di Michele Brambilla
Milano ha ospitato, dal 15 al 17 giugno, il 25° Cammino di fraternità delle confraternite italiane. Le confraternite, diffuse in particolare nel mondo cattolico successivo al Concilio di Trento (1545-1563), accanto ad un impegnativo programma di preghiera, hanno promosso iniziative di carità verso i bisognosi e contribuito alla manutenzione degli arredi liturgici delle chiese del territorio. Il patrimonio artistico e culturale lasciatoci in eredità dalle confraternite (stendardi, ostensori, mazze cerimoniali, reliquiari, libri di pietà, affreschi, quadri, pianete, piviali, ex-voto) è inestimabile.
In particolare, il vasto mondo delle confraternite laicali ha avuto nella penisola italiana uno sviluppo significativo tra i secoli XV e XVI, quando rappresentò uno dei principali veicoli della Riforma cattolica. Gruppi di laici decidevano di unirsi spontaneamente in sodalizio per promuovere il culto del SS. Sacramento, della Madonna o di altri santi. Molte confraternite sono poi state sciolte da Napoleone Bonaparte (1768-1821) e dai Savoia allo scopo d’incamerarne i beni, ma molte altre sono riuscite a sopravvivere e ne sono nate pure di nuove.
Vale la pena di soffermarsi sulla Confraternita del SS. Sacramento e Crocesegnati di Senigallia, in provincia di Ancona, istituita durante le Crociate, che ha tutt’ora come sede la straordinaria chiesa della Santa Croce nel centro storico della città marchigiana. L’edificio, oggi visitabile, è del 1608 e sorge a pochi passi da Palazzo Mastai Ferretti, dove, il 13 maggio 1792, nacque il principe Giovanni Maria, ovvero il futuro beato Papa Pio IX (1846-1878), che si iscrisse alla confraternita in gioventù rimanendo fedele ad essa fino alla morte.
Nel tempio sono diversi gli elementi che ricordano la presenza del futuro Pontefice, da un’artistica lapide posta a sinistra dell’ingresso al suo ritratto a grandezza quasi naturale, davanti al quale si possono accendere candele votive. In sacrestia sono conservati enormi reliquiari contenenti ossa intere di martiri donate personalmente dal beato Pio IX, esposti al pubblico unicamente il 1° novembre, e una bussola per le votazioni del secolo XVIII utilizzata per ammettere nella confraternita lo stesso Papa.
L’esterno della chiesa è molto semplice. Sulle pareti in mattoni si aprono numerose finestre e figurano lesene in pietra. Appena valicata la soglia ci si trova completamente avvolti dall’oro, che caratterizza soprattutto il soffitto a cassettoni e che ricopre completamente l’altare maggiore, ornato pure dalla coloratissima Deposizione dalla Croce (1582) di Federico Barocci (1535-1612). Il visitatore rimane istantaneamente incantato dalla tela, della quale colpisce il giallo delle vesti dell’apostolo san Giovanni e di santa Maria Maddalena, inginocchiata davanti al corpo esanime di Cristo. Un aiutante dalle vesti rosse distende sulla pietra del sepolcro la Sindone, pronta ad accogliere il Redentore, che v’imprimerà la propria immagine. Nella nebbia alle spalle del Golgota spunta, argenteo, il profilo del palazzo ducale di Urbino, città natale di Barocci.
Molto ricchi anche gli altari laterali. Quello di santa Barbara, patrona degli artiglieri della vicina Rocca Roveresca, ha come colonne due fusti di cannone. Il secondo altare a destra, incastonata nell’oro, vi è una copia dell’immagine della Madonna di Genazzano (vicino a Palestrina), a cui furono devoti sia il beato Pio IX sia il pensatore e uomo d’azione cattolico controrivoluzionario brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995). Sulle pareti spiccano quattro tele del pittore senigalliese Giovanni Anastasi (1653-1704) dedicate ai misteri gaudiosi del santo rosario e, sulla controfacciata, l’organo a canne (1775) costruito da Gaetano Callido (1727-1813).
La confraternita sfila al completo durante le processioni del Venerdì Santo e del Corpus Domini, ma si distingue anche per la promozione del proprio patrimonio culturale. Durante l’estate, i confratelli si prodigano nell’organizzare festival canori, concerti organistici, conferenze e mostre. La chiesa è sempre aperta per l’adorazione eucaristica e per la divulgazione di testi che difendono l’operato e il culto del confratello beato Pio IX.
Sabato, 23 giugno 2018