Di Elena Molinari da Avvenire del 19/07/2019. Foto redazionale
Donald Trump prende le distanze dai cori «rimandala a casa» gridati dai suoi sostenitori durante un comizio in North Carolina, dove ha attaccato nuovamente quattro deputate democratiche progressiste, in particolare Ilhan Omar. «Non ne sono contento. Li disapprovo», ha detto ieri ai cronisti. Ma il presidente Usa non aveva fatto nulla per interrompere il coro irato del pubblico, mostrandosi invece soddisfatto di fronte alla sua reazione. Ed era stato lui stesso a attizzare l’ira della folla, sostenendo che le quattro parlamentari di colore «non hanno mai niente di positivo da dire, lasciamo che se ne vadano. Non amano il nostro Paese, in alcuni casi lo odiano».
Durante il discorso, il capo della Casa Bianca aveva concentrato i suoi strali su Omar, l’unica delle quattro donne ad essere nata all’estero, pur avendo la cittadinanza americana. «Ha calunniato i coraggiosi militari americani che hanno cercato di portare la pace in So-malia e disprezza gli americani che lavorano tanto», ha inveito Trump. Omar è arrivata negli Usa dalla Somalia come rifugiata quando era bambina e, come Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib e Ayanna Pressley, tutte da quasi una settimana oggetto di attacchi personali da parte di Trump, ha la pelle scura. Lo sforzo di Trump di prendere le distanze dal comizio elettorale riflette i timori dei repubblicani che, pur avendo finora difeso gli attacchi del presidente, ieri hanno protestato privatamente con la Casa Bianca, nel timore che i frenetici e rabbiosi ritornelli scanditi in North Carolina possano danneggiare l’immagine del loro partitoprima delle elezioni.Ieri in effetti i media americani puntavano il dito contro la complicità del Grand old party con i toni razzisti usati dal loro leader, così come contro il silenzio di Melania e Ivanka Trump. La first lady, nata in Slovenia, non ha infatti commentato l’invito del marito alle quattro deputate a tornare «nei posti corrotti da cui sono venute ». Non una parola neppure dalla figlia-consigliera. La Camera dei rappresentanti Usa ha già approvato una mozione simbolica di condanna per gli attacchi del presidente, ma ha respinto, con 332 voti contrari e solo 95 favorevoli, una risoluzione presentata dal deputato del Texas, Al Green, per la discussione immediata di una procedura di impeachment per dichiarazioni contro le quattro deputate. La stessa speaker democratica, Nancy Pelosi, aveva in realtà invitato i membri del suo partito a votare contro la risoluzione, ritenendo che sia troppo presto per avviare una eventuale procedura di messa in stato d’accusa. Ma il presidente ha comunque cantato vittoria su Twitter: «Questo forse è il progetto più ridicolo e inutile su cui abbia dovuto lavorare. L’impeachment del vostro presidente, che ha portato il più grande boom economico nella storia del nostro Paese, i migliori numeri sull’occupazione, la maggiore riduzione fiscale, è finito», ha scritto.
La Camera ieri, dopo il Senato, ha inoltre approvato il blocco alla vendita di armi americane all’Arabia Saudita. Ma in entrambi i rami del Parlamento i voti sono lontani dai due terzi previsti per superare il veto già annunciato da Trump. Il Congresso si era mosso dopo l’omicidio del giornalista saudita dissidente Jamal Khashoggi, che ha sollevato una possibile responsabilità del principe Mohammed bin Salman, e le stragi di civili in Yemen ad opera della coalizione guidata da Riadcol sostegno Usa.