Da Avvenire del 08/08/2020
Votare l’emendamento che introduce la deduzione delle rette pagate dalle famiglie, secondo il tetto massimo di 5.500 euro, che è il costo standard di sostenibiltà per allievo. È una delle richieste di numerose associazioni a sostegno delle scuole paritarie, contenute nella ‘Seconda lettera aperta sul diritto dell’educazione in Italia nell’imminenza del nuovo anno scolastico’, rivolta ai parlamentari.
L’emendamento, si ricorda, ha ricevuto in precedenza «un consenso unanime».
Viene chiesto, poi, «acquisito il fabbisogno delle scuole pubbliche statali», di sottoscrivere «rapidamente» patti educativi tra queste e tutte quelle scuole pubbliche paritarie pronte «a mettere a disposizione spazi e offerta formativa».
Viene sottolineato come non ci sia alternativa a ciò, se si vogliono trovare soluzioni che rendano possibile a tutti di esercitare la libertà educativa. Due le proposte. Lo spostamento di una classe (allievi e docenti) dalla statale alla paritaria vicina.
Dare a ciascun allievo delle statali – del 15% che non potrà accedere a plessi lontani – una quota pari al costo medio per studente o al costo standard di sostenibilità. «Passi semplici, ma che testimonierebbero un vero spirito di servizio al bene comune e una reale tutela, per tutti della libertà di scelta educativa e del diritto di apprendere, riscattando 8 milioni di studenti dalla discriminazione economica», concludono le oltre 60 associazioni, che vanno da Agesc Lombardia a Unione delle superiore maggiori (Usmi), Conferenza dei superiori maggiori (Cism), Confindustria.
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