PierLuigi Zoccatelli, Cristianità n. 417 (2022)
Le presenti note costituiscono un materiale di lavoro in vista della realizzazione del libro «Costruiremo ancora cattedrali». Per una storia delle origini di Alleanza Cattolica (1960-1974), scritto a quattro mani con Oscar Sanguinetti (in corso di pubblicazione). Per la natura del testo, che non entra precisamente nel merito della storia di Alleanza Cattolica, ma di una parte dello scenario culturale — e in particolare editoriale — entro cui l’associazione ha trovato le sue origini, abbiamo ritenuto di presentarlo ai lettori.
Nel corso di un ricco e fecondo — anzitutto per me — rapporto personale, che risale al 1987 e in maniera continuativa a partire dal 1989, tra la fine degli anni 1990 e l’inizio degli anni 2000 ho chiesto a Giovanni Cantoni (1938-2020) se non fosse venuto il momento di metter mano a una storia di Alleanza Cattolica — della quale è stato per lunghi decenni alla guida, nella sua veste di fondatore e reggente nazionale — o, quantomeno, a una raccolta di storie orali, particolarmente in relazione alle fasi di gestazione, in quanto meno conosciute. All’epoca non era ancora stato pubblicato l’agile testo di Marco Invernizzi — che di Cantoni è successore alla guida di Alleanza Cattolica a partire dal 2016 —, il quale è per molti versi meritorio, ma ha un accostamento al soggetto diverso nelle finalità da quello di cui facevo richiesta (1).
Per varie ragioni la mia domanda non ebbe seguito, ma qualche anno dopo fu lo stesso Cantoni — ricordando il mio interesse — a segnalarmi la comparsa di un articolo (2), nel quale avrei trovato alcuni cenni sulla preistoria associativa: mi chiedo ancora oggi chi gli fece questa segnalazione. Né io né Cantoni riuscimmo a ottenere l’originale cartaceo della rivista — chi ha conosciuto Giovanni Cantoni può immaginare il dispiacere per il mancato accesso a una fonte in originale —, sicché accolsi con gratitudine, pochi anni dopo, la pubblicazione di un libro collettaneo, Piero Femore, il libraio di Torino, nel quale tale intervista era ripresa integralmente (3).
Questo volume è importante per esplorare le attività culturali di Piero Femore (1936-2007), il fondatore — fra il 1962 e il 1963, coadiuvato da Alfredo Cattabiani (1937-2003) e altri, fra cui lo stesso Cantoni — delle Edizioni dell’Albero, presso le quali comparirà la prima edizione italiana dell’opera del pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), Rivoluzione e Contro-rivoluzione (4) — ben presto recensita dallo stesso Cantoni (5) —, oltre ad altre pubblicazioni nelle quali è possibile riconoscere nomi familiari alla storia di Alleanza Cattolica. Sarebbe interessante svolgere un censimento di tutte le pubblicazioni delle Edizioni dell’Albero, che cessano le attività nel 1968, con un seguito di cui varrebbe a sua volta la pena di fare la storia: in breve, la casa editrice passa da un’impostazione «di destra» a un’altra «di sinistra», iniziando fra l’altro a pubblicare riviste e libri osé e «scollacciati», e attorno al 1969 muta nome in Dellavalle. A titolo esemplificativo ricordiamo Giovanni Baget Bozzo (1925-2009), Il cristianesimo nell’età postmoderna (6); Dom Georges Frénaud O.S.B. (1903-1967), Louis Jugnet (1913-1973) e padre Roger-Thomas Calmel O.P. (1914-1975), Gli errori di Teilhard de Chardin (7); Attilio Mordini (1923-1966), Il Tempio del Cristianesimo. Per una «retorica» della storia (8); mons. Antônio de Castro Mayer (1904-1991), Problemi dell’Apostolato Moderno. Lettera pastorale con un catechismo delle verità opposte agli errori del nostro tempo (9).
Non mi è chiaro chi e quando introdusse Cantoni presso l’ambiente culturale che sarà alle origini delle Edizioni dell’Albero, né quale fosse precisamente il suo ruolo all’interno di questa casa editrice: secondo un recente articolo di Annalisa Illiano, egli ne sarebbe stato addirittura il fondatore, assieme a Cattabiani (10), ma è più probabile che Cantoni rivestisse piuttosto il ruolo di direttore di collana. Comunque sia, tornando all’articolo comparso su AfterVille già menzionato — articolo che, vale la pena ripeterlo, mi fu segnalato dallo stesso Cantoni, che quindi posso desumere in una qualche misura vi si riconoscesse —, da esso apprendiamo che Vittorio Viarengo — l’intervistato nell’articolo, nonché co-fondatore della casa editrice — era un «integralista cattolico, allevato dai Gesuiti e appartenente alla Congregazione Mariana» (11). Così pure, il già citato Cattabiani aveva frequentato a Torino — dalla prima elementare alla terza liceo — l’Istituto Sociale dei gesuiti. L’articolo-intervista di Elisa Facchin ci offre un piccolo squarcio sulle premesse delle Edizioni dell’Albero.
Siamo nel 1961, subito dopo il primo incontro tra Femore e Viarengo alla Facoltà di Lettere del capoluogo piemontese. Dopo l’incontro di quella notte, quasi a suggellare la neonata affinità intellettuale, Femore e Viarengo fondano un gruppo denominato Studi e Ricerche Politiche e Sociologiche, a cui parteciperanno, fra gli altri, l’evoliano Ennio Innaurato (1934-2019), futuro architetto, il guénoniano piacentino Giovanni Cantoni, Gianni Baget Bozzo e don Mario Cuniberto (1929-2020), segretario del card. Michele Pellegrino (1903-1986), arcivescovo di Torino. Sono quelli gli anni in cui il gruppo frequenta con assiduità, reverenza e confidenza il filosofo Augusto Del Noce (1910-1989) (12).
Posso testimoniare che Giovanni Cantoni non trovava corretto l’aggettivo «guénoniano» che gli era attribuito nell’articolo, come mi disse esplicitamente, sebbene rassegnato. In varie altre occasioni mi riferì che aveva certamente letto lo scrittore ed esoterista franco-egiziano René Guénon (’Abd al-Wahid Yahya, 1886-1951) — per il quale aveva speso parole di apprezzamento, nel 1966-1967, in occasione di due scritti su Mordini, che menzionerò qui oltre, perlopiù facendo riferimento ai giudizi del teologo e in seguito cardinale francese Jean Daniélou S.J. (1905-1974) —, ma che gli preferiva lo scrittore ed esoterista svizzero Frithjof Schuon (Isâ Nûr ad-Dîn, 1907-1998), del quale non a caso negli anni seguenti avrebbe tradotto un libro (13) e con il quale aveva intrattenuto una corrispondenza (14).
Quindi, da quanto apprendiamo, attorno al 1961 sorge a Torino un sodalizio, un centro studi — Studi e Ricerche Politiche e Sociologiche, al quale partecipa Cantoni —, che costituisce la premessa delle Edizioni dell’Albero, e che vede nella figura del filosofo Augusto Del Noce un punto di riferimento. Sappiamo altresì che l’attività editoriale — e lato sensu culturale — di Cantoni non ha inizio con le pubblicazioni delle Edizioni dell’Albero, posto che egli già nel 1960 aveva curato, insieme a Carlo Emanuele Manfredi, l’edizione di una raccolta di scritti del filosofo e sociologo gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio (1793-1862) (15). L’anno successivo, nel 1961, Cantoni pubblica quello che risulta essere il suo primo articolo a stampa — trascuro in questa sede eventuali scritti giovanili sotto forma di lettere alla redazione di giornali — sulla rivista veronese di Primo Siena, Carattere (16). Un attore culturale, Siena, che a sua volta figurerà fra gli autori pubblicati dalle Edizioni dell’Albero (17), e della cui traiettoria si è occupato lo storico del Risorgimento e del fascismo Giuseppe Parlato in occasione del convegno su Le culture politiche nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, svoltosi a Roma, nel 2017, presso la sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (18).
Ulteriori filoni andrebbero esplorati, a partire dal 1° Convegno Tradizionalista, svoltosi a Napoli il 26 e 27 maggio 1962, durante il quale presero la parola quattro relatori: Attilio Mordini, Giovanni Cantoni, Salvatore Ruta (1923-2002) — fondatore assieme all’ispanista e accademico Giovanni Allegra (1935-1989) della rivista Il Ghibellino. Studi tradizionali, presso la quale Cantoni pubblica due articoli (19), e in seguito guida del Movimento Tradizionale Romano, d’impronta neo-pagana — e Silvio Vitale (1928-2005). Questi è stato fondatore e direttore della «pubblicazione napoletana tradizionalista» L’Alfiere — sorta nel 1960 —, con la quale fece conoscere in Italia l’opera del filosofo spagnolo Francisco Elías de Tejada (1917-1978), nonché autore, fra il 1965 e il 1967, di una significativa serie di articoli pubblicata sulla rivista da lui fondata, che mettevano a tema un Contributo per la storia del tradizionalismo (20).
Ho già menzionato la recensione di Cantoni su L’Alfiere, nel 1963, del libro di Baget Bozzo, Il cristianesimo nell’età postmoderna. La sua collaborazione a questa «pubblicazione napoletana tradizionalista» si concretizzerà in altri articoli e saggi, fra i quali ricordiamo quelli che precedono la nascita di Alleanza Cattolica: Considerazioni sul «Tempio del Cristianesimo» (21) e Mordini nel nostro tempo contro il nostro tempo (22).
Inoltre, insieme a Silvio Vitale — cui dedicherà un articolo in memoria dopo la scomparsa (23) — Cantoni curerà la traduzione dal portoghese del testo di Plinio Corrêa de Oliveira Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo (24).
Torniamo all’ambiente delle Edizioni dell’Albero, per soffermarci sulla traiettoria di Cattabiani — definito «un “alieno” nella Torino einaudiana» (25) —, che nella fase di «declino» della menzionata iniziativa editoriale partecipa al convegno dell’Hotel Parco dei Principi di Roma sulla guerra rivoluzionaria, organizzato nel 1965 dall’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari. Dagli atti del convegno (26) apprendiamo che fra i relatori vi è appunto Cattabiani — insieme ad almeno un altro autore delle Edizioni dell’Albero, Fausto Gianfranceschi (1928-2012), il quale a sua volta incrocerà il destino di molte personalità dell’area culturale e politica della nascente Alleanza Cattolica, non da ultimo nella sua veste di responsabile della terza pagina del quotidiano romano Il Tempo, a partire dal 1966 e per oltre vent’anni —, che presenta il tema Un’esperienza controrivoluzionaria dei cattolici francesi (27). La relazione di Cattabiani si occupa de La Cité Catholique di Jean Ousset (1914-1994), organizzazione e personalità con i quali, come puntualizza Massimo Introvigne in un importante saggio per il tema che qui ci occupa, «[…] negli anni 1970 entra in contatto […] un certo numero d’italiani aderenti ad Alleanza Cattolica. In quel decennio i congressi di Losanna, di cui Ousset è a lungo il principale animatore, costituiscono per i soci di Alleanza Cattolica un appuntamento importante» (28).
Pochi mesi dopo, sempre nel 1966, in virtù del tralignamento delle Edizioni dell’Albero — ritengo, per le ragioni che ho sopra esposto —, Cattabiani assume la direzione editoriale della casa editrice Borla di Torino, dove rimane fino al 1970. Se ci riferiamo all’intervista rilasciata da Cattabiani al giornalista e scrittore Gabriele Marconi, apprendiamo che egli intese continuare con Borla il lavoro iniziato alle Edizioni dell’Albero, pensando di affidare una collana ad Augusto Del Noce: «[…] venni assunto alla Borla e, anche se allora era una casa editrice cattolica progressista, continuai il lavoro iniziato con L’Albero. Mi fu di grande aiuto padre Jean Daniélou, un grande teologo, studioso delle interazioni fra pensiero pagano e pensiero cristiano. Volli fare una collana “italiana”, affidandola a Del Noce, ma lui non riteneva di saperne abbastanza e mi rispose che avrebbe accettato se avessimo chiamato anche Elémire Zolla [1926-2002]» (29).
Zolla in effetti accettò. Nasce così la collana Documenti di Cultura Moderna — per l’appunto, curata da Del Noce e da Zolla: saranno in tutto diciannove titoli — e con Borla compariranno vari titoli curati o tradotti dallo stesso Cantoni (in un’occasione con Agostino Sanfratello): Mircea Eliade (1907-1986), Mito e realtà e Il mito dell’eterno ritorno (Archetipi e ripetizione) (30); Jean Servier (1918-2000), L’uomo e l’invisibile (31); Frithjof Schuon, L’uomo e la certezza (32); Anonimo, La Cerca del Graal (33).
Oltre agli autori citati, le edizioni Borla e la collana Documenti di Cultura Moderna — nella quale la collaborazione di Cantoni è significativa — introdurranno in Italia una serie di autori che si riveleranno cruciali per la formazione della prima generazione — ma non solo — di militanti di Alleanza Cattolica. Fra costoro vale la pena ricordare il filosofo, politologo e storico tedesco naturalizzato statunitense Eric Voegelin (1901-1985) (34); il filosofo e storico della filosofia francese Étienne Gilson (1884-1978) (35); lo storico dell’arte austriaco nato in territorio ungherese Hans Sedlmayr (1896-1984) (36); il filosofo belga Marcel De Corte (1905-1994) (37); e il filosofo, teologo e presbitero italiano Antonio Rosmini (38) (1797-1855), beatificato nel 2007 da Papa Benedetto XVI (2005-2013).
Terminata l’esperienza presso le edizioni Borla, nel 1970 Cattabiani diventa direttore editoriale del ramo librario della Rusconi, dando vita ad alcune iniziative editoriali esse pure cruciali per la formazione della prima generazione dei militanti di Alleanza Cattolica: si pensi all’edizione da lui curata dell’opera del filosofo e politico savoiardo Joseph de Maistre (1753-1821), Le serate di Pietroburgo (39); all’opera dello scrittore e politico spagnolo Juan Donoso Cortés (1809-1853), Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo (40); allo scritto dell’etnomusicologo tedesco Marius Schneider (1903-1982), Il significato della musica (41), alla cui traduzione collabora Sanfratello; per non dire dell’opera che avrà un impatto così importante dello scrittore e accademico britannico John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), Il signore degli anelli (42). Saranno pure ripubblicate opere curate da Cantoni, che avevano visto la loro originaria comparsa con Borla — segnatamente di Servier ed Eliade, un autore quest’ultimo particolarmente caro a Cantoni, che lo aveva finanche presentato su L’Osservatore Romano (43) —, come pure nuove iniziative editoriali curate dal medesimo Cantoni, fra le quali l’ulteriore opera di Eliade, Miti sogni e misteri (44).
Nel medesimo arco temporale dell’assunzione della direzione editoriale presso la Rusconi da parte di Cattabiani e per volontà di Elémire Zolla — che nel 1969 aveva fondato la rivista trimestrale di storia delle religioni, sociologia e antropologia religiosa Conoscenza religiosa (45), in quel particolare clima culturale e spirituale in cui «[…] si dipana […] la storia dei discorsi esoterici novecenteschi nel nostro paese, con le loro diverse sfaccettature, contaminazioni ed influenze» (46) —, nel 1970 si collocano la premessa e l’inizio delle attività dell’Istituto Ticinese di Alti Studi (ITAS), sorta d’istituto post-universitario, formalmente emanazione della Stiftung Ludwig Keimer für vergleichende Forschung in Archäologie und Ethnologie, fondata nel 1969 a Basilea dall’egittologo Boris de Rachewiltz (Luciano Baratti, 1926-1997). Nel corso di quattro estati — dopo un primo appuntamento dal 22 al 29 agosto 1970 con il Convegno ticinese di studi post-universitari, preliminare alla fondazione dell’ITAS —, grazie all’appoggio locale del filosofo e teologo svizzero-italiano Romano Amerio (1905-1997) e di altri che si adoperarono per ottenere il sostegno delle istituzioni pubbliche ticinesi, l’Istituto organizza dei seminari intensivi «[…] volti a perfezionare i partecipanti nelle teoriche e nelle tecniche dell’Etnologia e Archeologia comparate, nella Filologia comparata e nella Fenomenologia del sacro» (47).
Diretto da Elémire Zolla e presieduto da Boris de Rachewiltz — vicepresidente era l’orientalista Pio Filippani-Ronconi (1920-2010) —, l’Istituto Ticinese di Alti Studi si sforzava di costituire una comunità del sapere fondata sulla volontà di ripristinare un rapporto d’insegnamento diretto che permettesse una profonda interazione fra docenti e discenti.
«Dopo il primo convegno dedicato genericamente a temi antropologici e archeologici […], le successive edizioni […] si occuparono dell’espressione del sacro nella lingua e nella musica (31 agosto-10 settembre 1971), di etnoiatria e medicina popolare (30 agosto-8 settembre 1972) e infine della dimensione sacrale del diritto (29 agosto-9 settembre 1973)» (48).
Cantoni e diversi altri militanti e futuri dirigenti della neonata Alleanza Cattolica — la nascita dell’organismo civico-culturale, pure in assenza di un atto formale, si colloca all’inizio del 1968 — parteciparono al preliminare Convegno ticinese di studi post-universitari del 1970, mentre non si hanno certezze fattuali sulla partecipazione ai convegni dell’ITAS degli anni seguenti, ai quali fra i relatori troviamo vari nomi incontrati in queste pagine, fra i quali taluni hanno lasciato un segno nella cultura europea del Novecento: oltre a Elémire Zolla, ricordiamo il filosofo Michele Federico Sciacca (1908-1975), Romano Amerio, Hans Sedlmayr, Jean Servier, Augusto Del Noce, Marius Schneider, Alfredo Cattabiani (49).
Vari partecipanti alle «università estive» dell’Istituto Ticinese di Alti Studi saranno fra gli autori degli oltre sessanta titoli della collana «Cultura nuova» di Rusconi guidata da Cattabiani, così proseguendo e portando a termine il lavoro da egli già avviato — non senza il fecondo contributo di Giovanni Cantoni — con Zolla e Del Noce nei Documenti di Cultura Modernadi Borla, a sua volta seguito delle attività editoriali e culturali delle Edizioni dell’Albero, trattando le quali abbiamo iniziato a stendere queste note su alcuni ambienti e personaggi che precedono ovvero rasentano la nascita di Alleanza Cattolica.
PierLuigi Zoccatelli
Note:
1) Cfr. Marco Invernizzi, Alleanza Cattolica. Dal Sessantotto alla «nuova evangelizzazione». Una «piccola» storia per «grandi» desideri, Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 2004.
2) Cfr. Elisa Facchin, Dell’Albero e Dellavalle. Elisa Facchin intervista Vittorio Viarengo, in AfterVille, anno 1, n. 0, autunno-inverno 2007, p. 7, nel sito web <https://issuu.com/undesign/docs/giornale_afterville_low> (gli indirizzi internet dell’intero articolo sono stati consultati il 31-10-2022).
3) Cfr. Idem, Dell’Albero e Dellavalle. Elisa Facchin intervista Vittorio Viarengo, Piero Femore, il libraio di Torino, Trauben, Torino 2009, pp. 12-16.
4) Cfr. Plinio Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-rivoluzione, con lettera-prefazione di mons. Romolo Carboni (1911-1999), nunzio apostolico in Perù, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1964.
5) Giovanni Cantoni, recensione a P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-rivoluzione, in Il Secolo d’Italia, Roma 26-7-1964, p. 10.
6) Cfr. Giovanni Baget Bozzo, Il cristianesimo nell’età postmoderna, Centro Editoriale Torinese/Edizioni dell’Albero, Torino 1962, e la recensione di G. Cantoni in L’Alfiere. Pubblicazione napoletana tradizionalista, anno III, n. 8, Napoli febbraio 1963, p. 2.
7) Cfr. Georges Frénaud, Louis Jugnet e Roger-Thomas Calmel O.P., Gli errori di Teilhard de Chardin, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1963.
8) Cfr. Attilio Mordini, Il Tempio del Cristianesimo. Per una «retorica» della storia, Centro Editoriale Torinese/Edizioni dell’Albero 1963; e la recensione di G. Cantoni, in Il Secolo d’Italia, Roma 5-7-1964, p. 8.
9) Cfr. Antônio De Castro Mayer, Problemi dell’Apostolato Moderno. Lettera pastorale con un catechismo delle verità opposte agli errori del nostro tempo, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1964.
10) Annalisa Illiano, Il caso Cattabiani: un intellettuale controcorrente tra politica, cultura ed editoria, in Annali dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, 2021, vol. I, pp. 231-255 (p. 231), anche nel sito web <https://universitypress.unisob.na.it/ojs/index.php/annali/article/view/1530/959>.
11) E. Facchin, int. cit., p. 12.
12) Cfr. ibid., pp. 12-13.
13) Cfr. Frithjof Schuon, L’uomo e la certezza, trad. it., Borla, Torino 1967.
14) Cfr. Idem, Lettera a Giovanni Cantoni, del 3-5-1967. Inedito, 2 pp., copia nell’archivio dell’autore.
15) Cfr. Luigi Taparelli d’Azeglio, La libertà tirannia. Saggi sul liberalesimo risorgimentale, Edizioni di Restaurazione Spirituale, Piacenza 1960.
16) Cfr. G. Cantoni, Costituzionalismo e Tradizione, in Carattere. Rivista di fatti e di idee, anno VII, n. 8, Verona dicembre 1961, pp. 202-207.
17) Cfr. Primo Siena, Il profeta della Chiesa proletaria. Leggere Mounier per capire Moro, Edizioni dell’Albero, Torino 1965.
18) Cfr. Giuseppe Parlato, La cultura della destra cattolica, in Annali della Fondazione Ugo Spirito, anno XXX, 2018, pp. 153-164.
19) Cfr. G. Cantoni, Recensione a Silvano Panunzio (1918-2010), Lo spiritualismo storico di Luigi Sturzo (Per una rettificazione metafisica della Sociologia) [Conte, Roma 1961], in Il Ghibellino. Studi tradizionali, anno IV, n. 1, Messina giugno 1962, pp. 196-197; e La lettura e la scelta, ibid., anno V, n. 1, gennaio 1963, pp. 218-226.
20) Cfr. Silvio Vitale, Contributo per la storia del tradizionalismo, in L’Alfiere. Pubblicazione napoletana tradizionalista, anno V, n. 17-18, Napoli febbraio 1965, pp. 13-20, e n. 19, agosto 1965, pp. 5-9; anno VI, n. 20, gennaio 1966, pp. 6-8, n. 21, aprile 1966, pp. 12-15, e n. 22-23, ottobre 1966, pp. 10-16; e anno VII, n. 25, luglio 1967, pp. 8-11, n. 26, dicembre 1967, pp. 5-8.
21) Cfr. G. Cantoni, Considerazioni sul «Tempio del Cristianesimo», ibid., n. 21, anno VI, n. 21, Napoli aprile 1966, pp. 4-6.
22) Cfr. Idem, Mordini nel nostro tempo contro il nostro tempo, con una Nota bibliografica, ibid., anno VII, n. 24, Napoli marzo 1967, pp. 5-6.
23) Cfr. Idem, Il mio Silvio Vitale, ibid., anno XLI, n. 2, Napoli dicembre 2005, p.17.
24) Cfr. P. Corrêa de Oliveira, Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo, trad. it., Edizione de L’Alfiere, Napoli 1970.
25) A. Illiano, op. cit., p. 233.
26) Cfr. Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari, La guerra rivoluzionaria, Atti del primo convegno di studio promosso ed organizzato dall’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari svoltosi a Roma nei giorni 3, 4 e 5 maggio presso l’Hotel Parco dei Principi, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965.
27) Cfr. Alfredo Cattabiani, Un’esperienza controrivoluzionaria dei cattolici francesi, Comunicazione al convegno dell’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari sulla guerra rivoluzionaria, nel sito web <https://bit.ly/3Qx9D76>.
28) Massimo Introvigne, Jean Ousset e La Cité Catholique. A cinquant’anni da «Pour qu’Il Règne», in Cristianità, anno XXXVIII, n. 355, gennaio-marzo 2010, pp. 9-61 (p. 10).
29) Cfr. Gabriele Marconi, Nel nome del mito, in Area. Politica, Comunità, Economia, anno VI, n. 61, Roma settembre 2001, pp. 66-68.
30) Cfr. Mircea Eliade, Mito e realtà, trad. it. e Prefazione (pp. 7-19) a cura di G. Cantoni, Borla, Torino 1966; Il mito dell’eterno ritorno (Archetipi e ripetizione), trad. it., Borla, Torino 1968.
31) Cfr. Jean Servier, L’uomo e l’invisibile, trad. it. di G. Cantoni e Agostino Sanfratello, Borla, Torino 1967.
32) Cfr. F. Schuon, L’uomo e la certezza, cit.
33) Cfr. Anonimo, La Cerca del Graal, trad. it., Borla, Torino 1969, con Presentazione (pp. 5-13) di G. Cantoni.
34) Cfr. Eric Voegelin, La nuova scienza politica, trad. it., Borla, Torino 1968.
35) Cfr. Étienne Gilson, Problemi d’oggi. Il tomismo e la sua situazione attuale. Il caso Teilhard de Chardin. Il dialogo difficile, trad. it., Borla, Torino 1967.
36) Cfr. Hans Sedlmayr, Perdita del centro. Le arti figurative del diciannovesimo e ventesimo secolo come sintomo e simbolo di un’epoca, trad. it., Borla, Torino 1967.
37) Cfr. Marcel De Corte, Fenomenologia dell’autodistruttore, trad. it., Borla, Torino 1967.
38) Cfr. Antonio Rosmini, Frammenti di una storia dell’empietà, Borla, Torino 1968.
39) Cfr. Joseph De Maistre, Le serate di Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza, trad. it., Rusconi, Milano 1971.
40) Cfr. Juan Donoso Cortés, Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo, trad. it., Rusconi, Milano 1972.
41) Cfr. Marius Schneider, Il significato della musica, trad. it., Rusconi, Milano 1970.
42) Cfr. John Ronald Reuel Tolkien, Il signore degli anelli, trad. it., Rusconi, Milano 1974.
43) Cfr. G. Cantoni, Mircea Eliade e la mitologia della storia, in L’Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 11-10-1968.
44) Cfr. M. Eliade, Miti sogni e misteri, trad. it. di G. Cantoni, Rusconi, Milano 1976.
45) Cfr. Dorella Giardini e Stefano Salzani, «Conoscenza religiosa», rivista letteraria del Novecento, in Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati, anno CCLVI, vol. VI, 2006, pp. 253-284.
46) Francesco Baroni, Riviste italiane e perennialismo (1970-1990). Permanenze, evoluzioni e contaminazioni, in Hans Thomas Hakl (a cura di), Octagon. La ricerca della totalità, riflessa in una biblioteca dedicata alla Storia delle religioni, alla filosofia e, soprattutto, all’esoterismo, 4 voll., Scientia Nova, Gaggenau (Germania) 2017, vol. III, pp. 407-428 (p. 407).
47) Città di Lugano-Museo delle Culture, Elémire Zolla a Lugano, un’esperienza cosmopolita. A quarant’anni dall’istituto Ticinese di Alti Studi, Opuscolo informativo di un seminario di studi svolto presso l’Auditorium dell’Università della Svizzera Italiana il 30 giugno 2011, p. 3, all’indirizzo web <https://bit.ly/3pShVcT>.
48) Pietro Montorfani e Mauro L. Baranzini, L’Università della Svizzera Italiana, Armando Dadò editore, Locarno (Confederazione Elvetica) 2021, p. 86.
49) Cfr. la lista dei 35 relatori in Città di Lugano-Museo delle Culture, op. cit., pp. 7-8.
Note su ambienti e personaggi alle origini di Alleanza Cattolica
PierLuigi Zoccatelli, Cristianità n. 417 (2022)
Le presenti note costituiscono un materiale di lavoro in vista della realizzazione del libro «Costruiremo ancora cattedrali». Per una storia delle origini di Alleanza Cattolica (1960-1974), scritto a quattro mani con Oscar Sanguinetti (in corso di pubblicazione). Per la natura del testo, che non entra precisamente nel merito della storia di Alleanza Cattolica, ma di una parte dello scenario culturale — e in particolare editoriale — entro cui l’associazione ha trovato le sue origini, abbiamo ritenuto di presentarlo ai lettori.
Nel corso di un ricco e fecondo — anzitutto per me — rapporto personale, che risale al 1987 e in maniera continuativa a partire dal 1989, tra la fine degli anni 1990 e l’inizio degli anni 2000 ho chiesto a Giovanni Cantoni (1938-2020) se non fosse venuto il momento di metter mano a una storia di Alleanza Cattolica — della quale è stato per lunghi decenni alla guida, nella sua veste di fondatore e reggente nazionale — o, quantomeno, a una raccolta di storie orali, particolarmente in relazione alle fasi di gestazione, in quanto meno conosciute. All’epoca non era ancora stato pubblicato l’agile testo di Marco Invernizzi — che di Cantoni è successore alla guida di Alleanza Cattolica a partire dal 2016 —, il quale è per molti versi meritorio, ma ha un accostamento al soggetto diverso nelle finalità da quello di cui facevo richiesta (1).
Per varie ragioni la mia domanda non ebbe seguito, ma qualche anno dopo fu lo stesso Cantoni — ricordando il mio interesse — a segnalarmi la comparsa di un articolo (2), nel quale avrei trovato alcuni cenni sulla preistoria associativa: mi chiedo ancora oggi chi gli fece questa segnalazione. Né io né Cantoni riuscimmo a ottenere l’originale cartaceo della rivista — chi ha conosciuto Giovanni Cantoni può immaginare il dispiacere per il mancato accesso a una fonte in originale —, sicché accolsi con gratitudine, pochi anni dopo, la pubblicazione di un libro collettaneo, Piero Femore, il libraio di Torino, nel quale tale intervista era ripresa integralmente (3).
Questo volume è importante per esplorare le attività culturali di Piero Femore (1936-2007), il fondatore — fra il 1962 e il 1963, coadiuvato da Alfredo Cattabiani (1937-2003) e altri, fra cui lo stesso Cantoni — delle Edizioni dell’Albero, presso le quali comparirà la prima edizione italiana dell’opera del pensatore brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), Rivoluzione e Contro-rivoluzione (4) — ben presto recensita dallo stesso Cantoni (5) —, oltre ad altre pubblicazioni nelle quali è possibile riconoscere nomi familiari alla storia di Alleanza Cattolica. Sarebbe interessante svolgere un censimento di tutte le pubblicazioni delle Edizioni dell’Albero, che cessano le attività nel 1968, con un seguito di cui varrebbe a sua volta la pena di fare la storia: in breve, la casa editrice passa da un’impostazione «di destra» a un’altra «di sinistra», iniziando fra l’altro a pubblicare riviste e libri osé e «scollacciati», e attorno al 1969 muta nome in Dellavalle. A titolo esemplificativo ricordiamo Giovanni Baget Bozzo (1925-2009), Il cristianesimo nell’età postmoderna (6); Dom Georges Frénaud O.S.B. (1903-1967), Louis Jugnet (1913-1973) e padre Roger-Thomas Calmel O.P. (1914-1975), Gli errori di Teilhard de Chardin (7); Attilio Mordini (1923-1966), Il Tempio del Cristianesimo. Per una «retorica» della storia (8); mons. Antônio de Castro Mayer (1904-1991), Problemi dell’Apostolato Moderno. Lettera pastorale con un catechismo delle verità opposte agli errori del nostro tempo (9).
Non mi è chiaro chi e quando introdusse Cantoni presso l’ambiente culturale che sarà alle origini delle Edizioni dell’Albero, né quale fosse precisamente il suo ruolo all’interno di questa casa editrice: secondo un recente articolo di Annalisa Illiano, egli ne sarebbe stato addirittura il fondatore, assieme a Cattabiani (10), ma è più probabile che Cantoni rivestisse piuttosto il ruolo di direttore di collana. Comunque sia, tornando all’articolo comparso su AfterVille già menzionato — articolo che, vale la pena ripeterlo, mi fu segnalato dallo stesso Cantoni, che quindi posso desumere in una qualche misura vi si riconoscesse —, da esso apprendiamo che Vittorio Viarengo — l’intervistato nell’articolo, nonché co-fondatore della casa editrice — era un «integralista cattolico, allevato dai Gesuiti e appartenente alla Congregazione Mariana» (11). Così pure, il già citato Cattabiani aveva frequentato a Torino — dalla prima elementare alla terza liceo — l’Istituto Sociale dei gesuiti. L’articolo-intervista di Elisa Facchin ci offre un piccolo squarcio sulle premesse delle Edizioni dell’Albero.
Siamo nel 1961, subito dopo il primo incontro tra Femore e Viarengo alla Facoltà di Lettere del capoluogo piemontese. Dopo l’incontro di quella notte, quasi a suggellare la neonata affinità intellettuale, Femore e Viarengo fondano un gruppo denominato Studi e Ricerche Politiche e Sociologiche, a cui parteciperanno, fra gli altri, l’evoliano Ennio Innaurato (1934-2019), futuro architetto, il guénoniano piacentino Giovanni Cantoni, Gianni Baget Bozzo e don Mario Cuniberto (1929-2020), segretario del card. Michele Pellegrino (1903-1986), arcivescovo di Torino. Sono quelli gli anni in cui il gruppo frequenta con assiduità, reverenza e confidenza il filosofo Augusto Del Noce (1910-1989) (12).
Posso testimoniare che Giovanni Cantoni non trovava corretto l’aggettivo «guénoniano» che gli era attribuito nell’articolo, come mi disse esplicitamente, sebbene rassegnato. In varie altre occasioni mi riferì che aveva certamente letto lo scrittore ed esoterista franco-egiziano René Guénon (’Abd al-Wahid Yahya, 1886-1951) — per il quale aveva speso parole di apprezzamento, nel 1966-1967, in occasione di due scritti su Mordini, che menzionerò qui oltre, perlopiù facendo riferimento ai giudizi del teologo e in seguito cardinale francese Jean Daniélou S.J. (1905-1974) —, ma che gli preferiva lo scrittore ed esoterista svizzero Frithjof Schuon (Isâ Nûr ad-Dîn, 1907-1998), del quale non a caso negli anni seguenti avrebbe tradotto un libro (13) e con il quale aveva intrattenuto una corrispondenza (14).
Quindi, da quanto apprendiamo, attorno al 1961 sorge a Torino un sodalizio, un centro studi — Studi e Ricerche Politiche e Sociologiche, al quale partecipa Cantoni —, che costituisce la premessa delle Edizioni dell’Albero, e che vede nella figura del filosofo Augusto Del Noce un punto di riferimento. Sappiamo altresì che l’attività editoriale — e lato sensu culturale — di Cantoni non ha inizio con le pubblicazioni delle Edizioni dell’Albero, posto che egli già nel 1960 aveva curato, insieme a Carlo Emanuele Manfredi, l’edizione di una raccolta di scritti del filosofo e sociologo gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio (1793-1862) (15). L’anno successivo, nel 1961, Cantoni pubblica quello che risulta essere il suo primo articolo a stampa — trascuro in questa sede eventuali scritti giovanili sotto forma di lettere alla redazione di giornali — sulla rivista veronese di Primo Siena, Carattere (16). Un attore culturale, Siena, che a sua volta figurerà fra gli autori pubblicati dalle Edizioni dell’Albero (17), e della cui traiettoria si è occupato lo storico del Risorgimento e del fascismo Giuseppe Parlato in occasione del convegno su Le culture politiche nell’archivio della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, svoltosi a Roma, nel 2017, presso la sede della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (18).
Ulteriori filoni andrebbero esplorati, a partire dal 1° Convegno Tradizionalista, svoltosi a Napoli il 26 e 27 maggio 1962, durante il quale presero la parola quattro relatori: Attilio Mordini, Giovanni Cantoni, Salvatore Ruta (1923-2002) — fondatore assieme all’ispanista e accademico Giovanni Allegra (1935-1989) della rivista Il Ghibellino. Studi tradizionali, presso la quale Cantoni pubblica due articoli (19), e in seguito guida del Movimento Tradizionale Romano, d’impronta neo-pagana — e Silvio Vitale (1928-2005). Questi è stato fondatore e direttore della «pubblicazione napoletana tradizionalista» L’Alfiere — sorta nel 1960 —, con la quale fece conoscere in Italia l’opera del filosofo spagnolo Francisco Elías de Tejada (1917-1978), nonché autore, fra il 1965 e il 1967, di una significativa serie di articoli pubblicata sulla rivista da lui fondata, che mettevano a tema un Contributo per la storia del tradizionalismo (20).
Ho già menzionato la recensione di Cantoni su L’Alfiere, nel 1963, del libro di Baget Bozzo, Il cristianesimo nell’età postmoderna. La sua collaborazione a questa «pubblicazione napoletana tradizionalista» si concretizzerà in altri articoli e saggi, fra i quali ricordiamo quelli che precedono la nascita di Alleanza Cattolica: Considerazioni sul «Tempio del Cristianesimo» (21) e Mordini nel nostro tempo contro il nostro tempo (22).
Inoltre, insieme a Silvio Vitale — cui dedicherà un articolo in memoria dopo la scomparsa (23) — Cantoni curerà la traduzione dal portoghese del testo di Plinio Corrêa de Oliveira Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo (24).
Torniamo all’ambiente delle Edizioni dell’Albero, per soffermarci sulla traiettoria di Cattabiani — definito «un “alieno” nella Torino einaudiana» (25) —, che nella fase di «declino» della menzionata iniziativa editoriale partecipa al convegno dell’Hotel Parco dei Principi di Roma sulla guerra rivoluzionaria, organizzato nel 1965 dall’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari. Dagli atti del convegno (26) apprendiamo che fra i relatori vi è appunto Cattabiani — insieme ad almeno un altro autore delle Edizioni dell’Albero, Fausto Gianfranceschi (1928-2012), il quale a sua volta incrocerà il destino di molte personalità dell’area culturale e politica della nascente Alleanza Cattolica, non da ultimo nella sua veste di responsabile della terza pagina del quotidiano romano Il Tempo, a partire dal 1966 e per oltre vent’anni —, che presenta il tema Un’esperienza controrivoluzionaria dei cattolici francesi (27). La relazione di Cattabiani si occupa de La Cité Catholique di Jean Ousset (1914-1994), organizzazione e personalità con i quali, come puntualizza Massimo Introvigne in un importante saggio per il tema che qui ci occupa, «[…] negli anni 1970 entra in contatto […] un certo numero d’italiani aderenti ad Alleanza Cattolica. In quel decennio i congressi di Losanna, di cui Ousset è a lungo il principale animatore, costituiscono per i soci di Alleanza Cattolica un appuntamento importante» (28).
Pochi mesi dopo, sempre nel 1966, in virtù del tralignamento delle Edizioni dell’Albero — ritengo, per le ragioni che ho sopra esposto —, Cattabiani assume la direzione editoriale della casa editrice Borla di Torino, dove rimane fino al 1970. Se ci riferiamo all’intervista rilasciata da Cattabiani al giornalista e scrittore Gabriele Marconi, apprendiamo che egli intese continuare con Borla il lavoro iniziato alle Edizioni dell’Albero, pensando di affidare una collana ad Augusto Del Noce: «[…] venni assunto alla Borla e, anche se allora era una casa editrice cattolica progressista, continuai il lavoro iniziato con L’Albero. Mi fu di grande aiuto padre Jean Daniélou, un grande teologo, studioso delle interazioni fra pensiero pagano e pensiero cristiano. Volli fare una collana “italiana”, affidandola a Del Noce, ma lui non riteneva di saperne abbastanza e mi rispose che avrebbe accettato se avessimo chiamato anche Elémire Zolla [1926-2002]» (29).
Zolla in effetti accettò. Nasce così la collana Documenti di Cultura Moderna — per l’appunto, curata da Del Noce e da Zolla: saranno in tutto diciannove titoli — e con Borla compariranno vari titoli curati o tradotti dallo stesso Cantoni (in un’occasione con Agostino Sanfratello): Mircea Eliade (1907-1986), Mito e realtà e Il mito dell’eterno ritorno (Archetipi e ripetizione) (30); Jean Servier (1918-2000), L’uomo e l’invisibile (31); Frithjof Schuon, L’uomo e la certezza (32); Anonimo, La Cerca del Graal (33).
Oltre agli autori citati, le edizioni Borla e la collana Documenti di Cultura Moderna — nella quale la collaborazione di Cantoni è significativa — introdurranno in Italia una serie di autori che si riveleranno cruciali per la formazione della prima generazione — ma non solo — di militanti di Alleanza Cattolica. Fra costoro vale la pena ricordare il filosofo, politologo e storico tedesco naturalizzato statunitense Eric Voegelin (1901-1985) (34); il filosofo e storico della filosofia francese Étienne Gilson (1884-1978) (35); lo storico dell’arte austriaco nato in territorio ungherese Hans Sedlmayr (1896-1984) (36); il filosofo belga Marcel De Corte (1905-1994) (37); e il filosofo, teologo e presbitero italiano Antonio Rosmini (38) (1797-1855), beatificato nel 2007 da Papa Benedetto XVI (2005-2013).
Terminata l’esperienza presso le edizioni Borla, nel 1970 Cattabiani diventa direttore editoriale del ramo librario della Rusconi, dando vita ad alcune iniziative editoriali esse pure cruciali per la formazione della prima generazione dei militanti di Alleanza Cattolica: si pensi all’edizione da lui curata dell’opera del filosofo e politico savoiardo Joseph de Maistre (1753-1821), Le serate di Pietroburgo (39); all’opera dello scrittore e politico spagnolo Juan Donoso Cortés (1809-1853), Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo (40); allo scritto dell’etnomusicologo tedesco Marius Schneider (1903-1982), Il significato della musica (41), alla cui traduzione collabora Sanfratello; per non dire dell’opera che avrà un impatto così importante dello scrittore e accademico britannico John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), Il signore degli anelli (42). Saranno pure ripubblicate opere curate da Cantoni, che avevano visto la loro originaria comparsa con Borla — segnatamente di Servier ed Eliade, un autore quest’ultimo particolarmente caro a Cantoni, che lo aveva finanche presentato su L’Osservatore Romano (43) —, come pure nuove iniziative editoriali curate dal medesimo Cantoni, fra le quali l’ulteriore opera di Eliade, Miti sogni e misteri (44).
Nel medesimo arco temporale dell’assunzione della direzione editoriale presso la Rusconi da parte di Cattabiani e per volontà di Elémire Zolla — che nel 1969 aveva fondato la rivista trimestrale di storia delle religioni, sociologia e antropologia religiosa Conoscenza religiosa (45), in quel particolare clima culturale e spirituale in cui «[…] si dipana […] la storia dei discorsi esoterici novecenteschi nel nostro paese, con le loro diverse sfaccettature, contaminazioni ed influenze» (46) —, nel 1970 si collocano la premessa e l’inizio delle attività dell’Istituto Ticinese di Alti Studi (ITAS), sorta d’istituto post-universitario, formalmente emanazione della Stiftung Ludwig Keimer für vergleichende Forschung in Archäologie und Ethnologie, fondata nel 1969 a Basilea dall’egittologo Boris de Rachewiltz (Luciano Baratti, 1926-1997). Nel corso di quattro estati — dopo un primo appuntamento dal 22 al 29 agosto 1970 con il Convegno ticinese di studi post-universitari, preliminare alla fondazione dell’ITAS —, grazie all’appoggio locale del filosofo e teologo svizzero-italiano Romano Amerio (1905-1997) e di altri che si adoperarono per ottenere il sostegno delle istituzioni pubbliche ticinesi, l’Istituto organizza dei seminari intensivi «[…] volti a perfezionare i partecipanti nelle teoriche e nelle tecniche dell’Etnologia e Archeologia comparate, nella Filologia comparata e nella Fenomenologia del sacro» (47).
Diretto da Elémire Zolla e presieduto da Boris de Rachewiltz — vicepresidente era l’orientalista Pio Filippani-Ronconi (1920-2010) —, l’Istituto Ticinese di Alti Studi si sforzava di costituire una comunità del sapere fondata sulla volontà di ripristinare un rapporto d’insegnamento diretto che permettesse una profonda interazione fra docenti e discenti.
«Dopo il primo convegno dedicato genericamente a temi antropologici e archeologici […], le successive edizioni […] si occuparono dell’espressione del sacro nella lingua e nella musica (31 agosto-10 settembre 1971), di etnoiatria e medicina popolare (30 agosto-8 settembre 1972) e infine della dimensione sacrale del diritto (29 agosto-9 settembre 1973)» (48).
Cantoni e diversi altri militanti e futuri dirigenti della neonata Alleanza Cattolica — la nascita dell’organismo civico-culturale, pure in assenza di un atto formale, si colloca all’inizio del 1968 — parteciparono al preliminare Convegno ticinese di studi post-universitari del 1970, mentre non si hanno certezze fattuali sulla partecipazione ai convegni dell’ITAS degli anni seguenti, ai quali fra i relatori troviamo vari nomi incontrati in queste pagine, fra i quali taluni hanno lasciato un segno nella cultura europea del Novecento: oltre a Elémire Zolla, ricordiamo il filosofo Michele Federico Sciacca (1908-1975), Romano Amerio, Hans Sedlmayr, Jean Servier, Augusto Del Noce, Marius Schneider, Alfredo Cattabiani (49).
Vari partecipanti alle «università estive» dell’Istituto Ticinese di Alti Studi saranno fra gli autori degli oltre sessanta titoli della collana «Cultura nuova» di Rusconi guidata da Cattabiani, così proseguendo e portando a termine il lavoro da egli già avviato — non senza il fecondo contributo di Giovanni Cantoni — con Zolla e Del Noce nei Documenti di Cultura Modernadi Borla, a sua volta seguito delle attività editoriali e culturali delle Edizioni dell’Albero, trattando le quali abbiamo iniziato a stendere queste note su alcuni ambienti e personaggi che precedono ovvero rasentano la nascita di Alleanza Cattolica.
Note:
1) Cfr. Marco Invernizzi, Alleanza Cattolica. Dal Sessantotto alla «nuova evangelizzazione». Una «piccola» storia per «grandi» desideri, Piemme, Casale Monferrato (Alessandria) 2004.
2) Cfr. Elisa Facchin, Dell’Albero e Dellavalle. Elisa Facchin intervista Vittorio Viarengo, in AfterVille, anno 1, n. 0, autunno-inverno 2007, p. 7, nel sito web <https://issuu.com/undesign/docs/giornale_afterville_low> (gli indirizzi internet dell’intero articolo sono stati consultati il 31-10-2022).
3) Cfr. Idem, Dell’Albero e Dellavalle. Elisa Facchin intervista Vittorio Viarengo, Piero Femore, il libraio di Torino, Trauben, Torino 2009, pp. 12-16.
4) Cfr. Plinio Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-rivoluzione, con lettera-prefazione di mons. Romolo Carboni (1911-1999), nunzio apostolico in Perù, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1964.
5) Giovanni Cantoni, recensione a P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-rivoluzione, in Il Secolo d’Italia, Roma 26-7-1964, p. 10.
6) Cfr. Giovanni Baget Bozzo, Il cristianesimo nell’età postmoderna, Centro Editoriale Torinese/Edizioni dell’Albero, Torino 1962, e la recensione di G. Cantoni in L’Alfiere. Pubblicazione napoletana tradizionalista, anno III, n. 8, Napoli febbraio 1963, p. 2.
7) Cfr. Georges Frénaud, Louis Jugnet e Roger-Thomas Calmel O.P., Gli errori di Teilhard de Chardin, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1963.
8) Cfr. Attilio Mordini, Il Tempio del Cristianesimo. Per una «retorica» della storia, Centro Editoriale Torinese/Edizioni dell’Albero 1963; e la recensione di G. Cantoni, in Il Secolo d’Italia, Roma 5-7-1964, p. 8.
9) Cfr. Antônio De Castro Mayer, Problemi dell’Apostolato Moderno. Lettera pastorale con un catechismo delle verità opposte agli errori del nostro tempo, trad. it., Edizioni dell’Albero, Torino 1964.
10) Annalisa Illiano, Il caso Cattabiani: un intellettuale controcorrente tra politica, cultura ed editoria, in Annali dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, 2021, vol. I, pp. 231-255 (p. 231), anche nel sito web <https://universitypress.unisob.na.it/ojs/index.php/annali/article/view/1530/959>.
11) E. Facchin, int. cit., p. 12.
12) Cfr. ibid., pp. 12-13.
13) Cfr. Frithjof Schuon, L’uomo e la certezza, trad. it., Borla, Torino 1967.
14) Cfr. Idem, Lettera a Giovanni Cantoni, del 3-5-1967. Inedito, 2 pp., copia nell’archivio dell’autore.
15) Cfr. Luigi Taparelli d’Azeglio, La libertà tirannia. Saggi sul liberalesimo risorgimentale, Edizioni di Restaurazione Spirituale, Piacenza 1960.
16) Cfr. G. Cantoni, Costituzionalismo e Tradizione, in Carattere. Rivista di fatti e di idee, anno VII, n. 8, Verona dicembre 1961, pp. 202-207.
17) Cfr. Primo Siena, Il profeta della Chiesa proletaria. Leggere Mounier per capire Moro, Edizioni dell’Albero, Torino 1965.
18) Cfr. Giuseppe Parlato, La cultura della destra cattolica, in Annali della Fondazione Ugo Spirito, anno XXX, 2018, pp. 153-164.
19) Cfr. G. Cantoni, Recensione a Silvano Panunzio (1918-2010), Lo spiritualismo storico di Luigi Sturzo (Per una rettificazione metafisica della Sociologia) [Conte, Roma 1961], in Il Ghibellino. Studi tradizionali, anno IV, n. 1, Messina giugno 1962, pp. 196-197; e La lettura e la scelta, ibid., anno V, n. 1, gennaio 1963, pp. 218-226.
20) Cfr. Silvio Vitale, Contributo per la storia del tradizionalismo, in L’Alfiere. Pubblicazione napoletana tradizionalista, anno V, n. 17-18, Napoli febbraio 1965, pp. 13-20, e n. 19, agosto 1965, pp. 5-9; anno VI, n. 20, gennaio 1966, pp. 6-8, n. 21, aprile 1966, pp. 12-15, e n. 22-23, ottobre 1966, pp. 10-16; e anno VII, n. 25, luglio 1967, pp. 8-11, n. 26, dicembre 1967, pp. 5-8.
21) Cfr. G. Cantoni, Considerazioni sul «Tempio del Cristianesimo», ibid., n. 21, anno VI, n. 21, Napoli aprile 1966, pp. 4-6.
22) Cfr. Idem, Mordini nel nostro tempo contro il nostro tempo, con una Nota bibliografica, ibid., anno VII, n. 24, Napoli marzo 1967, pp. 5-6.
23) Cfr. Idem, Il mio Silvio Vitale, ibid., anno XLI, n. 2, Napoli dicembre 2005, p.17.
24) Cfr. P. Corrêa de Oliveira, Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo, trad. it., Edizione de L’Alfiere, Napoli 1970.
25) A. Illiano, op. cit., p. 233.
26) Cfr. Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari, La guerra rivoluzionaria, Atti del primo convegno di studio promosso ed organizzato dall’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari svoltosi a Roma nei giorni 3, 4 e 5 maggio presso l’Hotel Parco dei Principi, Giovanni Volpe Editore, Roma 1965.
27) Cfr. Alfredo Cattabiani, Un’esperienza controrivoluzionaria dei cattolici francesi, Comunicazione al convegno dell’Istituto Alberto Pollio di studi storici e militari sulla guerra rivoluzionaria, nel sito web <https://bit.ly/3Qx9D76>.
28) Massimo Introvigne, Jean Ousset e La Cité Catholique. A cinquant’anni da «Pour qu’Il Règne», in Cristianità, anno XXXVIII, n. 355, gennaio-marzo 2010, pp. 9-61 (p. 10).
29) Cfr. Gabriele Marconi, Nel nome del mito, in Area. Politica, Comunità, Economia, anno VI, n. 61, Roma settembre 2001, pp. 66-68.
30) Cfr. Mircea Eliade, Mito e realtà, trad. it. e Prefazione (pp. 7-19) a cura di G. Cantoni, Borla, Torino 1966; Il mito dell’eterno ritorno (Archetipi e ripetizione), trad. it., Borla, Torino 1968.
31) Cfr. Jean Servier, L’uomo e l’invisibile, trad. it. di G. Cantoni e Agostino Sanfratello, Borla, Torino 1967.
32) Cfr. F. Schuon, L’uomo e la certezza, cit.
33) Cfr. Anonimo, La Cerca del Graal, trad. it., Borla, Torino 1969, con Presentazione (pp. 5-13) di G. Cantoni.
34) Cfr. Eric Voegelin, La nuova scienza politica, trad. it., Borla, Torino 1968.
35) Cfr. Étienne Gilson, Problemi d’oggi. Il tomismo e la sua situazione attuale. Il caso Teilhard de Chardin. Il dialogo difficile, trad. it., Borla, Torino 1967.
36) Cfr. Hans Sedlmayr, Perdita del centro. Le arti figurative del diciannovesimo e ventesimo secolo come sintomo e simbolo di un’epoca, trad. it., Borla, Torino 1967.
37) Cfr. Marcel De Corte, Fenomenologia dell’autodistruttore, trad. it., Borla, Torino 1967.
38) Cfr. Antonio Rosmini, Frammenti di una storia dell’empietà, Borla, Torino 1968.
39) Cfr. Joseph De Maistre, Le serate di Pietroburgo o Colloqui sul governo temporale della Provvidenza, trad. it., Rusconi, Milano 1971.
40) Cfr. Juan Donoso Cortés, Saggio sul cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo, trad. it., Rusconi, Milano 1972.
41) Cfr. Marius Schneider, Il significato della musica, trad. it., Rusconi, Milano 1970.
42) Cfr. John Ronald Reuel Tolkien, Il signore degli anelli, trad. it., Rusconi, Milano 1974.
43) Cfr. G. Cantoni, Mircea Eliade e la mitologia della storia, in L’Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 11-10-1968.
44) Cfr. M. Eliade, Miti sogni e misteri, trad. it. di G. Cantoni, Rusconi, Milano 1976.
45) Cfr. Dorella Giardini e Stefano Salzani, «Conoscenza religiosa», rivista letteraria del Novecento, in Atti dell’Accademia Roveretana degli Agiati, anno CCLVI, vol. VI, 2006, pp. 253-284.
46) Francesco Baroni, Riviste italiane e perennialismo (1970-1990). Permanenze, evoluzioni e contaminazioni, in Hans Thomas Hakl (a cura di), Octagon. La ricerca della totalità, riflessa in una biblioteca dedicata alla Storia delle religioni, alla filosofia e, soprattutto, all’esoterismo, 4 voll., Scientia Nova, Gaggenau (Germania) 2017, vol. III, pp. 407-428 (p. 407).
47) Città di Lugano-Museo delle Culture, Elémire Zolla a Lugano, un’esperienza cosmopolita. A quarant’anni dall’istituto Ticinese di Alti Studi, Opuscolo informativo di un seminario di studi svolto presso l’Auditorium dell’Università della Svizzera Italiana il 30 giugno 2011, p. 3, all’indirizzo web <https://bit.ly/3pShVcT>.
48) Pietro Montorfani e Mauro L. Baranzini, L’Università della Svizzera Italiana, Armando Dadò editore, Locarno (Confederazione Elvetica) 2021, p. 86.
49) Cfr. la lista dei 35 relatori in Città di Lugano-Museo delle Culture, op. cit., pp. 7-8.