Il 16 e il 17 novembre 1991 si è tenuto a Lugano, nei locali del Centro Maghetti, il convegno annuale dell’Associazione dei Medici Cattolici Svizzeri, dedicato al tema Salute e Salvezza.
Ha aperto ufficialmente il convegno il dottor Josef Bättig, presidente uscente dell’Associazione, quindi il dottor Ermanno Pavesi, segretario dell’associazione stessa, ha rivolto il saluto a S. Em. il card. Fiorenzo Angelini, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, a S. E. mons. Eugenio Corecco, vescovo di Lugano, a don Christof Casetti, vicario generale della diocesi di Coira, ai rappresentanti dell’Associazione dei Medici Cattolici Italiani, al dottor Roger Pilon, medico permanente del santuario di Lourdes, a Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica, e al dottor Guido Laim, intervenuto in rappresentanza del Gruppo di studio ecumenico Nuovi Movimenti Religiosi in Svizzera.
Dopo una relazione inaugurale di mons. Eugenio Corecco, sulla traccia della lettera apostolica Salvifici doloris del Santo Padre Giovanni Paolo II, e alcune considerazioni generali sul tema Salute e Salvezza, svolte dal card. Fiorenzo Angelini, il professor Stanislaw Grygiel, docente di Antropologia filosofica all’Istituto Giovanni Paolo II della Pontificia Università Lateranense, ha affrontato il problema dei rapporti fra salute e salvezza dal punto di vista filosofico. Secondo il relatore — che ha trattato il rapporto dell’uomo con la malattia alla luce dell’episodio biblico della malattia di Giobbe — la malattia, e in ultima analisi la prospettiva della morte diventano, delle condizioni che mettono a confronto l’individuo con la natura più profonda della propria esistenza, con la propria caducità. Il medico nella sua attività non può prescindere da questa dimensione della malattia e della morte: deve certamente cercare di alleviare la sofferenza, ma deve contemporaneamente saper accompagnare il paziente in queste difficili situazioni esistenziali. Quindi il dottor Ermanno Pavesi, dell’Università di Zurigo, ha esposto in modo critico i concetti generali della psicoanalisi di Sigmund Freud, della psicologia analitica di Carl Gustav Jung e dell’opera del teologo-psicoanalista tedesco Eugen Drewermann, mostrando come la psicoterapia in questi sistemi non si limiti al ruolo di trattamento di certi disturbi psichici, ma diventi quasi un metodo di realizzazione psichico-spirituale con un significato quasi religioso. Queste psicoterapie escludono esplicitamente la dimensione trascendente e la “guarigione” vi prende il posto della “redenzione”.
Il dottor Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, ha trattato il tema dell’autoguarigione e dell’autoredenzione nei nuovi movimenti religiosi. Dopo aver esaminato il ruolo della preghiera di guarigione nella Chiesa cattolica, ha preso in considerazione i principali nuovi movimenti religiosi nell’ottica particolare del rapporto con la guarigione. Taluni movimenti promettono ai loro adepti la guarigione dalle malattie, talvolta insegnano tecniche per l’autoguarigione e in certi casi si osserva anche il passaggio dall’autoguarigione all’autoredenzione.
Dopo la sessione del sabato pomeriggio si è tenuta l’assemblea generale dell’Associazione dei Medici Cattolici Svizzeri, che ha eletto il dottor Niklaus Zwicky a nuovo presidente.
Nella sessione di domenica 17 il professor Mario Di Fiorino, dell’Università di Modena, ha trattato il tema delle virtù come elemento di equilibrio psico-fisico. Partendo dalla tesi che la crisi morale contemporanea dipende da una crisi più profonda e più generale, che interessa tutta la nostra civiltà, il relatore ha sottolineato come l’attuale crisi di valori e di orientamento mette addirittura in dubbio la possibilità di fondare un’etica. In questa prospettiva il mondo moderno non è in grado di comprendere le virtù e in certi casi è disposto a tollerarle proprio perché non le considera come tali, ma presume che comportamenti virtuosi siano piuttosto dettati da interessi egoistici.
Don Pietro Cantoni, docente di Etica allo Studio Teologico Interdiocesano di Lido di Camaiore, ha trattato il tema della direzione spirituale. La società moderna presenta tratti contraddittori: da una parte vi è il rifiuto dell’autorità, dall’altra si assiste al fenomeno di numerosi giovani che si affidano a maestri “spirituali” di ogni sorta. Il problema della direzione spirituale è strettamente legato al problema della Chiesa, alla funzione del Magistero e dei sacramenti. D’altra parte la direzione spirituale non entra in conflitto con la libertà individuale, in quanto consiste nell’aiuto fornito al singolo per una migliore conoscenza di sé e delle vie per raggiungere la propria perfezione.
Dopo un vivace dibattito — moderato dal professor Stanislaw Grygiel e che ha coinvolto presenti e relatori —, è stata data lettura di una comunicazione della dottoressa Jocelyne Khoueiry, fondatrice e presidente del movimento laicale La Libanaise. Femme du 31 Mai, sulla difficile situazione dell’assistenza sanitaria in Libano.
Il convegno si è chiuso con l’invio al Santo Padre Giovanni Paolo II di un telegramma professante fedeltà al Magistero; quindi, nella chiesa di Cristo Risorto, con la Messa concelebrata dal card. Fiorenzo Angelini e dai sacerdoti presenti.