Da Avvenire del 15/10/2021
Per comprendere l’importanza del passaggio alla Chiesa cattolica da parte del vescovo anglicano Michael Nazir-Ali è sufficiente dire che nel 2002 avrebbe potuto diventare Primate, guida teologica di settanta milioni di fedeli anglicani in tutto il mondo. Ma l’allora premier Tony Blair gli preferì Rowan Williams.
Anche se ha ricevuto spesso critiche all’interno del mondo protestante per le sue posizioni, nessuno ha mai messo in dubbio la statura intellettuale di Nazir-Ali, nato in Pakistan nel 1949, già assistente del primate Robert Runcie, nel 1988, poi vescovo di Rochester, infine Lord spirituale, uno dei 26 a se- dere nella Camera alta di Westminster e a rappresentare la parte più prestigiosa della Chiesa di Stato inglese. Nelle parole con le quali Michael Nazir-Ali ha annunciato di essere passato in piena comunione con la Chiesa di Roma, si sente l’eco della posizione di san John Henry Newman, un gigante intellettuale del suo tempo. Come Newman, anche il vescovo Nazir-Ali si è convinto che è la Chiesa cattolica a radicarsi nelle fonti vere del cattolicesimo, i padri della Chiesa, e non la «Chiesa d’Inghilterra». «Sono convinto che il desiderio anglicano di aderire all’insegnamento apostolico, patristico e conciliare può essere mantenuto al meglio nell’Ordinariato », ha detto Nazir-Ali. Insomma questo figlio di un padre pakistano che si era convertito dall’islam al cattolicesimo, con familiari sia cristiani sia musulmani, che ha studiato nelle scuole cattoliche di Karachi, ha deciso che la sua casa spirituale è quell’Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham che Benedetto XVI creò nel 2011 per consentire a centinaia di anglicani e ai loro pastori di diventare cattolici, mantenendo parti della liturgia anglicana. E, nello stesso comunicato, il vescovo – che è un ammiratore del Papa emerito – aggiunge che «è molto incoraggiante come l’Ordinariato salvaguardi il patrimonio anglicano legittimo e credo che questo patrimonio, nella sua liturgia, approcci allo studio biblico, impegno pastorale verso la comunità, metodi di teologia morale e molto altro ha moltissimo da offrire alla Chiesa più ampia». Con l’uscita del vescovo Nazir-Ali la Chiesa anglicana d’Inghilterra perde anche il suo massimo esperto in materia di islam, profondo conoscitore e studioso della sharia e che ha dato vita, a Oxford, al famoso centro “Oxtrad” che prepara i cristiani per missioni in terre dove vengono perseguitati.
Negli anni le posizioni di Nazir-Ali sono state materiale per i titoli dei giornali britannici, creando polemiche. Come quando fu criticato per aver parlato contro l’aborto e l’eutanasia durante la prima marcia per la vita a Londra nel maggio 2018. Grande difensore del matrimonio e dei figli, il vescovo Nazir-Ali si è opposto all’ordinazione di pastori anglicani omosessuali e alle benedizioni delle unioni gay e ha boicottato, nel 2008, la Lambeth Conference, che riunisce ogni 10 anni tutti i vescovi anglicani, perché non poteva accettare la decisione della Chiesa episcopale americana di ordinare il vescovo Gene Robinson, che viveva con un altro uomo.