Un convegno organizzato dal CESNUR. A Foggia, il 6 marzo 1993, con l’intervento di S. Em. il card. Francis Arinze, presentata una lettera pastorale del vescovo, S. E. mons. Giuseppe Casale.
Il 6 marzo 1993, a Foggia, presso l’Auditorium della Biblioteca Provinciale, alla presenza di un folto pubblico, si è svolto il convegno Nuova religiosità e nuova evangelizzazione. La sfida infinita, organizzato dal CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e inteso a presentare la lettera pastorale Nuova religiosità e nuova evangelizzazione di S. E. mons. Giuseppe Casale, arcivescovo di Foggia-Bovino. Fra le numerose autorità civili e militari erano presenti il sindaco, geometra Salvatore Chirolli, il presidente della Regione Puglia, dottor Cosimo Convertino, e il prefetto, dottor Giuseppe Caprioli.
Dopo la presentazione dello stesso mons. Giuseppe Casale — che ha sottolineato il legame della lettera pastorale con il lavoro del CESNUR, da lui stesso co-fondato e presieduto, e ha definito il documento non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per ulteriori iniziative di studio e pastorali — ha preso la parola don Pietro Cantoni, docente di teologia presso lo Studio Teologico Interregionale di Camaiore, in provincia di Lucca. Il relatore ha presentato la lettera pastorale soffermandosi soprattutto sul suo carattere sistematico e sulla presenza, per la prima volta, di un’analisi teologica del pluralismo religioso in genere e della nuova religiosità in particolare. Don Pietro Cantoni ha definito il documento “necessario” e “coraggioso“: “necessario” perché si tratta, di fatto, del primo intervento di un vescovo — su scala mondiale — che affronta in tutta la sua complessità un fenomeno che il Pontefice ha segnalato con il Concistoro Straordinario del 1991 come una delle priorità pastorali per la Chiesa universale; e “coraggioso” perché non teme di denunciare, nella moderna diffusione del relativismo, anche all’interno del mondo cattolico, la radice prima del successo delle nuove religioni e della nuova religiosità.
È quindi intervenuto S. Em. il card. Francis Arinze, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, che ha riassunto la posizione della Chiesa sulla questione dei nuovi movimenti religiosi, ritornando sulle relazioni generali del Concistoro straordinario del 1991 — la sua e quella del card. Jozef Tomko, volta in particolare a denunciare le responsabilità della confusione e del dissenso teologico nella crescita della nuova religiosità — e lo spazio dedicato al tema dall’Assemblea Speciale per l’Europa del Sinodo dei Vescovi, dalla IV Conferenza Generale dell’episcopato latino-americano e dall’Instrumentum laboris che prepara il prossimo Sinodo per l’Africa. Pur criticando gli atteggiamenti del movimento anti-sette e ricordando la disponibilità della Chiesa cattolica, a certe condizioni, al dialogo, il card. Francis Arinze ha anche richiamato la necessità di una “sana apologetica” e ha affermato che spesso i nuovi movimenti religiosi hanno successo perché dicono all’uomo moderno quanto questo ama sentire, mentre al contrario “la Chiesa non è un supermarket dove il cliente ha sempre ragione“. Il porporato si è infine congratulato con mons. Giuseppe Casale per l’importante contributo che il vescovo italiano sta dando allo studio e alla pastorale della nuova religiosità “sia come arcivescovo di Foggia-Bovino sia come presidente del CESNUR” e si è augurato un’ampia diffusione della lettera pastorale.
Sul delicato tema delle possibilità di dialogo con i nuovi movimenti religiosi è ritornato nel suo intervento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR. Tra i rischi che il dialogo con questi movimenti comporta il dottor Massimo Introvigne ha ricordato la sua possibile subordinazione a strategie sincretiste, la manipolazione da parte di movimenti senza scrupoli, il rischio che si identifichino dialogo e possibilità di “doppia appartenenza”, realtà certamente diverse ma che talora vengono confuse maliziosamente per ingannare i fedeli cattolici. Pure consapevole di questi rischi, la Chiesa cattolica ha deciso di affrontare la sfida del dialogo, accettandolo cautamente con i nuovi movimenti religiosi che non lo rifiutano — come fanno i testimoni di Geova — né lo manipolano sistematicamente a scopo di pubbliche relazioni, come fanno altri movimenti, in genere di origine recente. Il direttore del CESNUR ha citato alcuni tentativi cattolici di dialogo con i mormoni come esempio delle possibilità e dei problemi che queste iniziative comportano, e insieme della necessità di distinguere fra diversi tipi di dialogo e fra diversi interlocutori.
Nella sessione pomeridiana, pure presieduta da mons.Giuseppe Casale, il dottor Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, aiuto primario presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Zurigo, ha illustrato la problematica relativa all’”enneagramma”, una rappresentazione simbolica del mondo e dei tipi di carattere degli uomini che, nata nelle scuole esoteriche ispirate a George Ivanovitch Gurdjieff, si è diffusa largamente nel mondo cattolico — ora anche in Italia — e a cui la lettera pastorale dedica un cenno critico. Il successo dell’enneagramma — secondo il dottor Ermanno Pavesi — si spiega con la reazione di fronte alla psicoanalisi e l’interesse per una psicologia che torna a interessarsi dei caratteri e delle virtù; il modo con cui i teorici anche cattolici dell’”enneagramma” affrontano questi temi è però inadeguato, e può essere pericoloso perché apre la porta all’irruzione di elementi di tipo magico-occultistico presentati come parte legittima della scienza psicologica.
È quindi intervenuto don Ernesto Zucchini, del clero di Massa Carrara-Pontremoli, che ha sviluppato gli accenni ai testimoni di Geova presenti nella lettera pastorale, rilevando come statistiche recentissime mostrino che la loro crescita sta rallentando notevolmente il ritmo e che il movimento geovista conosce forse un momento di difficoltà di cui un’apologetica intelligente dovrebbe sapere approfittare. Don Ernesto Zucchini ha sottolineato l’importanza degli accenni della lettera pastorale al ruolo degli “ex” che lasciano i nuovi movimenti religiosi — e in particolare i testimoni di Geova — da seguire con attenzione nel loro cammino spesso difficile senza immaginare di poterli immediatamente utilizzare in funzione polemica contro il gruppo che hanno lasciato.
Infine, ha preso la parola Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, che ha ringraziato mons. Giuseppe Casale per la menzione dell’apostolato di Alleanza Cattolica in tema di nuova religiosità contenuta nella lettera pastorale e ha sviluppato i concetti di “nuova evangelizzazione” e “nuova religiosità” — da distinguere sempre, come insieme di credenze, dall’insieme di appartenenze che costituiscono i nuovi movimenti religiosi —, rilevando l’importanza del ruolo delle associazioni cattoliche per riproporre all’attenzione dei fedeli il nesso che lega la problematica della nuova religiosità — che è uno dei fronti, non l’unico, su cui la Chiesa è oggi impegnata — e il quadro più ampio della “nuova evangelizzazione”. Quest’ultima, ha notato Giovanni Cantoni, presuppone una “autoevangelizzazione” dei cattolici, di cui strumento privilegiato è ora il nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica.
Ha tratto le conclusioni del convegno il dottor Massimo Introvigne, ricordando il modo di operare del CESNUR. Il CESNUR, come associazione professionale promossa da cattolici ma che comprende anche non cattolici e aspira a riunire tutti coloro che studiano nelle università i nuovi movimenti religiosi e magici e la nuova religiosità, organizza ogni anno un seminario — in lingua inglese — riservato agli studiosi, che “produce” centinaia e spesso migliaia di pagine di notizie e di dati. Organizza pure, sempre con cadenza annuale, una giornata di studio pubblica dove specialisti cattolici — con occasionali contributi di non cattolici su temi specifici — riflettono sui dati emersi nei seminari e ne traggono una valutazione dal punto di vista della dottrina cattolica. Ora mons. Giuseppe Casale ha voluto trarre da cinque anni di seminari e di giornate di studio una riflessione globale, certo anche punto di partenza per le future attività del CESNUR, ma insieme punto di arrivo e testimonianza di un lavoro svolto con passione e profitto, al servizio della Chiesa e per la maggior gloria di Dio nella società e nel cuore di ogni creatura umana.
La manifestazione, annunciata sui mass media locali, ha avuto eco su quelli locali e nazionali.