
Da Avvenire del 15/03/2020
Sono tanti gli atti di affidamento come momenti di preghiera e di intercessione attraverso la Vergine o la comunione dei santi che molte diocesi italiane stanno compiendo dalle Alpi alla Sicilia. Atti di affidamento che stanno facendo riscoprire il valore di antiche preghiere o semplici recite del Rosario. Ieri sera alle 19 l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, ha rivolto da solo un’invocazione alla Vergine Maria nella Basilica della Santissima Annunziata nel capoluogo fiorentino: «A Te affidiamo in modo particolare l’Arcidiocesi di Firenze, la città, i borghi e i paesi del suo territorio, tutte le terre di Toscana, soprattutto in questo tempo di prova, in cui sperimentiamo ancora una volta la nostra umana fragilità».
Oggi l’arcivescovo dell’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, al termine della Messa che sarà trasmessa su Laqtv Abruzzo e in streaming alle 8.30, alle 11 e alle 18, affiderà gli aquilani alla Madonna del Popolo invo- cata come “Salus Populi Aquilani”. La supplica alla Vergine, venerata nella città dell’Aquila, avverrà davanti una copia dell’effigie della Salus, esposta ora nella cappella della memoria delle vittime del sisma del 2009 nella chiesa di Santa Maria del Suffragio (“Anime Sante”). Un videomessaggio sul sito e sulla pagina Facebook del settimanale diocesano “Risveglio Duemila”: affida la preghiera alle nuove tecnologie l’arcivescovo di Ravenna– Cervia, Lorenzo Ghizzoni. Il presule nel filmato registrato nel Santuario di Santa Maria in Porto consegna la sua orazione di affidamento della città e della diocesi alla Vergine Greca: «Vogliamo proporre questo momento di preghiera invocando Maria e i santi perché ci proteggano e intercedano per noi e ci aiutino a superare questo momento di crisi».In Campania l’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, ha indirizzato ai suoi fedeli un’invocazione dal titolo “Maria santissima delle Grazie”: «Noi ci affidiamo a te, che sempre ci hai difeso nei pericoli: intercedi per noi, per la nostra salvezza e perché non vengano meno i legami di solidarietà, affinché possiamo vincere questa difficile battaglia». E ieri pomeriggio a Taranto l’arcivescovo Filippo Santoro ha guidato la recita del Rosario nel Santuario della Madonna della Salute, davanti all’icona di Maria, Salute degli infermi, a cui Santoro aveva già affidato la comunità ionica e la nazione nelle settimane scorse.Un’invocazione particolare in Calabria è stata quella indirizzata al santo patrono della regione: Francesco di Paola. L’iniziativa promossa dai frati minimi nel Santuario di Paola si è svolta mercoledì scorso in occasione della giornata di preghiera e digiuno. Sulla stessa lunghezza d’onda il messaggio indirizzato dall’arcivescovo di Reggio Calabria– Bova che appartiene all’Ordine dei frati minimi, Giuseppe Fiorini Morsini: «Ancora oggi, soprattutto per coloro che soffrono maggiormente per quest’epidemia ancora una volta Francesco di Paola distenderà il suo mantello per portare tutti a salvamento». Una speciale preghiera a santa Lucia è quella che si recita quotidianamemte nell’arcidiocesi di Siracusa di cui la martire è patrona. Ecco uno dei passaggi dell’invocazione: «Ci rivolgiamo a te, o cara santa Lucia, tu che in passato ti sei presa cura del tuo popolo e di coloro che a te si sono rivolti con fede, proteggi ancora oggi noi, la nostra città e tutto i popolo santo di Dio che in te confida».
Come significativa è stata la preghiera a “Signore Gesù nostro Salvatore” rivolta in questi giorni dal vescovo di Caltagirone, il francescano minore Calogero Peri: «Consola i malati, proteggi i sani, sostieni tutti coloro che si prodigano per la nostra salute, non lasciarci prendere dal panico. Fa’ risplendere il tuo volto su di noi, donaci giorni di serenità e salvaci».
La Calabria consegna le sue invocazioni al patrono san Francesco di Paola.
A Siracusa i fedeli chiedono l’intercessione per mezzo di santa Lucia
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