Giovanni Cantoni, Cristianità n. 31 (1977)
Sulla strada del “compromesso storico”
IL “COMPROMESSO CULTURALE”
Il Partito Comunista, sulla via del potere, propone alle gerarchie cattoliche di contribuire a rendere i cattolici sempre meno cattolici e sempre più uniti nella docilità al tradimento democristiano.
Perché il cattolicesimo possa essere sconfitto nella sua battaglia contro la perversione comunista della società e dello Stato, il PCI chiede che i cattolici accettino un «compromesso culturale»: accettino cioè di attenuare la professione e la pratica integrali dei principi immutabili della loro dottrina dogmatica e morale – e in particolare quelli della dottrina sociale e politica – fino al punto in cui tale attenuazione permetta di teorizzare, prima, e di praticare, poi, una intesa compromissoria, una sintesi, o «compromesso», tra verità cattolica ed errore comunista.
Il dibattito politico nazionale, e non solo nazionale, del trascorso mese di ottobre si è praticamente incentrato sulla «lettera aperta» inviata dal segretario generale del Partito Comunista Italiano, on. Enrico Berlinguer, a mons. Luigi Bettazzi, vescovo di Ivrea (1). La lettera – datata 7 ottobre 1977 e in risposta ad analoga «lettera aperta» del presule, del 6 luglio dello scorso anno (2) – ha dato la stura a una serie di commenti, che è ben lontana dall’essere esaurita, e che, tra l’altro, non sono facilmente classificabili, sia per la eterogeneità delle fonti da cui provengono, che per la diversa profondità dei singoli commentatori.
Le svariatissime chiose convengono però, comunemente, nella considerazione secondo cui il destinatario reale della corrispondenza sia la Conferenza Episcopale Italiana, se non addirittura il V Sinodo dei vescovi riunitosi a Roma dal 30 settembre al 29 ottobre, piuttosto che il destinatario formale, cioè mons. Bettazzi.
Poiché è molto verosimile che le cose stiano in questi termini, la mossa comunista non è valutabile nei suoi effetti principali almeno fino a risposta della CEI – di cui è prevista riunione di calendario, a Roma, il prossimo 20 novembre -, anche se i termini sembrano anticipati dal comunicato emesso il 21 ottobre dalla presidenza della CEI stessa (3).
Questo stato di suspense non obbliga, per altro, a sospensione di giudizio, ma solo, evidentemente, a sospensione di giudizio definitivo; e autorizza, anzi, nelle more dell’attesa, l’espressione non solamente di opinioni, ma anche di desiderata, che si può legittimamente sperare interessino, oltre ai nostri lettori, anche le competenti autorità. In questa prospettiva si situa l’ampio giro di orizzonte, documentario e dottrinale, che mi appresto a fare, nel tentativo di inquadrare correttamente il problema sollevato dalla mossa comunista nella sua globalità.
Note:
(1) Cfr. ENRICO BERLINGUER, Comunisti e cattolici: chiarezza di principi e basi di intesa, in Rinascita, anno 34, n. 40, 14-10-1977, pp. 3-5.
(2) Cfr. MONS. LUIGI BETTAZZI, Lettera aperta all’on. Berlinguer, in Il risveglio popolare, 8-7-1976. Il testo della lettera di mons. Bettazzi è riportato integralmente anche nel numero di Rinascita, cit., con la risposta dell’on. Berlinguer.
(3) Cfr. Incompatibili marxismo e cristianesimo. Coerenza e unità politica dei cattolici, comunicato della presidenza della CEI, in L’Osservatore Romano, 23-10-1977.