« Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!” » (Mt 11,20-24).
Chi non ha capito che l’insegnamento della Chiesa si situa nel contesto di una grande battaglia, dove si incrociano non tanto argomenti (con tutto il rispetto per gli argomenti, quando sono usati bene e quando ci si rende conto che ci sono cose che li superano…), ma Vita divina ed astuzia diabolica, non ha capito nulla di quello che veramente succede. « Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie [μεθοδείας] del diavolo » (Ef 6,11). I “metodi” del Diavolo sono le sue strategie e argomentazioni, a volte logicamente molto raffinate, ma sempre basate su premesse false, o troppo generiche, o troppo limitate e quindi incapaci di cogliere l’unità dell’insieme, o completamente isolate dal contesto. I suoi astuti paralogismi sono in grado di produrre soltanto dubbi, mai vere certezze. Il metodo (dal greco methodos, “secondo la via”) di Dio, la sua “via” è Gesù che ci insegna vitalmente la conoscenza amorosa di Dio; i metodi del Maligno sfociano inevitabilmente nel disprezzo rancoroso e disperato del suo Mistero di Amore. L’orgoglio di Satana consiste nell’accettare solo quello che capisce e nel rifiutare ciò che lo supera. Accogliamo il Vangelo con umiltà e fede; se anche confutiamo vittoriosamente gli argomenti che vengono da una logica puramente naturale, dobbiamo sempre stare attenti che la nostra fede non si basi su quei “metodi” e sulle nostre vittorie su di essi, ma sul Dono gratuito di Dio che ci raggiunge attraverso la testimonianza apostolica: « chi ascolta voi ascolta me » (Lc 10,16). Guardiamo a Maria e impariamo il suo “metodo”!