« In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita . Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero » (Mt 11,25-30).
Il Verbo di Dio è venuto in questo mondo per aiutarci, per alleggerirci la vita; non sembra invece che sia venuto a complicarcela ed appesantircela? Non distrugge, ma compie, cioè porta a perfezione… Non basta non uccidere, ma bisogna togliere qualunque pensiero di vendetta dal cuore… Non basta non commettere adulterio, ma bisogna togliere dal cuore ogni pensiero di lussuria… Non basta non rubare, ma bisogna togliere dal cuore ogni attaccamento alle cose… Per far tornare i conti abbiamo inventato diversi trucchi. Per es. un alleggerimento della legge per moderatismo: il seguace di Gesù è quello che non esagera mai, che non è “fanatico”… Cioè che non prende le cose troppo sul serio. Oppure per selezione: l’importante è “far del bene” o “volersi bene”. Se poi questi procedimenti non risultano convincenti c’è sempre la possibilità di immaginare un tribunale finale “di manica larga”. In fondo poi – come si dice a Roma – tutto finirà «a tarallucci e vino»… Ma c’è un altro procedimento ancor più pericoloso. Se il «compimento della legge è l’amore» (Rm 13,10) perché non trovare il modo di costringere tutti ad essere poveri, distaccati dalle cose, altruisti, ecc. Il secolo che ci sta alle spalle ci ha fatto vedere i “paradisi” che gli uomini sanno costruire dando retta a tali nobili pensieri… Dove allora trovare quella leggerezza che il Signore pur ci promette? « Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero » (Mt 11,30). La risposta la troviamo ogni volta che andiamo a Messa e partecipiamo all’Eucaristia. « Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore » (Ger 31,33). Dio aveva promesso di scrivere la legge nel nostro cuore di uomini, con tutta la perfezione che le compete, facendola diventare quello che essa è nel suo profondo e ciò a cui essa tende in tutte le sue forme e Gesù l’ha scritta nel suo cuore con la sua vita, soprattutto con la sua passione e la morte in croce, cioè con la sua libertà, perché la croce l’ha accettata e portata con tutta la libertà dell’amore. « Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi » (Lc 22,20). Con la risurrezione egli vive e comunica questa sua vita a tutti coloro che liberamente la accolgono nel mistero della fede e dei sacramenti. Nel cuore di Gesù ogni infrazione della legge è distrutta, ogni ferita inferta all’amore è assunta ed è diventata vittoria dell’amore… È davanti a quel cuore che ci dobbiamo fermare e meditare e credere… È lì e solo lì che la nostra conversione diventa possibile e diventare leggerezza e allegria. Ciò che ormai è scritto a caratteri di sangue nel cuore di Gesù può essere scritto anche nei nostri cuori e darci la pace e farci gustare la vera gioia della giustizia, cioè dell’ordine di Dio, del suo “regno”. « Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà ». Vergine Maria, Madre nostra, rendi docili i nostri cuori perché sappiano accogliere la dolce scrittura di Gesù…