
Nel 1996, in occasione del venticinquesimo anniversario di matrimonio, Guido Verna, militante in Alleanza Cattolica sin dai suoi esordi, e cioè dalla fine degli anni Sessanta, si reca in automobile a Santiago di Compostela con la moglie Grazia, i figli Mario, Chiara e Francesco, e una famiglia di amici. La cattedrale del capoluogo della Galizia custodisce le spoglie mortali dell’apostolo san Giacomo ed è per questo meta di pellegrinaggi sin dal secolo X. La famiglia Verna parte mettendo in valigia due guide scritte a ottocento anni di distanza l’una dall’altra, entrambe recensite sulla rivista Cristianità dallo storico del medioevo e socio fondatore di Alleanza Cattolica Marco Tangheroni (1946-2004): il Libro quinto del «Codex Calixtinus», risalente al 1140, e una Guida al cammino dì Santiago de Compostela per il pellegrino a piedi, a cavallo, in bicicletta, in automobile… scritta da Elena Manzoni di Chiosca nel 1989 a valle di un pellegrinaggio da lei a suo tempo compiuto, in parte a piedi e in parte in autostop,con le cinque figlie, dai quindici ai sette anni.
Il viaggio della famiglia Verna si articolerà in alcune tappe lungo il cosiddetto Cammino francese all’andata e lungo la Via cantabrica, quella che costeggia l’oceano, al ritorno.
L’autore disvela l’intentio dell’opera nelle primissime pagine, quando spiega il perché, sin dai tempi universitari negli anni del Sessantotto, Santiago costituiva per chi osteggiava la protervia marxista dei contestatari «un luogo di permanenza di valori e di umanità, di gerarchia e di armonia tra il divino e l’umano, di ricerca e di conquista di sé stessi attraverso un cammino, di cristianità virile, di continuità storica» (p. 14).
Pur densa di descrizioni di paesaggi e dettagli geografici, quest’opera non è rubricabile come mera letteratura di viaggio. L’esprit de L’oro di Santiago è piuttosto quello dei romanzi cavallereschi medioevali i cui protagonisti erano impegnati nella Cerca del Graal, descritti da Giovanni Cantoni (1938-2020), l’altro maestro riconosciuto in epigrafe dall’autore insieme a Marco Tangheroni, come opere spirituali destinate «[…] all’edificazione del cavaliere, del guerriero»[1]. «La realtà del Graal è […] un dono ovunque distribuito, anche se non uniformemente, che attende qualcuno che si disponga a riceverlo. Si può, per questo legittimamente parlare di più Graal, piuttosto che di un Graal; di un’infinità di presenze e di supporti che illuminano di fatto e sostengono e animano il reale, e che attendono che l’uomo si accorga di ciò e ne tragga le dovute conseguenze»[2].
Chi ha partecipato almeno una volta a un turno di Esercizi Spirituali di sant’Ignazio nella forma di cinque giorni che Alleanza Cattolica caldeggia per i suoi militanti, sa che questi si concludono con una sorta di «compito a casa»: la Contemplazione per ottenere l’amore di Dio, nella quale l’esercitante, considerando come Dio abita nelle creature e agisce proprio per lui in tutte le cose create sopra la faccia della terra, chiede la grazia perché, in un vivo sentimento di riconoscenza, possa amarlo e servirlo consacrando tutto sé stesso. Per Guido Verna, il viaggio verso Santiago è, in un certo qual modo, l’occasione per una prolungata contemplazione ignaziana che si estende lungo gli assi della geografia e della storia – la propria e quella dell’intero Occidente oggi vulnerato – e, con i suoi appunti di viaggio, condivide con il lettore qualcuno dei Graal da lui ritrovati. Giunto, infatti, a Aigues Mortes, il borgo medievale a 30 chilometri da Montpellier costruito ad hoc per le navi dei crociati, l’autore spiega: «Anche il nostro pellegrinaggio è a suo modo una crociata, tutta particolare perché tutta interiore, la difesa del tempio (o di quello che rimane…) che è dentro ognuno di noi, di quell’impronta di divino che il mondo moderno cerca di rendere massimamente inavvertibile (perché cancellarla non può)» (p. 22).
Lungo le pagine di Guido Verna, nelle quali il lirismo si accompagna quasi sempre a una serena e pensosa ironia, il lettore ritroverà disseminate molte tessere del mosaico che restituisce il giro mentale del militante di Alleanza Cattolica: inevitabili, direi, le riflessioni sul medioevo, sulla civiltà cristiana, sull’identità dell’Europa, sulla desolazione del mondo moderno e sulla certezza, confortata dalla Madonna a Fatima, che «potrà esistere ancora un mondo in cui Dio sia al primo posto» (p. 107), ma c’è anche spazio per la pedagogia del bello o del latino nella preghiera personale e liturgica fino ai consigli – assai poco moderni e che in questa recensione non sveleremo – per superare esami universitari particolarmente ardui (p. 110).
Consigliato ai lettori interessati ad accostarsi al «cristianesimo vissuto» all’interno di Alleanza Cattolica e alla sua epica.
[1] Giovanni Cantoni, Introduzione ad Anonimo, La Cerca del Graal, trad. di Anna Cattabiani, Borla, Roma 1985, p. 6.
[2] Idem, p. 10.
Categoria: Romanzo
Autore: Guido Verna
Pagine: 178 pp
Prezzo: € 16,90
Anno: 2024
Editore: Cicles
Città: Torino
EAN: 9791298529007