
Dal compromesso storico al partito radicale di massa, cartoni animati LGBT, critiche woke ai mattoncini Lego
di Luca Bucca
– Trent’anni fa, il 13 febbraio 1995, nasceva l’alleanza elettorale di centro-sinistra l’Ulivo. L’evento fu particolarmente significativo per la politica italiana degli anni seguenti, perchè portava a compimento l’idea del “compromesso storico” tra Partito Comunista Italiano e Democrazia Cristiana (che affondava le sue radici negli anni Settanta) e poneva le basi per la nascita, poco più di dieci anni dopo, dell’attuale Partito Democratico, definito, non a torto, per tematiche e battaglie, un “partito radicale di massa”.
– Dopo le polemiche suscitate dal progetto per le scuole primarie Far bene, star bene, promosso dallo sportello Antidiscriminazioni del Comune di Pavia, all’interno del quale è proposta la lettura del libro Il Giorno Specialissimo di Marlon Bundo, storia di un coniglio gay, la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Luciana Volta, ha precisato che, a seguito di alcune verifiche, non risulta l’adesione di nessuna scuola pavese all’iniziativa. Certamente il primato educativo spetta alle famiglie e ai genitori compete decidere come e quando trattare determinati argomenti, soprattutto se così delicati, anche in considerazione della maturità dei figli. Del resto la definizione della propria identità, anche sessuale, è un percorso di conquista non semplice e faticoso, da accompagnare e sostenere evitando di ingenerare precoce confusione, anche ammesso che lo si faccio con l’intento positivo di prevenire ingiuste discriminazioni o violenze. Ma il rischio di venire scavalcati in questo ruolo non viene solo dalla scuola: spesso, più subdolamente, accade attraverso cartoni animati all’apparenza innocui trasmessi quotidianamente su canali tematici per bambini. Qualche esempio, ma l’elenco potrebbe essere più lungo. Della coppia omogenitoriale in una puntata di Peppa Pig se ne parlò già qualche tempo fa. In Hey Duggee, cartone per la fascia di età prescolare, due personaggi, i granchi John e Nigel, sono presentati come una coppia omosessuale, mentre due cervi sono rappresentati l’uno vestito con abiti maschili ma con voce femminile, l’altro con abiti femminili e voce maschile. In Craig e il ruscello, infine, troviamo almeno una decina di personaggi, tra principali e comprimari, afferenti all’orbita LGBT.
– Un fatto per certi versi “minimo” ma “utile” per capire la malizia e l’assurdità della cultura woke. Negli ultimi giorni è stato rilanciato un post del dicembre 2022 dello Science Museum di Londra, intitolato «Vedere le cose da un punto di vista queer», realizzato dal Gender and Sexuality Network, gruppo di dipendenti e volontari del museo «impegnati a creare maggiore visibilità e inclusione per la comunità LGBTQ+ nei musei e nelle collezioni dello Science Museum Group». Nell’articolo si critica il fatto che i mattoncini Lego abbiano una parte chiamata “maschio” e una chiamata “femmina” e l’atto di assemblarli sia detto “accoppiamento”, il che sarebbe un modo di utilizzare il linguaggio secondo un modello binario ed eterosessuale, che finirebbe per discriminare quanto si discosta da esso. La malizia nel vedere riferimenti sessuali anche in semplici giochi è evidente. Assurdo, perché di questo passo si finirà per mettere sempre più in discussione tutto: la natura, l’identità e, ci sia concessa una battuta, la nomenclatura degli spinotti elettrici comunemente classificati, appunto, come maschio e femmina.
Mercoledì, 12 febbraio 2025