dei semi di un orto nella Palestina dei tempi di Gesù. È grande come il pallino di un fucile da caccia, quasi invisibile. Non lo si nota se non ci si fa attenzione. È destinato però a diventare un alberello, alto due o tre metri: un albero che fa ombra e su cui gli uccelli possono posarsi. Il lievito è invisibile: un po’ di pasta con il lievito e un po’ di pasta senza lievito: che differenza c’è? Il risultato si vede dopo. Questo è il modo in cui si afferma e progredisce l’azione redentrice di Dio nella storia, il suo Regno.
In questo modo il Regno nasce e progredisce nella nostra vita. A volte si sente dire: mi sono convertito, la mia vita è cambiata! No fratello o sorella: hai incominciato a convertirti… Una volta un capitano di marina mercantile mi disse che per far fare una conversione ad “u” ad una grossa nave ci vogliono ore di manovre complesse e delicate… E tu pensi che per invertire la rotta di una vita ci voglia meno lavoro? Chiedi al Signore di accorgerti nel silenzio della preghiera della sua azione in te e – umilmente – assecondala con pazienza. Abbi pazienza con te stesso, prendi esempio da Dio…