Di Vladimir Rozanskij da AsiaNews del 15/03/2021
Il 13 marzo la polizia di Mosca ha interrotto il Forum dei deputati indipendenti, chiamato “Russia Municipale”, arrestando quasi tutti i suoi partecipanti – circa 200 persone – come membri di una “organizzazione indesiderata”. Uno dei deputati municipali di Mosca, Sergej Vlasov, ha diffuso la vicenda tramite Telegram. Secondo l’agenzia OVD-Info, che si occupa della difesa dei diritti umani, 170 arrestati sono stati trattenuti presso vari reparti della polizia cittadina, senza il permesso di consultare i propri avvocati. A tutt’oggi, diversi di loro, dopo essere stati interrogati, sono stati rilasciati.
La polizia di Mosca ha dichiarato di essere intervenuta per “bloccare le violazioni delle norme sanitario-epidemiologiche”, dato che “una parte significativa dei partecipanti non usava i dispositivi di protezione”, anche se nelle registrazioni video dell’evento tutti indossano regolarmente la mascherina. Secondo Timur Olevskij, uno dei giornalisti arrestati, ai deputati è stato imputato l’art. 20.33 del codice penale, che vieta “l’attività sul territorio della Federazione Russa di organizzazioni straniere o internazionali non governative, riconosciute indesiderate in Russia”. Anche l’ex-sindaco di Ekaterinburg Evgenij Rojsman è stato rilasciato dopo l’arresto con gli stessi capi d’accusa.
Il tele-canale Dozhd e l’agenzia informativa Mediazon, hanno comunicato tra gli arrestati ci sono molti uomini politici noti: il direttore del movimento Russia Aperta Andrej Pivovarov; la presidente dello stesso gruppo, Anastasia Burakova; i deputati della Duma di Mosca Ilja Jashin, Julia Galamina e Mikhail Timonov; il deputato pietroburghese Maksim Reznik. Sono stati fermati anche molti giornalisti: il moderatore del Forum Timur Olevskij, Anastasia Melnikova di Znak, Artem Kriger di Sota.Vision, Maria Kuznetsova di Otkrytki, Vladimir Postnikov di Notizie Serali e Nikita Stupin, autore del canale Telegram Avtozak, che denuncia i soprusi delle forze dell’ordine.
I poliziotti hanno fatto irruzione nel complesso alberghiero Izmailovo, dove si svolgeva il Forum, dopo 40 minuti dal suo inizio. Accanto all’albergo era parcheggiati circa 20 avtozak, i pullmini anti-manifestanti. Non è nota la destinazione di molti degli arrestati, provenienti da 56 regioni del Paese.
Il Forum intendeva realizzare il progetto dei “Democratici uniti”, una coalizione di forze politiche, non inserita nella lista delle “organizzazioni indesiderate” del ministero russo della giustizia. La coordinatrice di “Russia Aperta”, Tatjana Usmanova, ha raccontato a Dozhd che la polizia aveva già bloccato alcune iniziative del suo gruppo in quanto “indesiderato”, ma la più ampia coalizione non era affatto proibita, e per questo l’incontro era stato organizzato allargandolo a livello federale.
Nella convulsa fase successiva all’arresto e alla condanna di Aleksej Naval’nyj, le autorità russe cercano di impedire ogni forma di coordinamento tra le opposizioni, in vista delle varie elezioni locali e parlamentari di settembre. Proprio Naval’nyj è l’ispiratore di questa convergenza tra forze e personalità politiche anche molto diverse tra loro, nella strategia del “voto utile” anti-putiniano.
Leonid Volkov, coordinatore dei gruppi regionali a favore di Naval’nyj, non era presente al Forum, cercando di evitare un arresto che appare imminente anche nei suoi confronti. Nei giorni scorsi Volkov ha dichiarato di aver organizzato le campagne elettorali in 10 città russe, dove sembra più probabile riuscire a strappare i seggi ai deputati putiniani. Si tratta di “città-chiave” in varie regioni della Federazione, come Uljanovsk, Orenburg, Astrakhan, Kirov, Vladimir, Ulan-Ude, Kursk, Cita, Petrozavodsk e Abakan.
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