Di Paul Wang da AsiaNews del 05/06/2019. Foto da articolo
Almeno 115mila persone hanno preso parte alla veglia al Victoria Park in ricordo dei morti del 4 giugno 1989 in piazza Tiananmen, uccisi dall’esercito cinese. Il grande numero di partecipanti ha sorpreso gli organizzatori: da alcuni anni diversi gruppi pro-Pechino contestano il gesto e dicono che 29 anni fa “non vi è stato alcun massacro”. In più, un crescente numero di giovani “localisti”, che si preoccupano per la democrazia ad Hong Kong, rifiuta di parteciparvi, considerando la veglia un gesto poco efficace. In realtà alla veglia erano presenti molti giovani e studenti, oltre a intere famiglie.
Presenti anche molti cristiani protestanti e cattolici. Questi, come tradizione, hanno tenuto un momento di preghiera per i “martiri” di Tiananmen in una zona adiacente al parco, poco prima della veglia. La preghiera è stata guidata dal card. Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong.
La veglia, una serie di video commemorativi, elegie simili a preghiere, canti, il rito dei fiori portati davanti a un fac-simile del monumento degli eroi, che si erge nella piazza Tiananmen a Pechino, ha fornito anche due toccanti testimonianze registrate in video in precedenza: quella di Li Wenzu, moglie dell’avvocato per i diritti umani Wang Quanzhang, e quella di Di Mengqi, una delle madri di Tiananmen.
Di ha ricordato suo figlio, Wang Hongqi, 19 anni, che la mattina del 3 giugno 1989 l’aveva salutata andando al lavoro e che non è mai ritornato perché ucciso dai soldati. “Come madre – ha detto – spero che lo Stato possa fare qualche passo in avanti per chiarire la sua posizione sul massacro… Altrimenti non potrò chiudere gli occhi nemmeno nella tomba”.
Hong Kong è l’unico luogo della Cina dove si possa ricordare in libertà il massacro di Tiananmen. Nella Repubblica popolare ogni evento o commemorazione è proibita e molti attivisti vengono costretti agli arresti domiciliari o a viaggi di vacanza forzata in compagnia di membri della pubblica sicurezza.
Li Wangling, sorella del defunto dissidente Li Wangyang, ha diffuso un breve video su Facebook per ringraziare la popolazione di Hong Kong per il sostegno agli uccisi di Tiananmen.
Suo fratello, che aveva partecipato al movimento democratico dell’89, è stato in prigione per 22 anni. Liberato nel 2011, ha vissuto sotto sorveglianza della polizia 24 ore su 24. E’ morto nel 2012 in un caso di suicidio sospetto.
Anche Wang Dan, uno dei leader della protesta di allora, ora esule negli Stati Uniti, ha ringraziato le persone di Hong Kong che partecipano alla veglia: “Ogni anno assistiamo alla veglia a lume di candela al Victoria Park di Hong Kong… e abbiamo visto che questo sostegno morale è continuato per 29 anni… È qualcosa di cui la gente di Hong Kong dovrebbe andare fiera”.
L’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti democratici e patriottici in Cina, organizzatrice della veglia, si sta già preparando all’evento del prossimo anno, che segna il 30mo anniversario. In questi giorni, fino al 10 giugno, il gruppo ha organizzato una mostra su Tiananmen nel quartiere di Shek Kip Mei.