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L’islam – scrive nella Prefazione il gesuita egiziano Samir Khalil Samir, docente di Teologia Islamo-Cristiana al Pontificio Istituto Orientale di Roma e di Storia Comparata della Cultura Araba e d’Islamologia all’Université Saint-Joseph di Beirut – in Occidente non è adeguatamente conosciuto, anche all’interno della Chiesa cattolica, dove ne circola un’immagine edulcorata, che parte da idee preconcette o da affermazioni generiche: per esempio, trascurare la connessione fra società civile e comunità religiosa può portare a travisare il dato costitutivo della cultura islamica. Lo studio di Giovanni Cantoni – secondo il prefatore -, mettendo a fuoco il tema della libertà religiosa, concetto sconosciuto nel mondo musulmano, costituisce lavoro utile a sgombrare il campo da molte ingenuità diffuse sull’islam: il suo valore principale consiste nel dare inizio a un esame dichiaratamente cattolico dell’aspetto più specificamente giuridico della dottrina islamica, facendo emergere il tema nelle sue connessioni non solo con la sfera privata ma, soprattutto, con la dimensione pubblica della religione.
Giovanni Cantoni, nato a Piacenza, fondatore e reggente nazionale dell’associazione d’apostolato culturale Alleanza Cattolica, ha promosso l’editrice Cristianità, dirige la rivista omonima ed è rettore dell’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale. Cultore di filosofia, di teologia e di morale sociale – la dottrina sociale della Chiesa – è autore di saggi, fra cui L’Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, introduttivo a Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995), Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (Cristianità, Piacenza 1972), e di contributi a opere collettive, fra cui Nota a proposito della libertà religiosa, parte teologica del volume Libertà religiosa, “sette” e “diritto di persecuzione”. Con appendici (Cristianità, Piacenza 1996).
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Premessa dell’autore
Prefazione di Samir Khalil Samir S.J.
Introduzione: perché e per chi
1. Le molte ragioni di un’attenzione
2. Per soddisfare l’attenzione: gl’informatori e le informazioni
3. Di fronte alla vulgata “islamicamente corretta”
4. Due “casi” la cui portata può giustificare la reazione alla vulgata
5. Il presente e il futuro fra desideri e fatti, di cronaca e storici
I. Il grande modello
1. Un quadro “biblico”
2. Il Corano
3. La Sunna
4. Fra dettatura e ispirazione
5. L’ummah, i “pilastri dell’islam” e la sharî’a, la Lex Divina Islamica
II. Dîn wa-dunyâ, “religione e società temporale”, dîn wa-dawla, “religione e Stato”, e la sharî’a
1. Il problema della “legge sociale dell’islam”
2. Il diritto pubblico nella “legge sociale dell’islam”
3. Il diritto pubblico islamico fra duplicità di sistemi normativi e indebolimento
4. Scholion sul “fondamentalismo”
5. La sharî’a come ideale e come riferimento
6. Il problema del jihâd
7. I rapporti personali e comunitari fra cristiani e musulmani
8. La situazione in Italia
9. La tensione utopica di una “religione politica”
III. Un problema strutturale del dialogo inter-religioso
IV. Qualche aspetto particolare della legge sociale islamica
1. La posizione politica del non musulmano in paesi islamici
2. La vita religiosa dei non musulmani in terra d’Islam
3. La possibilità della conversione dall’islam
4. La “dissimulazione della fede”
V. “Il Corano teorizza chiaramente il valore della deterrenza” e il “terrorismo islamico”
VI. Qualche problema ulteriore
Bibliografia delle opere e degli articoli utilizzati