Alexei Navalny è stato il più efficace oppositore al regime che da oltre un ventennio si è imposto nella Federazione Russa. Si è guadagnato fama e rispetto internazionali grazie alle sue campagne contro la corruzione che, insieme all’audience di milioni di cittadini che in lui hanno intravisto una concreta alternativa all’egemonia di Vladimir Putin, gli ha anche attirato l’ostilità del potere istituzionale, che in lui ha identificato un pericoloso avversario da eliminare.
È così che la mattina del 20 agosto 2020, sul volo diretto a Mosca da Tomsk, Navalny accusa il malessere che in breve lo riduce in coma, per effetto di un avvelenamento che solo a posteriori si accerterà essere stato causato dal Novicok, l’agente nervino utilizzato più volte dai servizi segreti russi per eliminare persone ritenute scomode.
Grazie alle cure ricevute a Berlino, dove viene trasferito a seguito delle pressioni messe in atto dal governo tedesco, nel giro di alcuni mesi Alexei si rimette ed è durante la lunga convalescenza in un luogo protetto della Germania che inizia a mettere per iscritto la sua storia; i suoi esordi in politica; l’impatto col sistema che, sotto mentite spoglie, ha scoperto riproporre la struttura di potere e le logiche su cui si reggeva l’Unione Sovietica, di cui Vladimir Putin è fedele interprete, seppure in versione 2.0. E’ soprattutto l’analisi di questa continuità, con la sola breve pausa della presidenza Eltsin, a costituire il contributo più rilevante del libro, che permette di dare una lettura più attendibile, insieme ad una maggiore comprensione, delle vicende più recenti che interessano la Federazione Russa.
La sua determinazione a non demordere dall’impegno politico intrapreso, che lo ha reso punto di riferimento per milioni di cittadini russi, che seguono e diffondono sistematicamente i suoi podcast e le sue inchieste sulla corruzione endemica del sistema e sugli aspetti dittatoriali che lo caratterizzano, lo inducono a rientrare in Russia, oltre ogni logica di prudenza. E in effetti chi ha già sbagliato una volta nel tentativo di eliminarlo, non sbaglia la seconda.
Navalny viene infatti arrestato appena sbarcato, prima ancora di uscire dall’aeroporto, e processato d’urgenza per non avere ottemperato all’obbligo di firma, cui era tenuto dopo l’ultimo precedente arresto. Peccato che non aveva adempiuto solo perché impossibilitato, a seguito dell’avvelenamento che lo aveva ridotto in coma. Il risultato è una condanna a tre anni, senza condizionale. Comincia il calvario che accompagna l’ultima fase della sua vita; quello del peregrinare da una struttura penitenziaria all’altra, fino all’ultima, oltre il Circolo Polare Artico, dove il 16 febbraio 2024 trova la morte, avvenuta in circostanze mai chiarite. Patriot è la testimonianza di vita di quest’uomo straordinario e del suo impegno nella lotta contro il sistema che governa da più di vent’anni la sua Patria.
A tale proposito Yulia Navalnaya, moglie di Alexei, ha scritto “Questo libro è una testimonianza non solo della vita di Alexei, ma anche del suo incrollabile impegno nella lotta contro la dittatura, una lotta alla quale ha sacrificato tutto, compresa la sua vita. Grazie a queste pagine, i lettori impareranno a conoscere l’uomo che amavo profondamente, un uomo di integrità e coraggio assoluti. Raccontare la sua vita è un modo per onorare la sua memoria e ispirare altri a combattere per ciò che è giusto e a non perdere mai di vista i valori che contano davvero”.
Categoria: Politica e attualità
Autore: Alexei Navalny
Pagine: 512 pp
Prezzo: € 25,00
Anno: 2024
Editore: Mondadori
Città: Milano
ISBN: 9788804756866

