L’imponente monastero-santuario della Madonna di Montserrat, conteso per secoli e collegato ad alcuni tra gli avvenimenti più importanti della storia spagnola
di Michele Brambilla
Attorno al 1011 un monaco benedettino di Ripoll raggiunse la montagna di Montserrat, in Catalogna, e diede origine al primo insediamento monastico. Dal 1082 il monastero ebbe un proprio priore e, l’11 marzo 1409, una bolla papale (per quanto dell’antipapa spagnolo Pedro de Luna, noto come Benedetto XIII) gli conferì il titolo abbaziale. Una grotta locale era già oggetto di venerazione dall’880, quando alcuni bambini, attratti da una misteriosa luce, vi avevano ritrovato la statua della Madonna che ancora si venera nel santuario. Il vescovo locale tentò di spostare la statua a Manresa, ma il simulacro non si mosse.
Manresa non è un luogo qualsiasi: è dove sant’Ignazio di Loyola (1491-1556) ebbe la rivelazione privata di quelli che diventeranno gli Esercizi spirituali. Se la Vergine non aveva voluto andare a Manresa, fu Ignazio a salire a Montserrat per deporre davanti all’altare la sua spada da cavaliere: da allora in poi l’unica Compagnia in cui avrebbe militato sarebbe stata quella di Gesù. Pochi anni prima, nel 1493, Montserrat aveva fornito un cappellano ad uno dei viaggi di ritorno di Cristoforo Colombo (1451-1506). L’evangelizzazione dell’America e la riconquista cattolica dell’Europa furono così propiziate nel medesimo santuario. Si può quindi comprendere l’accanimento con il quale la Rivoluzione si è abbattuta su di esso, spogliandolo più volte (1811, 1812, 1835) dapprima tramite le truppe napoleoniche, poi con le confische liberali. Nel 1940 si registra anche un’ispezione molto interessata del gerarca nazista Heinrich Himmler (1900-1945), alla paranoica ricerca del Santo Graal.
La chiesa abbaziale, con il titolo di basilica, dal punto di vista artistico è un capolavoro. Introdotto da una grande facciata novecentesca, che ne cela un’altra di maggior pregio (dotata di tre grandi portali rinascimentali, di un rosone incorniciato e di una serie di statue tardogotiche), l’edificio deve molto ai restauri ottocenteschi, specie nella decorazione interna.
L’attuale statua della Vergine, del XII secolo, troneggia al centro dell’abside in un grande catafalco neogotico che è, in realtà, una stanza separata, a cui si accede attraverso un portale in alabastro, ornato da scene bibliche. Per il Crocifisso absidale, di provenienza italiana, si è scomodato addirittura Michelangelo Buonarroti (1476-1564). Altri capolavori sono conservati nella Pinacoteca, dove si possono ammirare quadri di El Greco (1541-1614), Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610), Salvador Dalì (1904-1989) e Pablo Picasso (1881-1973).
Il culto di Maria su questo monte è stato inaugurato dai bambini, pertanto nel monastero non abitano solo i benedettini, ma anche i pueri cantores della Scuola di Canto di Montserrat, tra le più rinomate in Spagna. Il chiostro, per quanto risenta della risistemazione ottocentesca, vanta sculture che risalgono al X secolo. L’organo a canne della basilica è stato recentemente ampliato, ma comprende anche le canne variamente dislocate lungo il presbiterio. Il coro dei monaci è collocato, come capita spesso in area ispanica, sulla controfacciata.
Il monastero di Montserrat sarà un’altra meta dei giovani di Alleanza Cattolica nel cammino verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Sabato, 29 luglio 2023