Da Avvenire del 26/03/2021
«La Repubblica riconosce il 25 marzo quale ‘giornata della vita nascente’, al fine di promuovere la consapevolezza del valore sociale della maternità e della solidarietà fra generazioni ». Cresce il consenso intorno a questa idea che diventa una proposta di legge, sottoscritta da un fronte amplissimo di parlamentari di maggioranza e opposizione (da Fdi al Pd), presentata ieri in sala stampa della Camera.
È una vecchia idea di don Oreste Benzi che potrebbe ora vedere la luce, come ha evidenziato Andrea Mazzi, della Comunità Papa Giovanni XXIII che ha organizzato l’iniziativa. La proposta riunisce più di 40 associazioni in grado di interloquire con l’intero Parlamento. A suo sostegno domani è in programma un festival – denominato, appunto, ‘della vita nascente’- al quale hanno aderito personalità come Licia Colò, Pupi Avati, il Presidente dell’Istat Gian Claudio Blangiardo, l’economista Leonardo Becchetti e Laura Miola, moglie, mamma e influencer a pieno titolo a dispetto della disabilità che la costringe sulla sedia a rotelle. «Una manifestazione laica, aperta a tutti, apartitica e propositiva. Con tanti ‘per’ e contro nessuno», come nello spirito di don Benzi, sottolinea Emanuela Garavelli. La quale, a nome delle Famiglie Numerose, al pari dell’attrice Beatrice Fazi, porta uno spaccato di vita vissuta che chiede ascolto e aiuto alle istituzioni. La proposta va a inserirsi in una drammatica attualità che ha visto chiudere il 2020 con soli 420mila nuovi nati a fronte di un’impennata dei decessi saliti a 730mila anche per effetto della pandemia. «Non basteranno i vaccini a riportare speranza, se non si farà una grande operazione in grado di restituire fiducia nel futuro», sottolinea Paola Binetti dell’Udc. Di «speranza» parla Simone Pillon della Lega. «Non c’entra il credo religioso, e nemmeno un dato antropologico – sottolinea Alessandro Pagano, anche lui del Carroccio ma un’urgenza dettata ormai da ragioni di tipo economico».
Ne deriva una trasversalità riscontrabile nei 4 progetti presentati dai diversi partiti. «La denatalità è un problema enorme per l’Italia, che rischia di pregiudicare il nostro futuro. Per combatterla occorrono anzitutto politiche per la famiglia, ma è utile anche una giornata da dedicare ogni anno al sostegno alla genitorialità. È un tema su cui non ci possono essere divisioni di schieramento», sottolinea Alfredo Bazoli del Pd. «Un’iniziativa dal forte valore simbolico e culturale», anche per Matteo Colaninno di Italia viva, che sottolinea l’impegno del suo partito, attraverso la ministra Elena Bonetti, nel portare avanti il Family act e l’assegno unico. Aderiscono anche Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. L’obiettivo della proposta di legge principale, come rilancia l’associazione Papa Giovanni XXIII, è anche «promuovere un’azione socio-educativa profonda, che aiuti le persone a costruire una società di uomini e donne aperti alla vita». Per questo, prevede l’articolo 2, «lo Stato, le Regioni e gli enti locali organizzano o promuovono, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di informazione e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diffondere informazioni sulla gestazione, sulle comunicazione e l’interazione relazionale precoci tra madre e figlio, sulle cure da prestare al nascituro e alla donna in stato di gravidanza, sui diritti spettanti alla gestante, i servizi sanitari e di assistenza presenti sul territorio, la legislazione sul lavoro a tutela dei genitori, nella prospettiva di far emergere tutta la positività dell’esperienza genitoriale». Un’altra proposta vede infine, dall’opposizione, il sostegno di Fratelli d’Italia, con Isabella Rauti, Maria Teresa Bellucci e Tiziana Drago, senatrice da poco confluita nel partito di Giorgia Meloni, dal M5s, «proprio per lavorare su questi temi».
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