Da Avvenire del 10/11/2022
Ha suscitato un vespaio di polemiche, la lettera agli studenti del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, inviata ieri a tutte le scuole in occasione del 33° anniversario della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Una ricorrenza diventata il “Giorno della libertà”, istituito con la legge 61 del 15 aprile 2005.
Nella lettera, il ministro parla del comunismo come di «una grande utopia», il «sogno di una rivoluzione radicale» che, dietro la promessa di creare il «paradiso in terra», ha invece «lastricato di milioni di cadaveri» la strada verso questo obiettivo. «Il crollo del Muro di Berlino – scrive Valditara – segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria. E non può che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia. Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’è di contraddizioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventato e ricostruito. E tuttavia, l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile». Questa rilettura della storia non è, però, piaciuta al presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che sottolinea come, nella sua lettera, il ministro «rimuove il fatto che il 9 novembre è la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo proclamata dalle Nazioni Unite», ricorda Pagliarulo. Secondo cui le parole di Valditara «sono un modo scorretto e unilaterale per affrontare errori ed orrori del cosiddetto socialismo reale, che effettivamente ci sono stati e che meriterebbero ben altra e più obiettiva e imparziale riflessione».
Di «lettera da Minculpop» parla, invece, il segretario generale della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, rimandando al «dettato costituzionale sulla libertà di insegnamento », mentre la deputata del Pd, Ilenia Malavasi, ricorda su Facebook a Valditara che «al Ministero che è chiamato a guidare si chiede di occuparsi di organici, sostegni, edilizia scolastica e non la banalizzazione della storia propinata a studenti e professori». Secondo il deputato del gruppo Misto, Luca Pastorino, quello del ministro è un «racconto para-revisionista», mentre il deputato democratico Andrea De Maria, annuncia un’interrogazione parlamentare. A difesa di Valditara, che si è detto «sbigottito da polemiche strumentali», si schiera, invece, la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, secondo la quale «gli studenti devono conoscere il valore della libertà e gli aspetti nefasti che si sono compiuti sotto quel muro che ha diviso per troppo tempo l’Europa».
L’invito di Valditara a riflettere sulla libertà è raccolto dalla presidente della Fidae, Virginia Kaladich, che ricorda al ministro anche il valore della libertà educativa. «Oggi – dice Kaladich – gli alunni, le famiglie, il corpo docenti e i lavoratori delle scuole paritarie vivono un’ingiustificata discriminazione e vengono trattati da cittadini di serie B: chiediamo che venga portata a compimento la legge 62 che, più di 20 anni fa, ha dato la giusta dignità alle scuole paritarie rendendole parte integrante del sistema scolastico nazionale senza però che venisse mai attuata una vera stabilizzazione economica, nonostante la norma lo prevedesse».