Di Marco Respinti da Libero del 05/02/2020
La Gran Bretagna è la patria delle libertà, olo era? Prendiamo per esempio il caso del reverendo Franklin Graham, il predicatore protestante statunitense popolare quanto il suo arcinoto padre, Billy Graham, scomparso nel 2018, amico di parecchi presidenti a cui non ha mai lesinato amicizia e bacchettate, coscienza morale di un Paese intero, vero emblema dell’America profonda. Quando simuove, Graham Jr.fail tutto esaurito, riempiendo stadi come faceva Graham Sr. e arene come una rock star. Ma non canta, annuncia il Verbo del Signore. Liberissimi tutti di stare a casa, ma perché negargli il diritto di esprimersi?
Graham è atteso per un tour estivo di eventi prevedibilmente gremitissimi in Gran Bretagna e “All Out”, un gruppo di attivisti Lgbt è sceso subito in campo raccogliendofirme perimpedire al predicatore di parlare alla O2 Arena di Londra. Graham non ha però mai avuto in programma Londra e così gli strali si sono riversati su Liverpool, dove effettivamente Graham avrebbe dovuto arrivare in giugno al palacongressi Aac se l’evento nonfosse stato cancellato per le proteste del Liverpool Labour Lgbt Network.Motivo? Il reverendo sarebbe un bieco omofobo che inciterebbe all’odio semplice-
mente perché ricorda, da cristiano qual è, che l’omosessualità non va bene.
Ma la libertà di espressione non funziona così; sono i despoti chefanno così. Finché Graham, e chi come lui, non farà male a una mosca (e Graham non fa male a una mosca), perché non dovrebbe godere anch’egli di quel pilastro della civiltà che è la libertà di espressione?
Sono queste le domande che si pone Brian S. Brown, presidente dell’International Organization for the Family (Iof), che organizza in giro per il globo il World Congress of Families, tipo il Congresso mondiale delle famiglie svoltosi a Verona a fine marzo. Lo Iof ha appena lanciato un quotidiano online in più lingue, International Family News, subito sceso in campo per difendere la libertà di espressione attraverso una petizione lanciata in diverse lingue e inviata a tutte le sedi previste per il tour di Graham. In Gran Bretagna, scrive Brown, «i cristiani godono della protezione dell’Equality Act del 2010 e dello Human rights Act del 1998 contro ogniillegittima discriminazione e hanno il diritto di praticare liberamente e di manifestare il proprio credo religioso». So what?
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