Temi fondamentali e articolazioni possibili dei corsi che si stanno svolgendo in tutta Italia.
A Rimini, il 19 e 20 novembre 1989
Seminario di Presentazione delle Scuole Popolari di Dottrina Sociale per l’Anno 1988-1989
Dopo l’avvio dei corsi nell’anno 1987-1988 — durante i quali sono stati presentati in centocinquanta città italiane i contenuti fondamentali della dottrina sociale della Chiesa, nell’ambito di otto lezioni (1) —, l’Associazione per l’Educazione Permanente alla Dottrina Sociale Cattolica ha promosso a Rimini, il 19 e il 20 novembre 1988, presso il Centro Tarkovskij, il Seminario di presentazione delle Scuole Popolari di Dottrina Sociale per l’Anno 1988-1989. Il tema proposto per il secondo anno è La dottrina sociale nel Magistero di Giovanni Paolo II dalla «Redemptor hominis» alla «Sollicitudo rei socialis», e si articola in quattro lezioni «fondamentali» — La dottrina sociale oggi: interpretazioni e riflessioni, La crisi della cultura illuminista e la situazione dell’uomo contemporaneo, L’uomo protagonista nel lavoro e nella società e Prima e dopo Loreto: la Chiesa come forza sociale — e in alcuni moduli tematici a scelta: Libertà e potere, Dottrina sociale, Stato moderno, democrazia, Società e istituzioni, Il nuovo Concordato e Dottrina sociale ed economia. Fatti e problemi in Italia.
Il Seminario è iniziato la mattina di sabato 19, davanti a oltre cinquecento persone provenienti da ogni parte d’Italia, con una presentazione da parte del direttore della Scuola, dottor Pietro Lorenzetti, ricercatore in Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Milano, il quale ha ricordato che le Scuole Popolari di Dottrina Sociale si collocano nella prospettiva della nuova evangelizzazione indicata dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II e, inoltre, non si pongono in contrapposizione con analoghe iniziative diocesane, ma sono complementari a esse.
Nel primo intervento, sul tema La dottrina sociale oggi: interpretazioni e riflessioni, il professor Gianfranco Morra, ordinario di Sociologia della Conoscenza all’università di Bologna e presidente del Comitato Scientifico della Scuola di Dottrina Sociale, ha ripercorso le tappe del processo di modernizzazione nei suoi aspetti di secolarizzazione, di urbanizzazione e di industrializzazione, facendo notare come, dopo la seconda guerra mondiale, in Italia, il progetto gramsciano messo in opera dal Partito Comunista abbia soltanto distrutto un certo stile di vita senza sostituirvi nulla. Di conseguenza, la crisi ancora in atto delle «ideologie forti» — cristianesimo, liberalismo e comunismo — ha favorito l’affermarsi dello «spirito borghese», caratterizzato dall’esaltazione della mentalità tecnocratica e contemporaneamente dall’accentuarsi della centralizzazione dei poteri dello Stato. Il cattedratico ha infine ricordato come la dottrina sociale della Chiesa costituisca la risposta alla secolarizzazione e la «carta d’identità» del cattolico in campo socio-politico, quindi come sia strumento indispensabile per impedire la realizzazione del disegno «mondano» di concedere libertà alla Chiesa soltanto nella misura in cui essa rinunci a un proprio progetto culturale, politico e sociale.
Successivamente ha preso la parola il padre carmelitano Antonio Sicari, direttore della rivista teologica Communio, che ha svolto una relazione sul tema Le nuove prospettive della «Redemptor hominis», ripercorrendo le tappe più significative della recente storia della Chiesa, in particolare i momenti più critici di essa come il pontificato di Papa Giovanni XXIII — stravolto nell’esegesi, per esempio, di Giuseppe Alberigo e di Hans Kung —; il Concilio Ecumenico Vaticano II e la sua interpretazione: e, ancora, la penetrazione della contestazione all’interno della Chiesa a partire dal 1968.
Sul tema La crisi della cultura illuminista e la situazione dell’uomo contemporaneo è quindi intervenuto il professor Rocco Buttiglione, prorettore dell’Accademia di Filosofia del principato del Liechtenstein: partendo dal giudizio contenuto nell’enciclica Sollicitudo rei socialis sul fatto che oggi è in pericolo l’unità del genere umano, ha ricordato come il cristianesimo abbia realizzato tale unità nel corso dei secoli e possa riprodurla rendendo concreta la verità su Cristo e sull’uomo, che la Chiesa propone anche attraverso la sua dottrina sociale.
Nel pomeriggio dello stesso sabato 19 è intervenuto il professor Massimo Borghesi, docente di Filosofia Morale presso l’università di Roma, sul tema Prima e dopo Loreto: la Chiesa come forza sociale, ripercorrendo a grandi linee la storia del Movimento Cattolico in Italia dalle drammatiche vicende che hanno caratterizzato il pontificato di Papa Pio IX fino alla nascita dell’opera dei Congressi e al suo scioglimento in seguito alla crisi modernista. Il relatore ha brevemente analizzato il progetto contenuto nel Magistero di Papa Leone XIII, le vicende dell’Azione Cattolica durante il pontificato di Pio XI, e ha creduto di poter rilevare un contrasto fra l’azione politica di don Luigi Sturzo e quella di Alcide De Gasperi, il quale avrebbe ripreso la prospettiva della dottrina sociale cristiana abbandonata invece dal fondatore del Partito Popolare. Massimo Borghesi ha quindi concluso ricordando l’invito espresso da Papa Giovanni Paolo II a Loreto, nel 1985, a operare perché venga meno la frattura fra Vangelo e cultura, caratteristica dell’epoca contemporanea, nella prospettiva di una nuova evangelizzazione.
A conclusione della giornata ha preso la parola il professor Giancarlo Cesana, presidente del Movimento Popolare, che ha tenuto una conversazione sul tema L’uomo protagonista nel lavoro e nella società, al termine della quale si è svolto un breve dibattito.
Nella mattinata di domenica 20 novembre, dopo il saluto della Conferenza Episcopale Italiana — portato da S.E. mons. Giovanni Locatelli, amministratore apostolico di Rimini, da poco vescovo di Vigevano — e la messa celebrata da don Luigi Negri, del clero di Milano, hanno parlato il dottor Onorato Grassi, direttore dell’ISTRA, l’Istituto di Studi per la Transizione, sul tema Libertà e potere, quindi lo stesso don Luigi Negri, ricercatore in Filosofia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, su Dottrina sociale, Stato moderno, democrazia, segnalando i principali interventi del Magistero in argomento e indicando i fondamenti dottrinali di un possibile regime democratico.
Sono poi intervenuti il professor Gianfranco Garancini, associato di Storia del Diritto Italiano presso l’università degli Studi di Milano, che ha trattato di Società e istituzioni, e il professor Marco Martini, ordinario di Statistica Economica presso lo stesso ateneo milanese, che ha parlato di Dottrina sociale ed economia.
Immediatamente dopo Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, ha svolto una comunicazione sul tema Dottrina sociale, teologia morale e coscienza (2); è quindi intervenuto l’avvocato Francesco Migliori, presidente nazionale del Movimento per la Vita. Il seminario si è concluso con una testimonianza di Vladimir Zelinskij, teologo ortodosso, convertito all’età di trent’anni ed espulso dall’Accademia delle Scienze dell’unione Sovietica nel 1981.
Sulla base del Seminario di presentazione, le Scuole locali hanno preso avvio a partire dal mese di dicembre del 1988.
Note:
(1) Cfr. MARCO INVERNIZZI. Scuola popolare sulla Dottrina Sociale Cattolica, in Cristianità, anno XVI, n. 153-154, gennaio-febbraio 1988; e La buona battaglia, ibid., anno XVI, n. 161, settembre 1988.
(2) Cfr. GIOVANNI CANTONI, Dottrina sociale, teologia morale e coscienza, in questo stesso numero di Cristianità.