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Preghiera e digiuno per il Libano

4 Settembre 2020 - Autore: Marco Invernizzi

Il Papa indice una Giornata di preghiera e digiuno per il Paese dei cedri a cento anni dalla fondazione del Grande Libano.

di Marco Invernizzi

Papa Francesco ha indetto una Giornata di preghiera e digiuno per il Libano per venerdì 4 settembre, per questo popolo tormentato dalla lunga guerra sul suo territorio (1975-1990), dalla successiva occupazione militare siriana, dalla costante presenza militare di Israele nel Sud del Paese, dagli attacchi della milizia filo-iraniana di Hezbollah contro Israele attraverso il territorio libanese, dalla presenza di una sola milizia armata dopo gli Accordi di Ta’if del 1989, quella degli Hezbollah, dalla crisi economica aumentata anche a causa del Covid-19 e infine dalla terribile esplosione che il 4 agosto di quest’anno ha devastato il porto di Beirut causando la morte di circa 200 persone e rendendo inagibili le abitazioni di 300mila persone.

«Come San Giovanni Paolo II disse trent’anni fa in un momento cruciale della storia del Paese, anche io quest’oggi ripeto – ha detto Papa Francesco nell’Udienza generale del 2 settembre -: “Di fronte ai ripetuti drammi, che ciascuno degli abitanti di questa terra conosce, noi prendiamo coscienza dell’estremo pericolo che minaccia l’esistenza stessa del Paese. Il Libano non può essere abbandonato nella sua solitudine” (Lettera apostolica a tutti i Vescovi della Chiesa cattolica sulla situazione nel Libano, 7 settembre 1989)».

Era il 1989 quando il Pontefice polacco scriveva queste parole. Il Libano era gravemente ferito da continue lotte intestine fra le diverse milizie espressione delle comunità religiose principali, cristiana, sunnita, sciita e drusa, e da lotte interne alle stesse comunità. Effettivamente rischiava di morire, nel senso che sarebbe potuta venire meno la sua caratteristica principale, quello che ha fatto del Libano un “messaggio”, ricordato e indicato come modello dal Magistero di tutti i Papi, da san Paolo VI a oggi.

In che cosa consista questo “messaggio” lo abbiamo letto tante volte nei numerosi interventi pontifici. Il Libano è un’isola di libertà in un oceano dominato dal fondamentalismo e dalla mancanza di libertà religiosa, tipica dei Paesi islamici che lo circondano, oltre ad essere in mezzo al conflitto fra questi Paesi e Israele. Questo perché il Monte Libano, che rappresenta il cuore del Grande Libano sorto cento anni fa dalla fine dell’impero ottomano, ha sempre garantito alle diverse minoranze religiose di trovare fra la “gente della montagna” rifugio e protezione. E nei cento anni successivi al 1920, il Libano in qualche modo ha sempre tenuto fede a questo impegno diventando così l’eccezione libanese, appunto un “messaggio” per il Medio Oriente e per il mondo intero.

Oggi questa eccezione rischia ancora di scomparire. Il peso di tanti anni di guerra e della lunga dominazione siriana, le divisioni all’interno della comunità cristiana, la diffusa corruzione del sistema politico, il tracollo economico di quella che veniva definita fino a pochi anni fa la Svizzera del Medio Oriente, tutti questi e altri fattori hanno spinto il Paese dei cedri lontano dalle sue origini, costringendolo a compromessi e ad accettare ingerenze pericolose. Il “Libano-messaggio” potrebbe perdere le sue prerogative e la sua specificità, per questo è necessario pregare e digiunare affinché questo non accada.

Venerdì, 04 settembre 2020

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Info Marco Invernizzi

Marco Invernizzi nasce a Milano nel 1952. Nel 1977 si laurea in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore con una tesi su Il periodico "Fede e Ragione" nell'ambito della storia del Movimento Cattolico italiano dal 1919 al 1929, relatore il professor Luigi Prosdocimi. Dopo gli studi universitari continua ad approfondire, in modo non puramente intellettualistico - dal 1972 milita in Alleanza Cattolica, della quale è stato responsabile per la Lombardia e per il Veneto fino al 2016-, le vicende del movimento cattolico in Italia. Ha pubblicato, fra l'altro, L'Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di impegno politico unitario dei cattolici(Cristianità, Piacenza 1993); La Chiesa, la politica, il potere attraverso i secoli (contributo a Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, a cura di Franco Cardini, Piemme, Casale Monferrato 1994); e, con altri, I Papi del nostro secolo, parte prima Da Leone XIII a Pio XII (Italica Libri/Editoriale del Drago, Milano 1991); e Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica (Mimep-Docete, Pessano [Milano]). Collabora a Cristianità e ad altre riviste e quotidiani. Dal 1989 conduce a Radio Maria la trasmissione settimanale La voce del Magistero. Nella linea di quanto già edito si pone Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell'Opera dei Congressi all'inizio della seconda guerra mondiale (1874-1939), un'opera di sintesi in cui viene ripercorsa la storia del movimento cattolico, con particolare attenzione alle sue espressioni politiche, dalla Breccia di Porta Pia alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Dal 28 maggio 2016 è Reggente Generale di Alleanza Cattolica.

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