A Lecce, il 20 marzo 1993, un convegno promosso da Alleanza Cattolica con il patrocinio del settimanale arcidiocesano L’Ora del Salento
Sabato 20 marzo 1993, un pubblico di oltre duecento persone, composto in prevalenza da giovani, ha seguito con attenzione le tre intense ore del convegno Massoneria, cattolici e cultura che si è svolto a Lecce, nel salone dell’Istituto Marcelline, organizzato da Alleanza Cattolica con il patrocinio del settimanale dell’arcidiocesi L’Ora del Salento. La manifestazione era stata preparata con la pubblicazione su questo periodico, a partire dal mese di gennaio, di articoli di presentazione della tematica, e annunciato con locandine affisse alle porte delle chiese e negli uffici pubblici, e con la distribuzione di volantini.
Introducendo i lavori, il dottor Alfredo Mantovano, responsabile di Alleanza Cattolica per la Puglia, ha indicato come scopo dell’iniziativa una riflessione sul problema massonico, che andasse oltre la dipendenza cronachistica, fonte frequente di confusione, rifiutando ogni sensazionalismo, per puntare allo studio e all’approfondimento culturale: infatti, cercare le ragioni culturali di determinati comportamenti, specie quando questi hanno influenza sociale rilevante, è il procedimento più fecondo e, comunque, il presupposto ineludibile di qualsiasi concreto intervento, anche pastorale.
Vincenzo Paticchio, redattore di L’Ora del Salento, ha portato i saluti del direttore del settimanale, professor Nicola Paparella, impegnato all’estero, quindi ha dato lettura del messaggio con il quale l’arcivescovo metropolita di Lecce, S. E. mons. Cosmo Francesco Ruppi, rivolgendosi ai relatori e ai convegnisti, ha manifestato la certezza “[…] che le conclusioni condurranno […] a una maggiore e più responsabile adesione al Messaggio del Vangelo e ai Pastori che il Signore ha costituito maestri e padri nella fede. In un momento di grande confusione, di incertezza generale e di fragilità culturale e spirituale, come quello presente, occorre la presenza di un Laicato forte, deciso, organizzato e soprattutto fedele a Dio e alla Chiesa”.
Nella prima relazione — La massoneria: origini, problemi, prospettive — il dottor Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, ed esponente di Alleanza Cattolica, ha situato 1’origine sociologica della massoneria nel quadro della crisi dell’uomo occidentale e cristiano di fronte alla modernità e a1 sorgere del pluralismo dottrinale, mentre, trattando delle origini storiche, ha dapprima esaminato le varie leggende di volta in volta poste a base della nuova realtà — da quella dei Rosacroce alle presunte, e immaginarie, radici nell’ordine cavalleresco dei Templari. Si è poi soffermato sulla terminologia massonica, mutuata dalla corporazione dei muratori, e sulle Costituzioni redatte dal pastore presbiteriano James Anderson, e pubblicate nel 1723, che descrivono i doveri degli stessi massoni.
Dopo aver tratteggiato una mappa delle obbedienze e dei riti massonici, spiegando le differenze e le connessioni fra le prime e i secondi, il relatore ha individuato nel metodo 1’elemento caratterizzante della massoneria, alla quale non interessa tanto il risultato cui si perviene attraverso la discussione, quanto il fatto che tutto sia posto in discussione, all’infuori, ovviamente, del metodo stesso. Questa è 1a ragione del giudizio che 1a Chiesa cattolica non ha mai cessato di ribadire nei confronti della massoneria: la concezione assolutamente relativistica propria di quest’ultima non può essere condivisa da un cattolico, a1 quale, senza preclusioni per un dialogo leale e genuino, non è mai consentita la “doppia appartenenza”.
Muovendosi nel solco della prima relazione, Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica e direttore di Cristianità, ha trattato il tema La massoneria nei documenti della Chiesa cattolica. Dopo aver ricordato l’ultimo dei circa seicento interventi magisteriali sul tema, la Dichiarazione della Congregazione per 1a Dottrina della Fede del 26 novembre 1983, espressamente approvata da Papa Giovanni Paolo II, i1 relatore si è soffermato sull’esposizione di quella che ha definito l’enciclica-quadro sulla massoneria, l’enciclica Humanum genus, promulgata da Papa Leone XIII nel 1884, tornando quindi, sulla scorta dell’approfondimento di questo documento, sul punto essenziale de1 relativismo dottrinale e dell’indifferentismo religioso.
Di Riflessi massonici nella politica internazionale ha trattato l’ultima relazione, preparata dal dottor Elia Sgromo, responsabile di Alleanza Cattolica per 1a Calabria, ma esposta — a causa dell’impossibilità dell’autore a essere presente — dal dottor Giancarlo Cerrelli, pure di Alleanza Cattolica. L’intervento ha tentato una descrizione del network mondialista, rappresentato da “organismi massonizzati” che, pur non essendo in senso stretto “associazioni massoniche”, ne praticano il metodo e lo applicano alla soluzione dei problemi di rilievo internazionale, fino a costituire una sorta di establishment esclusivo del supercapitalismo, nonché laboratori per realizzare il processo di secolarizzazione su scala mondiale; è stata anche fornita la scheda delle principali agenzie del network, con riferimenti, in particolare, al CFR, il Council on Foreign Relations, al Bilderberg Club e alla Trilateral Commission, e ai referenti di tali organismi in Italia.
Il convegno — concluso dal dottor Alfredo Mantovano con un richiamo alla nuova evangelizazione e alla indispensabile unità di fede e di vita, pur nelle difficoltà dell’ora presente — ha riscosso vasto interesse, sia nel capoluogo salentino, come mostrano la consistente partecipazione e l’eco sui mass media locali — a esso hanno dedicato servizi e intervisite le emittenti televisive Canale 8 e Telerama e Radio Queen —, sia oltre i confini della provincia: infatti, è stato segnalato dall’agenzia SIR. Servizio Informazione Religiosa, dal quotidiano Avvenire e da L’Italia settimanale.
Fra le autorità religiose e civili presenti alla manifestazione, il rettore del seminario, monsignor Fernando Filograna, e il presidente dell’Amministrazione Provinciale, dottor Rosario Giorgio Costa.