Di Claudia Osmetti da Libero del 06/06/2021
È il giorno della beatificazione di suor Maria Laura Mainetti e il Comune di Chiavenna, in provincia di Sondrio, si prepara a celebrare la religiosa uccisa a coltellate durante un rito satanico nel 2000. Lecchese di origini (era nata a Colico), suor Maria Laura era la madre superiora all’istituto dell’Immacolata di Chiavenna quando, esattamente il 6 giugno di ventun anni fa, in una serata di inizio estate, fu attirata in una trappola mortale da tre ragazzine. Nessuna di loro, all’epoca dei fatti, era maggiorenne. E lei, 61 anni e lo spirito caritatevole di chi vive nella fede, non ci pensò due volte a rispondere alla richiesta d’aiuto che le veniva avanzata: si ritrovò distesa su una piccola strada sterrata, poco lontano dal centro abitato, colpita prima da un sampietrino e poi da diciannove coltellate. Mentre spirava riuscì tuttavia a trovare le forze per pronunciare parole di perdono verso le sue assalitrici.
IL CAMMINO
Un delitto che scosse l’opinione pubblica di tutto il Paese e che non è (giustamente) stato relegato al dimenticatoio dei meri crimini di sangue. Il primo passo verso la beatificazione di suor Maria Laura l’ha compiuto papa Francesco, poco meno di un anno fa, riconoscendo il suo martirio “in odium fidei”. Cioè, per una questione di fede. Da allora la cittadina valchiavennasca (circa 7mila abitanti e il ricordo indelebile di quelle ore) è impegnata a organizzare l’evento, per rendere omaggio nel migliore dei modi a suor Maria Laura. Si comincia alle 15, con un momento di preparazione spirituale nello stadio comunale. Tante le persone che hanno manifestato la voglia di esserci, al punto che i biglietti (2.500 in tutto, le norme anti-covid non consentono una partecipazione maggiore) sono stati prenotati da mesi. Ma è solo alle 15.30 che la celebrazione entrerà nel vivo, con la processione delle autorità religiose e la messa che consacrerà la nuova beata lombarda.
L’ANNIVERSARIO
A presiedere la cerimonia sarà il cardinale Marcello Semeraro, il prefetto vaticano per le “cause dei santi”, e sarà presente anche il vescovo della diocesi di Como (di cui fa parte Chiavenna), monsignor Oscar Cantoni, con diversi altri sacerdoti. Niente è lasciato al caso: a cominciare dalla data (scelta perché cade il giorno esatto dell’anniversario della morte) e a seguire dai dettagli. Ogni partecipante riceverà il “kit del pellegrino”: il pass per accedere allo stadio, un cappellino e del materiale informativo. Domani sera la televisione Tv2000 trasmetterà un documentario dedicato alla vita di suor Maria Laura e intitolato “Posso tornare a te”. Si parla poi, e da tempo, dell’inaugurazione di un percorso «sui passi di suor Laura», due anelli e dieci chilometri, tra mulattiere di montagna e chiesette arroccate in quota, a cavallo tra la Valtellina e la Valchiavenna: i luoghi dove la religiosa ha vissuto e scoperto la fede. D’altronde via Poiatengo, a Chiavenna, lungo il fiume Mera e proprio dietro il parco botanico, il punto esatto in cui suor Maria Laura è stata uccisa, è da sempre meta di pellegrinaggio. Veronica, Ambra e Milena: sono le tre ragazzine (16 e 17 anni) responsabili del suo efferato omicidio. Vennero arrestate dopo tre settimane di indagine da parte dei carabinieri di Sondrio e confessarono quasi subito, dicendo di averlo fatto nel nome di Satana (salvo poi ritrattare e specificare di aver agito solo «per sconfiggere la noia»). Una di loro, in quella terribile notte, telefonò al convento di suor Maria Laura e si presentò dando un nome falso, le disse che era rimasta incinta a seguito di uno stupro e che voleva abortire. Lei si precipitò fuori per incontrarla. Da qualche anno sono tutte e tre in libertà: hanno scontato metà della pena. A Veronica sono stati dati otto anni ed è uscita di carcere nel 2004, esattamente come Milena. Ambra, considerata la “mente” del gruppo, fu condannata a dodici anni e quattro mesi: uscita di prigione si è iscritta all’Università, facoltà di Giurisprudenza.