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Il protestantesimo confutato in una battuta. Misericordiosa

10 Luglio 2017 - Autore: Michele Brambilla

di Michele Brambilla

Di fronte alle difficoltà della vita, o a peccati che imbarazzano, molti pensano che basti vedersela tra uomini, magari nel segreto della propria camera, così, dice Papa Francesco alla recita dell’Angelus domenica 9 luglio, «nei momenti bui viene naturale stare con sé stessi, rimuginare su quanto è ingiusta la vita, su quanto sono ingrati gli altri e com’è cattivo il mondo, e così via. Tutti lo sappiamo. Alcune volte abbiamo subito questa brutta esperienza».
È proprio questa sensazione che certifica la necessità del sacramento della Confessione. Nell’anno in cui ricorrono i 500 anni della cosiddetta Riforma protestante, primo gradino della Rivoluzione, il Pontefice mostra la profonda falsità dell’individualismo insegnato da Martin Lutero (1483-1546). Non è vero che il peccatore si sente più libero di “vedersela con Dio” se non ha mediazioni umane: perché «la via di uscita è nella relazione, nel tendere la mano e nell’alzare lo sguardo verso chi ci ama davvero», e non lo si può fare davvero senza un volto umano che rappresenti Dio donando la certezza del Suo perdono.
Cristo è vento a liberare l’uomo dall’«angoscia del cuore», caratteristica dell’uomo moderno prigioniero del proprio egocentrismo. «Quando nella vita entra Gesù, arriva la pace, quella che rimane anche nelle prove, nelle sofferenze. Andiamo a Gesù, diamogli il nostro tempo, incontriamolo ogni giorno nella preghiera, in un dialogo fiducioso, e personale; familiarizziamo con la sua Parola, riscopriamo senza paura il suo perdono, sfamiamoci del suo Pane di vita».
Giusto sabato 8 luglio la Congregazione per il culto divino ha indicato norme più stringenti per valutare le caratteristiche degli alimenti predisposti per l’Eucaristia. Il cristianesimo è la religione del Dio che si è incarnato per amore dell’uomo e per redimere anche una materia creata buona ma ferita dal peccato. Dio ama così tanto la concretezza dei contatti che il perdono lo elargisce tramite uomini come noi e sceglie di perpetuare la forza della Sua Pasqua tramite pane e vino.
Tuttavia l’uomo prova spesso imbarazzo di fronte al proprio peccato. L’eredità del peccato originale lo induce a non fidarsi del tutto della misericordia di Dio. L’invito del Papa è quindi quello di aprirsi senza timore: «Forse ci sono delle “zone” della nostra vita che mai abbiamo aperto a Lui e che sono rimaste oscure, perché non hanno mai visto la luce del Signore. Ognuno di noi ha la propria storia. E se qualcuno ha questa zona oscura, cercate Gesù, andate da un missionario della misericordia, andate da un prete, andate… Ma andate a Gesù, e raccontate questo a Gesù. Oggi Egli dice a ciascuno: ‘Coraggio, non arrenderti ai pesi della vita, non chiuderti di fronte alle paure e ai peccati, ma vieni a me’».
Domenica, a Roma, attorno a mezzogiorno, si sono raggiunte temperature altissime, percepite ben oltre i 40°. Il Pontefice commenta, scherzando: «Siete coraggiosi voi con questo sole e questo caldo». A volte richiede percorrere il tragitto che porta al confessionale della propria parrocchia più coraggio. Per questo Francesco esorta a superare la paura irragionevole guardando a Gesù che tiene sempre le braccia spalancate davanti a ognuno degli uomini che Lo cercano con cuore sincero.

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Info Michele Brambilla

Michele Brambilla, celibe, di professione insegnante, nasce il 21 aprile 1987 a Monza (MB). Consegue la laurea specialistica in Lettere il 10 luglio 2013 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il 22 novembre 2017 quella triennale in Scienze religiose presso l’Istituto di Scienze Religiose “Paolo VI” di Milano, con indirizzo pedagogico. Conosce Alleanza Cattolica da adolescente, nel suo ambiente parrocchiale d’origine, e diventa militante nel marzo 2017. Già nel 2012 comincia a collaborare al sito regionale lombardo di AC, Comunità Ambrosiana, per approdare poi, dopo la promessa di militanza, su quello nazionale: su entrambi cura principalmente pagine dedicate al Magistero papale ed episcopale.

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