di Susanna Manzin
Da quando sono diventata nonna, ho una particolare sensibilità verso questa categoria. I bambini in genere sono contenti di stare con i nonni, non tanto perché vengono viziati, ma soprattutto perché i nonni, non avendo le preoccupazioni del ménage familiare, sono più rilassati quando trascorrono del tempo coi nipotini e si dedicano ai giochi e agli svaghi con spensieratezza e gioia, trasmettendo allo stesso tempo conoscenza, sapienza, tradizioni e radici profonde sulle quali è costruita la famiglia e la società.
E’ molto interessante il volume “Io e i miei nonni: esperienze e riflessioni” (Ed. Ares, 2019), che nasce dalla realizzazione di un concorso promosso tra gli studenti delle scuole italiane dall’Associazione Nonni 2.0. Il libro raccoglie i testi, molto commoventi e toccanti, scritti da bambini e ragazzi a proposito del rapporto con i nonni e ne rivela tutta la forza positiva: dai componimenti emergono il bisogno di trovare le proprie radici umane e culturali, la gioia per gli insegnamenti ricevuti su vita, famiglia, dignità, amore incondizionato, forza nell’affrontare la sofferenza e la morte. I ragazzi raccontano spesso aneddoti di esperienze culinarie che li hanno profondamente segnati.
“Sai cosa mi manca di più? Le cose buone che mi cucinavi quando venivi a prendermi a scuola”. “Quando facevamo le patate marinate, tu mi facevi prendere quell’attrezzo per triturare le mozzarelle: come mi sentivo grande!”. “I nonni insegnano anche la tradizione culinaria del nostro paese ma, cosa ancora più importante, istruiscono ad apprezzare oltre che i beni materiali anche quelli affettivi”. “Penso di aver mangiato con la nonna i migliori tortelli di zucca al mondo. Spesso mi tocca subire anche la storia dei piatti che cucina”. “La nonna cucina benissimo e fa tutto, ma proprio tutto, anche la pasta a mano, anche se si lamenta sempre che deve fare tutto lei”. “Ti ricordi quando abbiamo fatto le orecchiette? Come dimenticarlo, ero tutta sporca di farina, dalla testa ai piedi, non finivo più di ridere”. “Mia nonna è una bravissima cuoca, secondo me dovrebbe aprire un ristorante per far conoscere i sapori della Puglia.” “Appena metto il piede in casa loro, sento il profumo del pranzo che hanno preparato per me impiegando tanto tempo”.
E c’è chi per i suoi nonni compone persino una poesia:
“Nonnini miei,
con voi la mia avventura preferita
è con la forchetta tra le dita:
che siano polpette o una frittata,
farò di sicuro una scorpacciata!”
Ha ragione l’Arcivescovo di Milano Monsignor Delpini che consiglia ai nonni di cucinare con i loro nipotini, insegnando così ai bambini il dono, l’attesa, la pazienza, la disciplina e l’ordine, la creatività, le tradizioni, la storia, la concretezza dei doni della natura. I piccoli colgono subito con stupore la ricchezza di queste esperienze, che rimangono impresse per la vita, valida occasione di conoscenza del mondo reale, in un contesto come quello attuale sempre più arido e virtuale. (Per saperne di più su questo intervento di Mons. Delpini, leggete qui)
C’è un alto valore educativo nei manicaretti della nonna, e non dimentichiamo naturalmente i vantaggi da un punto di vista nutritivo: sono buoni e anche sani e genuini, non c’è paragone con le merendine industriali e i pasti ordinati online.
Girando per gli affascinanti saloni della Galleria Borghese a Roma, ho potuto contemplare il meraviglioso gruppo marmoreo Enea, Anchise e Ascanio,realizzato dal Bernini: nella parte più alta c’è Anchise portato in braccio da Enea e più in basso il piccolo Ascanio, aggrappato al padre. Lo scultore è riuscito a rappresentare mirabilmente la forza del legame tra generazioni. Il nonno Anchise non viene abbandonato ma è anche colui che indica la direzione, che incoraggia figlio e nipote. Papa Francesco ha indetto la Giornata mondiale dei nonni, che viene celebrata la IV domenica di luglio, nell’imminenza della festa liturgica dei Santi Anna e Gioachino, nonni di Gesù. Una festa che si aggiunge a quella che si celebra in Italia il 2 ottobre (non a caso nel giorno in cui la Chiesa ricorda gli Angeli custodi). Due occasioni per ricordarsi dei nonni: festeggiamoli come si deve, sono una ricchezza per la società.
Sabato, 30 dicembre 2023
*dal blog paneefocolare.com del 21 luglio 2023