Di Francesco Ognibene da Avvenire del 16/11/2021
Schema fisso: chi si azzarda a far capire che non considera l’aborto un diritto indiscutibile viene bruscamente zittito, mentre sui social va in scena il solito processo sommario tra contumelie e minacce. Se c’è un tabù conclamato ormai è proprio l’aborto. Ne ha fatto le spese ieri Alfonso Signorini, giornalista e conduttore tv del «Grande Fratello Vip», reality in onda lunedì sera su Canale 5, durante il quale intervenendo su una banale querelle tra concorrenti ha dichiarato che «noi siamo contrari all’aborto in ogni sua forma». Non l’avesse mai detto. Dopo alcune ore di attacchi frontali con l’accusa – la più benevola – di mettere in discussione un “diritto” (peraltro mai definito tale dalla legge 194), Signorini ha dovuto spiegare che «tra i diritti civili per i quali mi batto da sempre ci sono il rispetto e la difesa della libertà di pensiero. Un principio che difendiamo, anzi difendo, con assoluta fermezza. Indipendentemente dai miei gruppi di lavoro». Poco prima gli era toccato di sorbirsi la ramanzina di Endemol Shine, società produttrice della trasmissione, che presa dall’ansia di non subire l’onda di furente ostilità verso Signorini era arrivata a dire che l’aborto «è un diritto di ogni donna sancito dal nostro ordinamento», prendendo «distanza dalla personale posizione» del suo stesso conduttore, per poi precisare che «in tutte le comunità e in tutti i gruppi di lavoro le opinioni possono essere diverse, e Grande Fratello si distingue da sempre per essere attento a tutte le evoluzioni della società e al rispetto dei diritti civili». Evidentemente salvo la libera espressione del pensiero.
Di aborto sembra non si possa parlare se non in un solo senso: «Caro Alfonso Signorini, non so a nome di chi credi di parlare – l’ha apostrofato via Twitter Selvaggia Lucarelli, giornalista e giudice di talent tv – ma noi abbiamo votato a favore dell’aborto con un referendum che ha la mia età, quindi fammi questo favore: parla per te e per il tuo corpo, visto che non rappresenti né il Paese né il corpo delle donne». Di tenore analogo i commenti della cantante Fiorella Mannoia e dell’attrice Anna Foglietta, mentre al fianco di Signorini sono scesi Giorgia Meloni (sbalordita che «questa aggressione» provenga «dagli stessi che si ergono a paladini del rispetto e dei diritti») e Mario Adinolfi («l’idea pro life deve avere diritto di cittadinanza»).
Intanto «solidarietà e vicinanza a Signorini» è stata espressa dal Movimento per la Vita: «Nel tempo in cui la libertà di espressione sembra essere richiesta solo da alcuni gruppi e riservata ad alcune questioni è difficile esprimersi contro l’aborto, riconoscere che ogni vita è degna di essere vissuta e che il concepito è un essere umano, il più fragile e più indifeso – ha detto la presidente Marina Casini Bandini –. L’evidenza viene oggi troppo spesso negata e chi si oppone al mainstream è facilmente vittima di derisione e violenza verbale. Il MpV apprezza l’affermazione di Signorini, continuando ad affermare il proprio “Sì alla Vita”, in ogni circostanza e condizione, e continuando a mettersi realmente accanto alla donna che vive una gravidanza difficile, offrendole ascolto, vicinanza, sostegno e aiuti concreti».
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