Gesù inizia la sua vita pubblica mettendosi in fila con i peccatori per farci comprendere che, «ancora prima che facciamo qualsiasi cosa, la nostra vita è segnata della misericordia»
di Michele Brambilla
«Oggi», dice Papa Francesco introducendo l’Angelus del 10 gennaio, «festeggiamo il Battesimo del Signore. Abbiamo lasciato, pochi giorni fa, Gesù bambino visitato dai Magi; oggi lo ritroviamo adulto sulle rive del Giordano». Constata il Pontefice: «la Liturgia ci fa compiere un salto di circa trent’anni, trent’anni di cui sappiamo una cosa: furono anni di vita nascosta, che Gesù trascorse in famiglia – alcuni, prima, in Egitto, come migrante per fuggire dalla persecuzione di Erode, gli altri a Nazaret, imparando il mestiere di Giuseppe – in famiglia obbedendo ai genitori, studiando e lavorando. Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato così, vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire». Ci ricorda che anche la nostra vita quotidiana, nella sua apparente banalità, contiene germi di santità.
Il battesimo ricevuto da Gesù era un atto penitenziale di cui il Figlio di Dio non aveva alcun bisogno, dato che Cristo è senza peccato. Ci si potrebbe, quindi, domandare: «ma Gesù è Dio, perché Gesù si fa battezzare?». Già, «perché? Perché vuole stare con i peccatori: per questo si mette in coda con loro e compie il loro stesso gesto. Lo fa con l’atteggiamento del popolo, con l’atteggiamento loro [della gente] che, come dice un inno liturgico, si avvicinava “nuda l’anima e nudi i piedi”. L’anima nuda, cioè senza coprire niente, così, peccatore. Questo è il gesto che fa Gesù, e scende nel fiume per immergersi nella nostra stessa condizione. Battesimo, infatti, significa proprio “immersione”». La kenosi (abbassamento) di Dio risolleva l’uomo alla dignità originaria. Come sostiene il Papa, «nel primo giorno del suo ministero, Gesù ci offre così il suo “manifesto programmatico”. Ci dice che Lui non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, un decreto, no: Lui ci salva venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati», espiati una volta per tutte sulla croce.
Subito dopo il battesimo nel Giordano, avviene una teofania dell’intera Trinità. «Dio», osserva il Pontefice, «si manifesta quando appare la misericordia. Non dimenticare questo: Dio si manifesta quando appare la misericordia, perché quello è il suo volto». Il Signore è presente in ogni opera di misericordia, materiale o spirituale. «Ma, ancora prima che facciamo qualsiasi cosa, la nostra vita è segnata della misericordia che si è posata su di noi» come la colomba dello Spirito Santo sul capo di Gesù, cosa che avviene anche (sebbene in forma meno appariscente) nelle nostre chiese quando si celebrano i battesimi e le cresime. Il Papa ribadisce: «la salvezza è gratis. È il gesto gratuito di misericordia di Dio nei nostri confronti. Sacramentalmente questo si fa il giorno del nostro Battesimo; ma anche coloro che non sono battezzati ricevono la misericordia di Dio sempre, perché Dio è lì, aspetta, aspetta che si aprano le porte dei cuori» di fronte a Gesù, che bussa instancabilmente. Egli «si avvicina, mi permetto di dire, ci carezza con la sua misericordia. La Madonna, che ora preghiamo, ci aiuti a custodire la nostra identità, cioè l’identità di essere “misericordiati”, che sta alla base della fede e della vita» del cattolico.
Nella parte riservata ai saluti, il Papa prende posizione di fronte ai fatti del 6 gennaio: «rivolgo un affettuoso saluto al popolo degli Stati Uniti d’America, scosso dal recente assedio al Congresso. Prego per coloro che hanno perso la vita – cinque –, l’hanno persa in quei drammatici momenti. Ribadisco che la violenza è autodistruttiva sempre. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde. Esorto le Autorità dello Stato e l’intera popolazione a mantenere un alto senso di responsabilità, al fine di rasserenare gli animi, promuovere la riconciliazione nazionale e tutelare i valori democratici radicati nella società americana. La Vergine Immacolata, Patrona degli Stati Uniti d’America, aiuti a tenere viva la cultura dell’incontro, la cultura della cura, come via maestra per costruire insieme il bene comune; e lo faccia con tutti coloro che abitano in quella terra».
Lunedì, 11 gennaio 2021