« Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: “Àlzati e mettiti qui in mezzo!”. Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: “Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”. E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: “Tendi la tua mano!”. Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù » (Lc 6,6-11).
La serie delle critiche al comportamento di Gesù tocca qui il suo vertice. Nella sinagoga, in giorno di sabato, c’è un uomo con la mano paralizzata (letteralmente: “essicata”). Per un uomo in quell’epoca e in quel contesto, in cui la maggioranza viveva per il lavoro manuale che era in grado di fare, si trattava di una disabilità molto grave. Era in gioco la sua capacità di guadagnarsi da vivere.
L’attenzione dei farisei era tutta incentrata non sulla miseria di quell’uomo, ma sull’opportunità di cogliere finalmente Gesù in fallo, perché operare una guarigione (che tutti, conoscendo Gesù, davano per scontata) in giorno di sabato era un atto considerato illecito da tutti i dottori (Lc 13,14). Come al solito Gesù esordisce con una domanda, davanti alle domande che rimanevano inespresse nel cuore degli scribi presenti: « È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla? ». Non soltanto la risposta era ovvia per il senso comune, ma era affermativa anche secondo la legge correttamente interpretata.
Qui infatti Gesù richiama in modo nascosto, ma evidente per i conoscitori delle Scritture che aveva davanti, un episodio delle guerre maccabaiche quando un gruppo di ribelli si lasciò massacrare pur di non violare il sabato. In quell’occasione maturarono la decisione che far la guerra per difendersi era lecito, perché era lecito salvare delle vite in giorno di sabato: « “Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, in breve ci faranno sparire dalla terra”. Presero in quel giorno stesso questa decisione: “Combatteremo contro chiunque venga a darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli” » (1Mac 2,40-41). Il ragionamento di Gesù era semplice: se era lecito far la guerra per difendersi e salvare delle vite, a maggior ragione sarà lecito guarire quest’uomo per salvare la sua vita.
Anche qui constatiamo come in queste discussioni Gesù abbia ragione anche dal punto di vista strettamente talmudico (lo ha messo in luce recentemente il rabbino americano Jacob Neusner)