Da Corriere della Sera del 22 settembre 2017. Foto da Wikipedia
Tra le fibre della Sindone è stata identificata una sostanza tipica della degradazione del sangue, la biliverdina, che avvalora la tesi secondo cui il telo «ha avvolto un uomo torturato a morte», spiega Giulio Fanti (ateneo di Padova) che ha collaborato con Jean-Pierre Laude, dell’azienda Horiba Jobin-Yvon.