• Passa al contenuto principale
  • Skip to secondary menu
  • Passa al piè di pagina
Alleanza Cattolica

Alleanza Cattolica

Cristianità

  • Cristianità
    • La rivista Cristianità – indici
    • Abbonarsi
    • Quaderni di Cristianità
    • Edizioni Cristianità
  • Temi
    • Famiglia
      • Educazione
      • Matrimonio
      • Family day
    • Aborto
    • Divorzio
    • Droga
    • Fine vita
      • Omosessualità
    • Unioni civili
    • Dizionario del Pensiero Forte
    • Affidamento a Maria
      • Appello ai Vescovi e ai Sindaci d’Italia
      • L’affidamento alla Madonna dei Vescovi
      • Affidamento alla Madonna da parte dei sindaci
  • Rubriche
    • Voce del Magistero
      • Angelus
      • Udienze
      • Regina coeli
      • Discorsi
      • Magistero episcopale
    • Lo scaffale
    • Via Pulchritudinis
      • Arte
      • Architettura
      • Cinema
      • Costume
      • Iconografia
      • Letteratura
      • Musica
      • Teatro
    • Nel mondo…
      • Italia
        • Elezioni 2022
      • Africa
      • Centro america
      • Europa
      • Medio Oriente
      • Mediterraneo
      • Nord America
      • Sud America
      • Sud-est Asiatico
    • Economia
    • Interviste
    • Comunicati
    • English version
    • Versión en Español
  • Spiritualità
    • Il pensiero del giorno
    • Cammei di Santità
    • Esercizi di Sant’Ignazio
    • Le preghiere della tradizione
    • Sante Messe del mese
      • Ora di adorazione
  • Lettere agli amici
  • Eventi
  • Audio e Video
    • Video
      • Riflessioni di Marco Invernizzi
      • Storia della Chiesa
      • Geopolitica
      • Islam: ieri e oggi
      • Video interviste
      • Convegni
      • Conferenze
    • Scuole estive
    • Audio
    • Radio Maria
Ti trovi qui: Home / Spiritualità / Il pensiero del giorno / Il pensiero del giorno:Mt 8,5-11

Il pensiero del giorno:Mt 8,5-11

28 Novembre 2016 - Autore: Don Piero Cantoni

« Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”. Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa”. Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: “In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli » (Mt 8,5-11)

Gesù torna alla sua casa base in Cafarnao. Proviamo ad immaginare lo stupore della gente vedendo un ufficiale romano, un capo delle odiate truppe di occupazione, avvicinarsi a Gesù per chiedere aiuto (« lo scongiurava »). L’idea di un maestro ebreo che entra nella casa di un pagano – e di un romano per giunta! – era quanto di più scandaloso si poteva immaginare (cfr. At 10,28). Se però la fede del lebbroso era apparsa grande, perché si era avvicinato con fiducia e aveva dichiarato che il Maestro aveva il potere di guarirlo, qui ci troviamo davanti ad una fede ancora più grande, perche il centurione dice: « Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito ». Conosce la legge del popolo in mezzo a cui vive e non pretende che il Maestro entri nella sua casa, ma è anche convinto, non solo che Gesù è capace di guarire il suo servo, ma che è capace di guarirlo anche a distanza! Dotato di autorità prende esempio dall’autorità che esercita sui suoi soldati e fa appello con fiducia all’autorità di Gesù. Gesù è preso da stupore e usa l’immagine dei popoli che vengono da oriente ed occidente, un’immagine usata nell’Antico Testamento per annunciare il ritorno degli ebrei in esilio per essere riuniti al popolo di Dio in Gerusalemme (Sal 107,3; Is 43,5; Bar 4,37). Un’immagine sorprendente: prima di tutto perché è applicata ad un centurione: qui è un ufficiale dell’armata occupante che deve venire da oriente ed occidente per partecipare alla riunificazione del popolo di Dio a Gerusalemme. In secondo luogo perché da questa riunificazione molti di Israele saranno esclusi: « mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti » (v. 12). Le parole del centurione sono entrate nella liturgia come le parole da pronunciarsi prima di ricevere la comunione. « Davanti alla grandezza di questo sacramento, il fedele non può che fare sua con umiltà e fede ardente la supplica del centurione: [cfr. Mt 8,8] “Domine, non sum dignus ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea” – “O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato” [Messale Romano, Riti di comunione]. Nella “Divina Liturgia” di san Giovanni Crisostomo i fedeli pregano con lo stesso spirito: “O Figlio di Dio, fammi oggi partecipe del tuo mistico convito. Non svelerò il Mistero ai tuoi nemici, e neppure ti darò il bacio di Giuda. Ma, come il ladrone, io ti dico: Ricordati di me, Signore, quando sarai nel tuo regno [Liturgia di San Giovanni Crisostomo, Preparazione alla comunione] » (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1386). Come il centurione anche noi ci riconosciamo indegni di ospitarlo nella nostra casa e, come il centurione, convinti che Lui potrebbe guarirci anche a distanza, accogliamo con stupore il dono assolutamente immeritato che invece ci fa della sua presenza.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)

Correlati

Archiviato in:Il pensiero del giorno, Spiritualità

Footer

Alleanza Cattolica

Viale Parioli 40, 00197 Roma
tel. +39 349 50.07.708
IBAN: IT59N0623012604000030223995
info@alleanzacattolica.org

Cristianità

c.p. 185 – 29100 Piacenza
tel. +39 349 50.07.708
C.F. 00255140337

Chi siamo

  • Presentazione
  • Statuto
  • Riconoscimento ecclesiale
  • Decreto Indulgenza
  • Inter nos
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • Youtube

Iscriviti alle Newsletter

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

Copyright © 2023 Alleanza Cattolica · Accedi