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La purezza degli occhi e della lingua

28 Febbraio 2022 - Autore: Michele Brambilla

Cristo ci chiede di purificare lo sguardo e il nostro parlare, per essere più aperti alle stesse esigenze del fratello in umanità. In proposito, il Papa chiede corridoi umanitari per i profughi dell’Ucraina

di Michele Brambilla

Papa Francesco invita, introducendo l’Angelus del 27 febbraio, a sorvegliare in particolare «lo sguardo e il parlare». Suggerisce di concentrarsi «anzitutto sul nostro sguardo. Il rischio che corriamo, dice il Signore, è concentrarci a guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello senza accorgerci della trave che c’è nel nostro (cfr Lc 6,41). In altre parole, essere attentissimi ai difetti degli altri, anche a quelli piccoli come una pagliuzza, trascurando serenamente i nostri, dandogli poco peso».

Facile polemizzare contro i politici, i preti, i mala tempora presi in blocco, quando non siamo disposti a cambiare una virgola dei nostri difetti personali! Il Papa ricorda che, «cari fratelli e sorelle, il Signore ci invita a ripulire il nostro sguardo. Per prima cosa ci chiede di guardare dentro di noi per riconoscere le nostre miserie. Perché se non siamo capaci di vedere i nostri difetti, saremo sempre portati a ingigantire quelli altrui. Se invece riconosciamo i nostri sbagli e le nostre miserie, si apre per noi la porta della misericordia» divina. «E dopo esserci guardati dentro, Gesù ci invita a guardare gli altri come fa Lui – questo è il segreto: guardare gli altri come fa Lui –, che non vede anzitutto il male, ma il bene. Dio ci guarda così: non vede in noi degli sbagli irrimediabili, ma vede dei figli che sbagliano» e che rimangono meritevoli del suo amore nonostante i peccati deturpino il nostro volto e macchino la nostra veste battesimale.

Una volta riconosciuti i nostri errori e considerato che il Signore è sempre disposto a perdonarci, si valuti anche il nostro parlare. «Il Signore spiega che la bocca “esprime ciò che dal cuore sovrabbonda” (Lc 6,45). È vero, da come uno parla ti accorgi subito di quello che ha nel cuore. Le parole che usiamo dicono la persona che siamo. A volte, però, prestiamo poca attenzione alle nostre parole e le usiamo in modo superficiale», senza curarci di ferire l’altro o di affermare delle falsità. Secondo il Pontefice, il profluvio di parole inutili, scurrili, suggestive o velenose che dilaga, per esempio, sui social media contribuisce enormemente ad innalzare il livello di violenza fisica e verbale che si sta registrando in questi anni.

E a proposito di parole e violenza, il Papa rammenta che «in questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente», affinché ritorni la pace in Europa orientale. Rinnova l’invito a pregare e digiunare il 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, e aggiunge che «chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio» e dai desideri del proprio popolo. Dice il Santo Padre, pensando a coloro che fuggono dall’Ucraina: «sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire corridoi umanitari e che vanno accolti», come sta già accadendo in Polonia e Romania. «Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina», ribadisce che «Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza».

Lunedì, 28 febbraio 2022

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Info Michele Brambilla

Michele Brambilla, celibe, di professione insegnante, nasce il 21 aprile 1987 a Monza (MB). Consegue la laurea specialistica in Lettere il 10 luglio 2013 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il 22 novembre 2017 quella triennale in Scienze religiose presso l’Istituto di Scienze Religiose “Paolo VI” di Milano, con indirizzo pedagogico. Conosce Alleanza Cattolica da adolescente, nel suo ambiente parrocchiale d’origine, e diventa militante nel marzo 2017. Già nel 2012 comincia a collaborare al sito regionale lombardo di AC, Comunità Ambrosiana, per approdare poi, dopo la promessa di militanza, su quello nazionale: su entrambi cura principalmente pagine dedicate al Magistero papale ed episcopale.

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