A Torino e a Milano, rispettivamente il 16 e il 17 aprile 1988, prospettive su un mondo che è nato e si pone come alternativa alla Chiesa e alla sua influenza sulla società.
Un convegno promosso da Alleanza Cattolica
«Massoneria, cattolici e cultura»
Cade quest’anno il duecentocinquantesimo anniversario del primo documento pontificio di condanna della massoneria, la lettera apostolica In eminenti, pubblicata da Papa Clemente XIII nel 1738. Per sottolineare la ricorrenza e, soprattutto, per far meglio conoscere una realtà di cui spesso si parla — traendo spunto dalla cronaca, come nel caso della loggia P2 — ma di cui non sono particolarmente noti — e non solo al grande pubblico — i caratteri salienti, Alleanza Cattolica ha promosso un convegno sul tema Massoneria, cattolici e cultura.
La manifestazione si è svolta sabato 16 aprile 1988 a Torino, presso la Sala Seat, davanti a un pubblico di circa duecento persone, ed è stata ripetuta domenica 17 aprile a Milano, nell’auditorium San Carlo, alla presenza di oltre quattrocento persone. Le due giornate — precedute dall’affissione di manifesti e dalla diffusione di volantini nonché di inviti personali — sono state seguite dalla stampa e hanno avuto eco sia sui mezzi di comunicazione locali che su quelli nazionali.
Dopo una breve presentazione a nome di Alleanza Cattolica — nel capoluogo piemontese svolta dai professor Mauro Ronco e in quello lombardo dal dottor Marco Invernizzi, entrambi esponenti dell’associazione organizzatrice — i lavori dei convegno sono iniziati con una prima sessione aperta dal professor Luigi Prosdocimi, già ordinario di storia della Chiesa presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha inserito il tema massonico all’interno dello svolgimento del pensiero occidentale moderno, caratterizzato dalla compresenza — e dalla contrapposizione — del cristianesimo e delle ideologie nate dal rifiuto dell’idea di Cristianità, imperfettamente ma ampiamente realizzatasi nel Medioevo. In questo contesto ideologico — ha detto l’oratore, introducendo al significato delle relazioni successive — è nata la massoneria come sfida all’influenza della Chiesa cattolica sulla società, sì che è particolarmente opportuna la conoscenza e la descrizione di tale realtà sia dal punto di vista storico che da quello culturale.
La relazione su Le origini della massoneria e la leggenda templare, del professor Marco Tangheroni, docente presso il dipartimento di rnedievistica dell’università di Pisa ed esponente di Alleanza Cattolica — letta a Torino dal dottor Sandro Petrucci, ricercatore di storia medievale presso l’università di Cagliari, e a Milano dall’autore — ha ripercorso la traiettoria dell’ordine del Tempio, dalle origini fino alla soppressione per opera del re di Francia Filippo il Bello, descrivendone la spiritualità e le principali gesta, soprattutto durante le crociate. L’intervento è stato esplicitamente rivolto a confutare la tesi — tanto fantasiosa quanto inconsistente — secondo cui la massoneria sarebbe erede del templarismo.
Il dottor Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, nonché esponente di Alleanza Cattolica, ha trattato di Massoneria, occultismo e «nuova religiosità». Servendosi di categorie applicate da Ernst Bloch alla storia del marxismo, il relatore ha identificato nella storia della massoneria una «corrente fredda», scettica e razionalista, e una «corrente calda», irrazionalistica e interessata a ogni tipo di occultismo. Sulla base di questa distinzione ha quindi spiegato la nascita e la diffusione nel mondo contemporaneo delle «nuove religioni», affrontando il tema del loro rapporto con la massoneria.
Il professor Mauro Ronco, docente di diritto penale nell’Università di Cagliari, ha introdotto le relazioni della seconda sessione evidenziando l’opposizione di principio del naturalismo massonico rispetto a ogni dottrina rivelata.
Massoneria, politica e finanza: alcuni esempi recenti è stato il titolo dell’intervento del dottor Maurizio Blondet, inviato de il Giornale. Il giornalista milanese ha mostrato il ruolo che, nel processo di scristianizzazione, giocano massoneria, alta finanza e potentati politici, con particolare attenzione allo scenario italiano. A conclusione, il relatore ha messo in guardia contro l’utopia tecnocratica tesa alla costruzione di un mondo «dove capitalismo e comunismo sono ormai fusi, sì da dare origine ad un mostruoso centauro che è un capitalismo senza libertà, il peggio dei due sistemi»: «In realtà, tale sogno riconosce un solo nemico: Dio. E con Dio, il suo vicario e i suoi fedeli».
Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, ha parlato sul tema Il problema della massoneria nel magistero cattolico recente, dedicando la propria relazione al padre gesuita Florido Giantulli, uno dei maggiori massonologi italiani, deceduto a Firenze il 16 ottobre 1974. Nell’intervento è stata proposta una periodizzazione dei quasi seicento documenti emessi dal Magistero della Chiesa a proposito della massoneria, dalla lettera apostolica In eminenti all’enciclica Humanum genus, di Papa Leone XIII — pubblicata nel 1884 e che può essere considerata come il documento-quadro sull’argomento — fino alle formulazioni in merito del Codice di Diritto Canonico del 1917 e di quello del 1983, illuminate dagli interventi della Conferenza Episcopale Tedesca e della Congregazione per !a Dottrina della Fede.
Mostrando la sostanziale costanza dei pronunciamenti magisteriali nel rilevare l’incompatibilità fra la dottrina cattolica e l’ideologia massonica, Giovanni Cantoni ha concluso sottolineando come di fatto — dietro le continue richieste di dialogo fra Chiesa cattolica e massoneria, anche in assenza di rilevanti mutamenti di quadro — stia la pretesa di vedere legittimata la doppia appartenenza piuttosto che il desiderio di un franco chiarimento delle rispettive posizioni.