In una tournée organizzata con la collaborazione di Alleanza Cattolica presentati in alcune città italiane Il genocidio vandeano e La Guerra della Vandea e il Sistema di Spopolamento, due fondamentali contributi alla demitizzazione della Rivoluzione dell’Ottantanove.
Dall’8 al 12 giugno 1992, il dottor Reynald Secher, storico, romanziere e apprezzato conferenziere francese, ha tenuto una serie di conversazioni in alcune città italiane, organizzata con la collaborazione di Alleanza Cattolica, e nell’occasione ha presentato la propria opera Il genocidio vandeano nonché La Guerra della Vandea e il Sistema di Spopolamento di Gracchus Babeuf, da lui curata con Jean-Joël Brégeon, due libri pubblicati dalla casa editrice Effedieffe.
Negli interventi ha fatto stato degli esiti delle ricerche da lui condotte negli archivi parrocchiali e militari di Francia, grazie a cui si è potuto accedere alla verità storica sugli stermini compiuti in Vandea e dei quali era rimasta, precedentemente a questi studi, solamente una memoria alquanto vaga. Infatti, in seguito all’insurrezione popolare vandeana contro il governo rivoluzionario, la Convenzione, nell’ottobre del 1793, votò leggi che prevedevano di eliminare tutti gli abitanti della Vandea e applicò metodi di sterminio raccapriccianti, la cui crudeltà, riferita nei particolari, superò addirittura l’intenzione di sopprimere le donne e i bambini allo scopo di impedire che il popolo vandeano potesse riprodursi.
Il ciclo di conferenze è iniziato a Livorno l’8 giugno, presso il teatro dei padri gesuiti, con un incontro promosso dal Serra Club in collaborazione con il Centro Artistico Il Grattacielo. Reynald Secher — tradotto dal professor Bruno Corsini e presentato dal presidente del Serra Club, ragionier Roberto Lombardi — è stato introdotto da padre Valentino Davanzati S.J. che ha sottolineato i collegamenti fra l’insorgenza vandeana e il culto al Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo, ripercorrendo la vita dei santi che, come san Giovanni Eudes, san Claudio de La Colombière, san Luigi Maria Grignion di Montfort, hanno maggiormente contribuito alla diffusione di questa devozione, la cui espressione emblematica — un cuore sormontato da una croce — divenne, proprio in Vandea, il simbolo della difesa dei valori della società cristiana attaccata dalla Rivoluzione. L’iniziativa ha avuto eco sulla stampa con la pubblicazione di un ampio e dettagliato resoconto della manifestazione, il giorno 17 giugno, sul quotidiano Il Tirreno.
Nel pomeriggio del 9 giugno a Gricigliano, in provincia di Firenze, presso l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, ove è sito il seminario della congregazione omonima, Reynald Secher, davanti a un pubblico prevalentemente composto da seminaristi di lingua francese, ha rivisitato in modo ampio tutta la storia dell’insurrezione vandeana.
La serie di presentazioni è proseguita a Pisa, la sera dello stesso 9 giugno, nella sala del convento di Santa Caterina, dei padri carmelitani, con un incontro organizzato da Alleanza Cattolica in collaborazione con il Centro Cattolico di Documentazione, di Marina di Pisa, e con il Circolo Culturale San Costanzo, di Ponsacco. L’oratore è stato presentato dal professor Gerardo Palermo e di nuovo tradotto dal professor Bruno Corsini, di Alleanza Cattolica.
A Brescia, il 10 giugno, la conferenza — annunciata il giorno stesso dai quotidiani Il Giornale di Brescia e Bresciaoggi — dal titolo 1793-1794. Vandea: il genocidio dimenticato, si è svolta nei locali dell’Istituto Franciscanum, organizzata dall’Associazione Forum Civico e dalla rivista La nuova libertà. Nell’introduzione, il dottor Cesare Galli, dell’associazione promotrice, ha ricordato gli episodi di “storia censurata” avvenuti nel Bresciano durante il periodo della Repubblica Giacobina: infatti, nel 1797, in località della Valsabbia e della Valtrompia, vennero perpetrati eccidi da parte delle truppe rivoluzionarie che si pongono sulla stessa linea di sangue degli avvenimenti della Vandea.
L’11 giugno, a Modena, presso la parrocchia dello Spirito Santo, in un incontro organizzato da Alleanza Cattolica in collaborazione con la parrocchia stessa, Reynald Secher — tradotto da Maurice Giannasi, di Alleanza Cattolica — ha esposto il risultato dei propri studi al pubblico presente, introdotto dal dottor Luciano Benassi, pure di Alleanza Cattolica, e dal parroco, don Giorgio Bellei. Il titolo della conferenza, “Eccolo arrivato anche tra noi il libro guastafeste”, tratto da un articolo di Vittorio Messori in elogio dell’opera Il genocidio vandeano e pubblicato il 6 febbraio 1992 nella rubrica Vivaio del quotidiano cattolico Avvenire, riporta al clima di polemiche e di persecuzione prodottosi negli ambienti accademici e politici francesi, dai quali è venuto il boicottaggio nei confronti degli studiosi interessati a denunciare la verità storica sugli eccidi in Vandea, e la proibizione di ogni tipo di manifestazione che, in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese, ricordasse i crimini operati dalle truppe rivoluzionarie. Fra i presenti, l’editore dottor Fabio De Fina e il giornalista di Avvenire Maurizio Blondet, che ha raccolto una lunga intervista con lo storico francese, pubblicata il 1° luglio con il titolo Vandea, il genocidio dimenticato. Il giorno seguente, 12 giugno, Reynald Secher e don Giorgio Bellei sono stati intervistati sull’argomento della conferenza dall’emittente televisiva regionale Antenna 1.
Sempre il 12 giugno, la tournée si è chiusa a Ferrara, nella sala conferenze di Casa dell’Ariosto, dove Reynald Secher — presentato da Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica, e di nuovo tradotto da Maurice Giannasi — ha animato un incontro di amici di Cristianità, dal titolo Francia 1793. Esito della “persuasione” rivoluzionaria in Vandea: il genocidio, organizzato da Alleanza Cattolica con il patrocinio della Circoscrizione Giardino Arianuova Doro. Annunciato dagli organi di stampa cittadini, l’avvenimento è stato seguito da un attento pubblico soprattutto giovanile; fra i presenti il consigliere comunale avvocato Guido Menarini.
Al termine di ognuna delle conferenze, Reynald Secher ha promosso una raccolta di fondi per il restauro di una cappella, sita in La Chapelle Basse-Mere, in Vandea, da dedicare alla memoria delle vittime del genocidio. Segno tangibile della partecipazione del pubblico, le offerte devolute nel corso dei diversi incontri andranno a testimoniare il vincolo che unisce le battaglie contro-rivoluzionarie.