Un’azione politica umana e cristiana per ricostruire l’identità del popolo italiano
• La situazione d’incertezza e di sconvolgimento morale, politico, sociale ed economico, in cui versa il popolo italiano, costituisce il drammatico punto d’arrivo di tentativi pluridecennali — se non ormai plurisecolari — di fargli perdere o abbandonare la propria identità storica, e in particolare i propri caratteri religiosi, culturali e civili, soprattutto attraverso l’azione d’uno Stato irrispettoso di questa identità quando non apertamente avverso a essa.
• Negli ultimi cinquant’anni questo processo di snaturamento, quindi anche di scristianizzazione, è stato realizzato con la collaborazione determinante — in quanto forza politica di maggioranza relativa — di un partito, che, nato con il nome di Partito Popolare Italiano, con quello di Democrazia Cristiana ha poi di fatto egemonizzato la rappresentanza politica dei cattolici italiani.
• Oggi il peso della «questione morale» rende evidente anche a chi non vuol vedere i frutti prodotti dall’ideologia del cattolicesimo democratico che, caratterizzata dalla ossessiva ricerca del compromesso con le ideologie anticristiane del liberalismo, del socialismo e del comunismo, ha spinto il mondo cattolico alla collaborazione con le forze che, di volta in volta, hanno guidato il processo di snaturamento e di scristianizzazione del popolo italiano, e ora va trascinando con sé tale mondo nel discredito morale.
Di fronte al tentativo di perpetuare il danno con presunte rifondazioni e di proporre come via di salvezza uomini e ideologie che sono alla radice dei mali di cui muore il popolo italiano
Alleanza Cattolica fa appello
alle associazioni, ai movimenti, ai gruppi e a tutti i cattolici e agli italiani che riconoscono i princìpi del diritto naturale, quale fondamento certo dei diritti della persona e della ordinata convivenza civile.
Princìpi inderogabili
In questa fase della sua storia il popolo italiano ha bisogno di restaurare la propria identità sfigurata e confusa, quando non cancellata, e di ricostruire il proprio tessuto sociale lacerato e la sua dimensione statuale facendo riferimento a princìpi saldi e inderogabili, e non già a vaghi e fumosi programmi partitici:
1. il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale, come fondamento della vita politica, con una legislazione che aiuti l’accoglienza del nascituro e la gestante in difficoltà, riformi radicalmente la disciplina dell’aborto, riconduca l’ingegneria genetica al rispetto del diritto naturale, tuteli realmente la salute di tutti, impedisca la ghettizzazione dell’anziano, vieti ogni forma di eutanasia;
2. la famiglia come soggetto politico primario della vita sociale e come oggetto di particolare attenzione legislativa, attraverso la piena attuazione dei precetti costituzionali di sostegno alle famiglie numerose, di consistenti sgravi fiscali in proporzione al numero dei figli, del salario commisurato alle esigenze familiari, del riconoscimento dell’attività della madre all’interno della famiglia con la sua equiparazione al lavoro extradomestico;
3. la libertà di educazione sotto il duplice profilo della piena equiparazione della scuola privata a quella pubblica, con l’eliminazione degli aggravi economici per chi scelga la prima, e del serio contrasto alla pornografia, alla droga e a quanto sia per i più giovani di incentivo alla violenza e alla devianza;
4. il municipio quale primo corpo intermedio territoriale, con una revisione della legislazione nella direzione di una effettiva autonomia amministrativa e fiscale, con il riconoscimento del diritto all’aggregazione in strutture territoriali più vaste a seconda delle necessità reali e con il coordinamento con strutture di rappresentanza familiare;
5. l’applicazione effettiva da parte dello Stato dei principi di solidarietà e di sussidiarietà in tutta la vita sociale, secondo la massima «tanta libertà quanta è possibile, tanto Stato quanto è necessario», procedendo, fra l’altro,
— per quanto riguarda la solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione, a smantellare l’apparato burocratico che divora le risorse destinate all’assistenza e favorendo le iniziative volte a incentivare l’occupazione, con la diminuzione dei costi fiscali del lavoro, soprattutto giovanile;
— per quanto riguarda la sussidiarietà, a restituire alla società tutti gli ambiti della vita culturale ed economica che ha indebitamente occupato, quindi ad allentare radicalmente l’insopportabile pressione fiscale che impedisce la ripresa della vita economica, e, per contro, a impegnarsi nei settori di sua diretta competenza, cominciando dalla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, da affrontare con una legislazione penale e processuale adeguata alla realtà delinquenziale, con risorse non irrisorie e senza lassismi e perdonismi demagogici.
Alleanza Cattolica è pronta a dare il proprio contributo all’approfondimento e alla concreta articolazione di questi princìpi, nella prospettiva della dimensione sociale della nuova evangelizzazione.
Il Capitolo Nazionale di Alleanza Cattolica
Roma, 4 ottobre 1993
San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia