Da Avvenire del 21 aprile 2018
« Le 27 richieste al governo di Islamabad per confermare le condizioni più favorevoli all’export pachistano nella Ue sono state ignorate e tra queste soprattutto la richiesta di liberazione di Asia Bibi». Così Wilson Chowdhry, attivista cristiano e presidente dell’Associazione britannica dei pachistani cristiani, ha denunciato il rinnovo automatico del Generalised System of Preferences (GSP+), accordo che garantisce al-le esportazioni dal Paese asiatico tariffe favorevoli per l’accesso ai mercati dell’Unione Europea. Una delusione che non ignora le dichiarazioni fatte dall’Inviato speciale per i Diritti umani Ue, Jan Fiegel successivamente a un suo viaggio di ricognizione a fine 2017. Fiegel aveva espresso con chiarezza al convinzione che – proprio su sollecitazione italiana – l’accordo dovesse avere come contropartita anche la scarcerazione della donna cattolica in carcere da 3.221 giorni per l’accusa di blasfemia, condannata a morte e in attesa del giudizio definitivo della Corte suprema pachistana.
Il Gsp+ è invece stato confermato per il biennio 2018-2019 e se lo stesso Fiegel ha espresso il proprio disappunto per una mancanza coerenza tra quanto richiesto dagli accordi e la realtà sul campo, Chowdhry lamenta l’insincerità delle autorità europee. Una visione espressa anche il 13 aprile da lui e da altri leader pachistani davanti alla sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.