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“La battaglia antirelativista di Govanni Cantoni”

24 Gennaio 2020 - Autore: Marco Invernizzi

Di Marco Invernizzi da International Family News del 23/01/2020

Giovanni Cantoni è scomparso il 18 gennaio a 81 anni. Negli anni 1960 diede vita all’ambiente umano da cui sarebbe nata l’associazione Alleanza Cattolica (AC). Ho conosciuto Cantoni nel 1970, quando AC stava per cominciare una delle proprie prime attività pubbliche, la raccolta di firme per indire il referendum abrogativo della legge sul divorzio, da poco introdotta. AC non era e non è un’associazione specificamente pro family, ma la Provvidenza volle che proprio su questo tema cominciasse, in qualche modo, la sua avventura pubblica. Del resto, avendo come scopo la diffusione della dottrina sociale della Chiesa nella prospettiva di costruire una società cristiana, quest’ultima si edifica sul fondamento dell’istituto familiare.

Così, per almeno quattro anni, fino al referendum che si sarebbe tenuto nel 1974, l’associazione si occupò molto di matrimonio e famiglia, cercando soprattutto di occupare l’aspetto dottrinale della battaglia in corso, che rischiava, e purtroppo così accadde, di essere combattuta quasi esclusivamente sul piano emotivo, tra casi pietosi di donne maltrattate e matrimoni falliti, di divorzi finalmente liberatori di situazioni insostenibili. Quasi nessuno pensò che una legge non si occupa di curare le eccezioni, ma di dare una regola. E così oggi le statistiche forniscono dati secondo i quali i matrimoni cominciarono a diminuire proprio a partire dagli anni 1970, costantemente.

Dopo la famiglia, la sacralità della vita. Quattro anni dopo la conferma della legge divorzista nel referendum del 1974, il parlamento introdusse la Legge 194, che di fatto legalizza il diritto di eliminare il concepito, seppure con la volontà ipocrita e capziosa di impedire che l’aborto venga usato come controllo delle nascite.

AC presentò anche in questa occasione la richiesta per indire un referendum abrogativo, anticipando la richiesta “ufficiale” del mondo cattolico che avvenne tramite il Movimento per la Vita. Quest’ultima iniziativa prevedeva due referendum, uno che mirava a cancellare integralmente la Legge 194 e l’altro che intendeva farlo solo parzialmente. Il primo venne considerato inammissibile dalla Corte Costituzionale, in quanto contrastante con una sentenza del 1975 che dichiarava legittimo l’aborto in certe situazioni e a certe condizioni. Rimaneva così un referendum che in caso di vittoria avrebbe abrogato solo parzialmente la legge abortista e Alleanza Cattolica si impegnò allora in questa “piccola battaglia”, come fu descritta sul suo organo ufficiale, il periodico Cristianità, per indicare che si trattava di combattere per il bene possibile, non certo per tutto quello auspicabile.

Conservare significa ricostruire

Emerse in questa occasione il realismo di Cantoni, la sua ostilità ragionevole e ragionata a ogni forma di utopismo dell’azione. AC coltivava e coltiva il grande desiderio di una civiltà interamente cristiana, ma bisognava e bisogna contemporaneamente partire e tenere conto della situazione storica contingente, e quindi combattere le battaglie possibili.

Lo stesso referendum minimale, come venne definito, vide la conferma della legge abortista. Fu un episodio particolarmente importante per la storia italiana e per quella di AC. Fu infatti la conferma di quanto si era potuto osservare con la sconfitta del 1974 nel referendum sul divorzio. La rivoluzione antropologica iniziata con il Sessantotto aveva già portato frutti di devastazione culturale e sociale, soprattutto sulle giovani generazioni.

In questo mondo ci sono sempre meno istituzioni e costumi da conservare, e sempre più uomini da ricostruire, affinché possano riformare di nuovo istituzioni e costumi.  Ci sono certamente uomini che si avvedono di quanto accade, anche grazie all’opera ormai cinquantennale di persone come Cantoni. Migliaia di giovani sono stati “salvati” grazie a lui e alla realtà messa in essere dalla sua attività apostolica, hanno capito che cosa stava accadendo e a propria volta hanno cominciato ad avvertire altri. In questo mezzo secolo sono nati ambienti e realtà che hanno conservato e trasmesso i suoi insegnamenti, ma contemporaneamente il principio di disgregazione ha spazzato via quel poco che ancora teneva nelle antiche società.

In un mondo che muore, un altro si affaccia e comincia a dare segnali di vita. È il piccolo mondo di cui Cantoni è stato uno dei più grandi iniziatori e maestri fino a quando la malattia, sette anni fa, lo ha costretto a combattere una battaglia diversa, quella della sofferenza e dell’offerta di sé.

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Info Marco Invernizzi

Marco Invernizzi nasce a Milano nel 1952. Nel 1977 si laurea in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Il periodico "Fede e Ragione" nell'ambito della storia del Movimento Cattolico italiano dal 1919 al 1929, relatore il professor Luigi Prosdocimi. Dopo gli studi universitari continua ad approfondire, in modo non puramente intellettualistico - dal 1972 milita in Alleanza Cattolica, della quale è stato responsabile per la Lombardia e per il Veneto fino al 2016-, le vicende del movimento cattolico in Italia. Ha pubblicato, fra l'altro, L'Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di impegno politico unitario dei cattolici(Cristianità, Piacenza 1993); La Chiesa, la politica, il potere attraverso i secoli (contributo a Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, a cura di Franco Cardini, Piemme, Casale Monferrato 1994); e, con altri, I Papi del nostro secolo, parte prima Da Leone XIII a Pio XII (Italica Libri/Editoriale del Drago, Milano 1991); e Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica (Mimep-Docete, Pessano [Milano]). Collabora a Cristianità e ad altre riviste e quotidiani. Dal 1989 conduce a Radio Maria la trasmissione settimanale La voce del Magistero. Nella linea di quanto già edito si pone Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell'Opera dei Congressi all'inizio della seconda guerra mondiale (1874-1939), un'opera di sintesi in cui viene ripercorsa la storia del movimento cattolico, con particolare attenzione alle sue espressioni politiche, dalla Breccia di Porta Pia alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Dal 28 maggio 2016 è Reggente Generale di Alleanza Cattolica.

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