Da Avvenire del 04/09/2019. Foto redazionale
L’eutanasia è una «scorciatoia»: il Parlamento non si arrenda davanti alla prospettiva che a legiferare possa essere di fatto la Corte Costituzionale con il pronunciamento atteso dopo l’udienza del 24 settembre. A dirlo è il Comitato «Polis pro persona», cui danno vita 33 sigle associative cattoliche e laiche, che rilancia le parole del Papa nel discorso di lunedì 3 agli oncologi quando ha detto che l’eutanasia «si basa su una visione utilitaristica della persona, la quale diventa inutile o può essere equiparata a un costo, se dal punto di vista medico non ha speranze di miglioramento o non può più evitare il dolore». «Proprio questo giudizio – scrive Polis – è stato al centro dell’Sos lanciato nel seminario di decine di realtà sociali l’11 luglio e che continuerà l’11 settembre, con il cardinale Bassetti» in un convegno a Roma. Polis parla di «ipocrita cessione di sovranità dei politici ai giudici costituzionali», che «si potranno sostituire al Parlamento, legalizzando il suicidio assistito». Per la senatrice Paola Binetti (Udc) è grave che quando il Papa «parla di accoglienza e di immigrazione diventa un testimone forte e credibile» mentre «quando parla dei famosi temi eticamente rilevanti come la vita dei malati non trova un’uguale eco sulla stampa e soprattutto nella sensibilità di colleghi parlamentari». Massimo Gandolfini, leader del Family Day, ricorda come oggi sia concreto «il rischio che per via giurisprudenziale si possa affermare il ‘diritto al suicidio’. Ipotesi che lascia ancora più perplessi visto che non esiste alcun vuoto legislativo» visto che è in vigore da inizio 2018 «la legge sulle cosiddette Dat». Intanto l’associazione Pro Vita e Famiglia ha lanciato una campagna di affissioni a Milano e Roma accompagnata da un video (visibile anche su Avvenire.it) con l’hashtag #Noeutanasia.