Conferenza Episcopale Polacca, Cristianità n. 372 (2014)
Lettera pastorale della Conferenza Episcopale Polacca, disponibile all’indirizzo Internet <http://www.diecezja.elblag.opoka.org.pl/ index.php?option= com_content&view= article&id= 430%3Azagroenia-rodziny-pynce-z-ideologii-gender-list-pasterski-na-niedziel-witej-rodziny&catid=49%3Aepiskopat&Itemid=121>, consultato il 28-4-2014. Traduzione redazionale.
Carissimi in Cristo Signore! Sorelle e Fratelli!
Ogni anno nell’ottava della Natività viviamo la domenica della Sacra Famiglia. Rivolgiamo i nostri pensieri alle famiglie e facciamo una riflessione sulla situazione della famiglia moderna. Il Vangelo di oggi mostra come la famiglia di Nazaret abbia cercato di leggere e di adempiere la volontà di Dio in situazioni difficili. Questo atteggiamento è diventato per essa fonte di nuova forza. È per noi un indizio importante che ancora oggi l’obbedienza a Dio e alla sua volontà è una garanzia di felicità in famiglia.
Il beato Giovanni Paolo II, del quale si prepara la canonizzazione, ricorda che la verità sul matrimonio «[…] trascende la volontà degli individui, i progetti spontanei delle coppie, le decisioni degli organismi sociali e governativi» (1). La verità va cercata in Dio, perché «Dio stesso è l’autore del matrimonio» (2). Dio ha creato l’uomo maschio e femmina, rendendo essi un dono reciproco imprescindibile. Ha poggiato la famiglia sul fondamento del matrimonio indivisibile ed esclusivo. Ha deciso che proprio una tale famiglia sarà l’ambiente giusto per lo sviluppo dei bambini, fornirà loro la vita e garantirà lo sviluppo materiale e spirituale.
La visione cristiana rivela il più profondo e interiore significato del matrimonio e della famiglia. Rifiutare questa visione porta inevitabilmente alla distruzione delle famiglie e al disastro umano (3). Come mostrato nella storia dell’umanità, il disprezzo del Creatore è sempre pericoloso e minaccia il futuro felice dell’uomo e del mondo. Il disprezzo della volontà di Dio nella famiglia porta a un indebolimento dei legami fra i suoi membri, alla formazione di varie patologie nelle case, dalla piaga del divorzio fino al cosiddetto «libero» scambio praticato fin dalla giovinezza, spesso con il tacito consenso o l’approvazione dei genitori. Ciò si traduce in una mancanza di apertura della coppia al dono della vita, il cui frutto sono effetti demografici negativi. Con preoccupazione osserviamo la crescente accettazione sociale di questi fenomeni.
È comprensibile, quindi, che deve risvegliare la nostra massima preoccupazione anche il tentativo di cambiare il concetto di matrimonio e di famiglia, imposto oggi soprattutto dai sostenitori dell’ideologia di genere e pubblicizzato dai media. In considerazione dei crescenti attacchi contro i diversi settori della vita familiare e sociale, ci sentiamo in dovere da una parte di difendere fermamente e inequivocabilmente il matrimonio e la famiglia, e i valori fondamentali che la tutelano; dall’altra parte, di mettere in guardia contro i pericoli derivanti dal promuovere questa nuova visione.
Incontriamo atteggiamenti differenti nei confronti delle attività svolte dai seguaci dell’ideologia di genere. La stragrande maggioranza non sa che cos’è quest’ideologia, quindi non percepisce alcun pericolo. Un piccolo gruppo di persone — in particolare insegnanti, genitori ed educatori, compresi i catechisti e gli operatori pastorali — cercano modi costruttivi di prevenzione. Infine vi sono quelli che, vedendo l’assurdità di questa ideologia, ritengono che i polacchi debbano rifiutare un’offerta di visioni utopiche. Nel frattempo, l’ideologia di genere, all’oscuro e senza il consenso della società polacca, da diversi mesi è entrata nelle varie strutture della vita sociale: educazione, salute, attività d’istituzioni culturali ed educative e organizzazioni non governative. I contenuti dei media si concentrano principalmente sulla promozione della parità e sulla prevenzione della violenza, ignorando gli effetti di vasta portata di questa ideologia pericolosa.
1. Cos’è l’ideologia del genere e perché è così pericolosa?
L’ideologia di genere è il risultato di decenni di trasformazione ideologica e culturale, saldamente radicata nel marxismo e nel neo-marxismo, promossa dal movimento femminista sempre più radicale e dalla rivoluzione sessuale iniziata nel 1968. Essa promuove princìpi totalmente contrari alla realtà e alla tradizionale comprensione della natura umana; sostiene che il sesso biologico è puramente culturale, che nel tempo si può scegliere e che la famiglia tradizionale è un fardello sociale obsoleto.
Secondo l’ideologia di genere l’omosessualità è innata, e i gay e le lesbiche hanno il diritto di creare coppie che saranno il fondamento di un nuovo tipo di famiglia, e anche di adottare e crescere figli. I promotori di questa ideologia sostengono che ogni persona ha diritti riproduttivi, compreso il diritto di modificare il sesso, la fecondazionein vitro, la contraccezione e perfino l’aborto.
L’ideologia di genere, nella sua forma più radicale, considera il sesso biologico come una sorta di violenza contro la natura umana. Secondo questa ideologia, «l’uomo è imprigionato nel sesso» e dovrebbe liberarsi. Negando il sesso biologico, l’uomo guadagna «la vera libertà senza restrizioni» e può scegliere il sesso culturale, che si rivela solo nel comportamento esterno. L’uomo ha inoltre il diritto naturale di compiere una scelta fra cinque «sessi», quali quello gay, lesbico, bisessuale, transessuale ed eterosessuale.
Il rischio dell’ideologia di genere deriva essenzialmente dalla sua natura profondamente distruttiva sia contro la persona sia contro le relazioni interpersonali, e quindi contro tutta la vita sociale. Un uomo privo d’identità di genere perde il senso della sua esistenza, non è in grado di scoprire e svolgere i compiti che incontra nel proprio sviluppo personale, familiare e sociale, nonché i compiti relativi alla procreazione.
2. In quali settori è stata introdotta l’ideologia di genere?
L’ideologia di genere viene introdotta in Polonia in vari settori della vita sociale. In primo luogo attraverso la legislazione. Vengono creati documenti che apparentemente servono a proteggere la sicurezza e il benessere dei cittadini, ma che hanno un contenuto fortemente distruttivo. Per esempio, la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza nei confronti delle donne che, pur essendo dedicata all’importante questione della violenza contro le donne, promuove invece i cosiddetti «ruoli sessuali non stereotipati» e interferisce profondamente con il sistema educativo richiedendo il dovere di promuovere l’omosessualità e la transessualità. Nell’ultima parte dell’anno è stato elaborato un nuovo progetto sull’uguaglianza che amplia il catalogo della non discriminazione comprendendo la «identità ed espressione sessuale». L’approvazione di questo progetto riduce la libertà di parola e la capacità di esprimere opinioni religiose. Chiunque in futuro oserà criticare la propaganda omosessualistica sarà esposto a conseguenze penali. Questa è anche una minaccia per il funzionamento dei media cattolici e comporta la necessità di auto-censurarsi.
Nell’aprile 2013 sono state pubblicate le norme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, in materia di educazione sessuale, che conducono a una profonda depravazione di bambini e adolescenti. Essi promuovono, fra l’altro, la masturbazione per bambini in età prescolare e la scoperta della gioia e del piacere che provengono dal toccare sia il proprio corpo che il corpo dei loro coetanei. Gli elementi di questi standard sono attualmente in fase di attuazione — lo ripetiamo: per lo più senza la consapevolezza e il consenso dei genitori — come progetto sull’uguaglianza nella scuola materna, co-finanziato dall’Unione Europea. Le autrici di «Uguaglianza nella scuola materna» propongono, fra le altre cose, che i ragazzi giochino vestendosi come ragazze e viceversa, e che il resto dei bambini debba indovinare chi sono e spiegare perché. Questo progetto comprende molte altre simili proposte controverse.
Tali norme sono promosse in laboratori per insegnanti ed educatori, in progetti nelle scuole, istituti scolastici e università. In molte università in Polonia, quasi all’improvviso, sono nati corsi di studio sul genere (gender studies). Vi si addestrano nuovi propagandisti di questa ideologia e si proclama che la famiglia è già obsoleta, e non importa se il bambino viene cresciuto da gay e da lesbiche, perché anche in tali strutture è ugualmente felice, si sviluppa altrettanto bene che un bambino cresciuto in una famiglia tradizionale. Si tace, tuttavia, sulle ricerche i cui risultati rivelano conseguenze negative o addirittura tragiche per le vite delle persone che crescono in questo tipo di ambienti: tendenze suicidarie, problemi d’identità, depressione, abusi o molestie sessuali.
L’ideologia di genere raggiunge anche il settore della cultura. Secondo le indicazioni dei suoi ideologi, nel contenuto di film, serie TV, giochi, spettacoli televisivi e mostre sono usati — con l’aiuto di nuove tecniche di manipolazione — personaggi e immagini che servono a modificare la consapevolezza sociale e la indirizzano verso l’adozione dell’ideologia di genere.
Nel campo della medicina, invece, sono presenti attività che promuovono il diritto all’aborto, alla contraccezione, alla fecondazionein vitro, alla riassegnazione di sesso mediante la chirurgia e la terapia ormonale, così come la graduale introduzione di un «diritto» all’eutanasia e dell’eugenetica, cioè della possibilità di eliminare i malati, i deboli, i portatori di handicap che — secondo gl’ideologi di genere — sono «difettosi». Ne consegue che l’uomo non conta più nulla, e il movente occulto è, in ultima analisi, il vantaggio economico.
Molto abilmente si tace il fatto che lo scopo dell’educazione di genere è l’erotizzazione dei bambini e degli adolescenti. Suscitare la sessualità fin dalla tenera età porta, in verità, alla dipendenza nella sfera sessuale, e nell’età matura alla schiavitù umana. La cultura dell’uso dell’altra persona per soddisfare le proprie esigenze conduce alla degradazione dell’uomo, del matrimonio, della famiglia e, di conseguenza, di tutta la vita sociale. A seguito di tale formazione condotta dagli educatori sessuali dei giovani, il giovane diventa un cliente abituale di aziende farmaceutiche, erotiche, pornografiche, pedofile e abortiste. Inoltre la schiavitù sessuale spesso è associata ad altre dipendenze — alcolismo, tossicodipendenza, gioco d’azzardo — e al danno fatto a sé stesso e agli altri — pedofilia, stupro, violenza sessuale. Tale educazione è niente di meno che lo smantellamento della famiglia. Questa depravata opera, fondata sulla manipolazione, è possibile perché la maggioranza dei genitori, educatori e insegnanti non ha mai sentito nulla in merito alle attività di questi gruppi, né ha mai visto il materiale didattico da essi usato.
3. Cosa fare contro l’ideologia del genere?
Di fronte all’ideologia di genere è estremamente importante aumentare la consapevolezza delle minacce che da essa scaturiscono, e ricordare i diritti fondamentali e inalienabili della famiglia, adottati, fra l’altro, trent’anni fa dalla Santa Sede nella Carta dei Diritti della Famiglia. È necessario intervenire per riportare il matrimonio e la famiglia nella giusta collocazione, consentire ai genitori di esercitare il loro diritto di educare i figli in conformità alle proprie convinzioni e valori, fornire ai bambini l’opportunità di uno sviluppo integrale a casa e a scuola, e consentire ai rappresentanti della scienza la ricerca e la diffusione dei dati scientifici senza pressioni ideologiche.
La Chiesa, che vigila permanentemente su ogni essere umano, non solo ha il diritto ma anche il dovere di difendere i diritti naturali di Dio nella società. Quindi non può tacere contro i tentativi di propagare un’ideologia che distrugge l’antropologia cristiana e la sostituisce con le sue utopie profondamente deleterie, che distruggono non solo l’individuo, ma tutta la società. Né possono restare inattivi i cristiani impegnati in politica.
Rivolgiamo, quindi, un appello urgente ai rappresentanti dei movimenti religiosi e delle associazioni ecclesiali affinché intraprendano con coraggio azioni che servano a diffondere la verità sul matrimonio e sulla famiglia. Oggi più che mai vi è bisogno di educare gli ambienti che si occupano a loro volta di educazione. È necessario educare i genitori, gl’insegnanti, i responsabili della scuola polacca sul grande pericolo che va di pari passo con l’ideologia di genere. Bisogna fare queste cose soprattutto perché non si dice direttamente ai genitori che questa ideologia è già inserita nella scuola, né che il suo contenuto è rivestito di forme divertenti, apparentemente innocue e interessanti.
Ci appelliamo anche alle istituzioni responsabili della formazione polacca di non cedere alle pressioni di pochi, ma molto rumorosi, ambienti che dispongono di risorse finanziarie non indifferenti e che, in nome dell’educazione moderna, effettuano esperimenti su bambini e giovani. Invitiamo le istituzioni educative a impegnarsi nella promozione di una visione integrale dell’uomo.
A tutti i credenti chiediamo ferventi preghiere per i matrimoni, per le famiglie e per i bambini che in esse crescono. Chiediamo allo Spirito Santo che ci dia continuamente luce per capire e riconoscere i pericoli e le minacce che pesano sulla famiglia oggi. Preghiamo anche per avere il coraggio di essere persone di fede e valorosi difensori della verità. In questo lavoro ci aiuti spiritualmente la Sacra Famiglia di Nazareth, in cui è cresciuto il Figlio di Dio, Gesù Cristo.
In questo spirito vi benediciamo.
Domenica 29 dicembre 2013
Festa della Sacra Famiglia
+ I pastori della Chiesa cattolica in Polonia
Per la conformità: + Wojciech Polak
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Polacca
Note:
(1) Giovanni Paolo II, Discorso al Consiglio della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, del 23-2-1980.
(2) Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione pastorale «Gaudium et spes» sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, del 7-12-1965, n. 48; e Paolo VI, Enciclica «Humanae vitae» sulla retta regolazione della natalità, del 25-7-1968, n. 88.
(3) Cfr. Giovanni Paolo II, Angelus, del 20-2-1994.